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L'ACCUMULAZIONE ORIGINARIA(K. Marx, L'accumulazione originaria, Ed. Riuniti, Roma 1991) 4. Genesi dei fittavoli capitalisti Interessante è la domanda che si pone Marx nel paragrafo 4: "Poiché l'espropriazione della popolazione rurale crea in via immediata soltanto dei grandi proprietari fondiari... di dove vengono originariamente i capitalisti?"(p. 35). La domanda è interessante perché noi siamo soliti pensare che il soggetto dell'azione capitalistica vera e propria sia non tanto il proprietario fondiario quanto piuttosto il borghese. In realtà, in Inghilterra, a differenza p.es. dell'Olanda, il processo di avvio del capitalismo fu portato avanti essenzialmente dalla piccola e media nobiltà (insieme ovviamente alla borghesia) e poi anche da quella grande. Le manifatture appaiono successivamente. "La classe degli operai salariati, che è sorta nella seconda metà del sec. XIV, formava allora e nel secolo successivo soltanto un elemento costitutivo molto ristretto della popolazione..."(pp. 29-30). Dunque qual è stato il rivolgimento culturale che ha indotto i proprietari fondiari a trasformarsi in capitalisti agrari? E come mai in Inghilterra proprio questa classe inaugurò il takeoff del capitale quando negli altri paesi europei essa aveva caratteristiche molto conservatrici e sostanzialmente feudali? Per quale ragione i landlords inglesi hanno saputo reagire prontamente al capitalismo commerciale di altri paesi europei (Olanda, Italia, le città della Lega anseatica...) prendendo le debite misure? Il collasso della vecchia nobiltà feudale, causato dalle interminabili guerre feudali, poteva di per sé comportare, sic et simpliciter, una sostituzione culturale dei principi fondamentali in cui essa aveva sempre creduto? In Inghilterra in capitalismo è nato perché si era sviluppato al di fuori dei propri confini: i campi vennero trasformati in pascoli perché la nuova nobiltà inglese, avida di denaro, vedeva nella richiesta di lana da parte dei fiamminghi la possibilità di poter lucrare come non mai. Questa spiegazione di Marx avrebbe potuto evitare di essere così semplicistica se si fossero presi in considerazione i rivolgimenti culturali della riforma (che in Inghilterra iniziò con le teorie di Wycliffe)? Gli stessi passaggi di mansioni dal castaldo (bailiff), che in sostanza era servo della gleba, al fittavolo, in grado di sfruttare lavoro salariato, necessitavano di una spiegazione extra-economica, poiché qui si ha a che fare con ruoli produttivi troppo diversi per poter convivere sotto una medesima cultura. Un servo della gleba non s'improvvisa fittavolo se la cultura dominante non glielo permette: non è solo questione di opportunità economica. I contadini liberi e i servi della gleba riescono a sopravvivere abbastanza tranquillamente fin quasi tutto il XV sec. Il mutamento radicale -dice Marx- avviene a partire dall'ultimo terzo, come se una regia occulta avesse determinato lo scatenamento dell'offensiva economica in previsione di guai peggiori se questo scatenamento non ci fosse stato. "La genesi del fittavolo -dice Marx- è un processo lento che si svolge attraverso molti secoli"(p. 35). Ma è solo "alla fine del sec. XVI che l'Inghilterra possiede una classe di fittavoli capitalisti che per quei tempi erano ricchi"(p. 37). Nel mezzo di tutti questi secoli cos'è accaduto sul piano sovrastrutturale? Altrimenti non riusciamo a spiegarci le motivazioni dell'agire sulla base di determinate scansioni temporali. C'è differenza tra gentleman e fittavolo, perché il primo, essendo di origine feudale, può sì espropriare i contadini, ma per continuare a vivere di rendita. Il fittavolo invece ha un'altra mentalità: è capace di rischiare, di mettere in piedi manifatture, di trasformarsi in capitalista industriale... Dice Marx nella nota 44: "In Francia, il régisseur, l'amministratore e collettore delle prestazioni al signore feudale durante l'alto Medioevo, diventa presto un home d'affaires che a furia di estorsioni, truffe ecc. si fa capitalista". In realtà non si diventa alcunché "presto" se già non esiste un background culturale su cui poter far leva. "In tutte le sfere della vita sociale -scrive nella stessa nota- la parte del leone tocca all'intermediario", cioè a colui che, non avendo ingenti proprietà private, ama rischiare e quindi investire il proprio capitale per arricchirsi a dismisura e diventare più potente del nobile feudale. Ora, da dove viene un mutamento di mentalità del genere? dalle mere circostanze economiche? 1 - 2 - 3 - 4 - 5 - 6 - 7 - 8 - 9 - 10 - 11 - 12 - 13 - 14 - 15 - 16 - 17 |