IDENTITA' DI DIONISO: SECONDO IL MITO: RAPPORTI CON L'ORFISMO

LA TRAGEDIA DELLE BACCANTI
OVVERO LA COSCIENZA INQUIETA DI EURIPIDE

Quando un uomo è abile nel parlare, su qualunque argomento può sostenere una lotta di parole

Euripide


IDENTITA' DI DIONISO: SECONDO IL MITO
RAPPORTI CON L'ORFISMO
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Bacco, Michelangelo Merisi da Caravaggio, 1596-1597 Firenze, Galleria degli Uffizi

Anche nel misticismo greco, in certa teogonia e nel mito antropogonico dei discepoli di Orfeo, Dioniso occupa una posizione centrale. Orfeo, come noto, insegnò agli uomini le iniziazioni, gli oracoli, le varie forme magiche di illuminazione, la religione esoterica...

Dal VI sec. a.C. l'uccisione di Dioniso da parte dei Titani offre la spiegazione della condizione dell'uomo gettato allo sbaraglio nel mondo, vittima di soprusi troppo grandi per le sue forze.

I Titani, infatti, coperti di gesso, attirano il giovane Dioniso offrendogli dei giocattoli (bambole snodabili, trottole, specchi...) e, approfittando del suo stupore, lo fanno a pezzi. Il bambino, proprio mentre fissa la sua immagine innocente riflessa nello specchio, diventa vittima di adulti carnefici. E' un violentato.

I Titani si mettono addirittura a mangiare le sue membra e solo il suo cuore viene salvato da un fulmine di Zeus: le ceneri di questo cuore mescolate alla terra daranno poi origine alla specie umana. A Delfi, dove una tradizione poneva la tomba di Dioniso, si verifica anche la sua resurrezione, esattamente come già era avvenuto con Osiride (e come avverrà per il mito di Cristo).

L'orfismo (al pari del pitagorismo) è una forma di protesta religiosa contro il sistema politico basato sulla distanza che separa uomini e dèi. Ecco perché si oppone al sacrificio degli animali e persino all'alimentazione carnea. Vuole solo un cibo adatto per gli dèi, e in ciò mostra di possedere un atteggiamento più aristocratico e intellettuale rispetto al dionisismo, che invece vuole superare la distanza tra uomo e dio facendo dell'uomo un dio.

Attraverso il mito dionisiaco, Orfeo insegna che bisogna sempre evitare l'assassinio, nei confronti sia degli esseri umani che degli animali, ma il dionisismo, fuggendo dai rapporti sociali urbani e inselvatichendo nei boschi, ad un certo punto prevede nel proprio rituale l'omofagia (il mangiare alimenti crudi, anche di carne, anche di carne umana, quando l'oggetto del sacrificio è un nemico giurato dei culti bacchici).

Sotto questo aspetto, Orfeo, ch'era poeta, musico, cantore e mago, anche se si sentiva più un seguace di Dioniso che di Apollo, non arrivò mai a una rottura esplicita col sistema: il suo antitradizionalismo rimase entro limiti politicamente accettabili.

Le Menadi (di Tracia e di Macedonia), inviate da Dioniso, uccidono Orfeo perché erano sempre state escluse dall'iniziazione dei suoi misteri.

Un altro mito penalizza Orfeo nel mentre gli viene concesso di andarsi a riprendere nell'Ade la moglie Euridice, uccisa da un serpente mentre cercava di sfuggire alle insidie di un pastore. La condizione impostagli dai dèi era quella di non guardare Euridice mentre faceva ritorno sulla terra. Orfeo non resistette e così la perse per sempre.


Web Homolaicus

Enrico Galavotti - Homolaicus - Sezione Letteratura
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Aggiornamento: 25/04/2015