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IL TEATRO GRECO: I COSTI
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Il teatro ateniese era alimentato, finanziariamente, da sovvenzioni statali e
private. Lo Stato si assunse, a partire da Pericle e per oltre un secolo,
l'onere di pagare l'ingresso ai cittadini ateniesi.
Il denaro veniva attinto da un fondo speciale, nel quale affluivano le
eccedenze delle varie casse della tesoreria.
Il biglietto costava due oboli: uno destinato al posto, l'altro al mangiare
(all'epoca di Menandro era l'equivalente di una zuppa). Poi si arriverà a una
dracma.
Allo Stato andava l'affitto versato da chi si prendeva il teatro in gestione,
curandone manutenzione e riparazioni, e incassava l'obolo del biglietto. Quindi
in pratica gli spettacoli erano gestiti, a turno, dai cittadini delle classi più
abbienti, i quali avevano l'obbligo di provvedere al pagamento del coro, dei
costumi, delle maschere e del ricevimento a fine gara.
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