IDENTITA' DI DIONISO: SECONDO IL MITO: MENADISMO

LA TRAGEDIA DELLE BACCANTI
OVVERO LA COSCIENZA INQUIETA DI EURIPIDE

Quando un uomo è abile nel parlare, su qualunque argomento può sostenere una lotta di parole

Euripide


IDENTITA' DI DIONISO: SECONDO IL MITO
MENADISMO
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La cultura dionisiaca è il "menadismo", in cui il ruolo principale è affidato alle donne, che presiedono il "tiaso", quali vere mistagoghe. Diodoro Siculo, nel I sec. a.C. scrive che nella sua epoca, in molte città greche, le donne erano solite riunirsi per celebrare ogni biennio i Baccheia, in onore del Bakhos. Anche alle fanciulle era lecito portare il tirso, il lungo bastone ornato di pampini, insegna del dio, e sperimentare la possessione, diventando menadi nel rito.

Donne ammogliate, raramente nubili, spose sottratte al loro telaio, strappate al focolare e al marito. E il bimbo che allattano deve attendere il suo turno, ché altri cuccioli di animali selvatici (cerbiatti, lupacchiotti...) rivendicano il latte.

Atene festeggiava Dioniso al tempo della festa primaverile (floreale) delle Anthesterie (10-12 marzo), che coincidevano col capodanno della città. Dopo una processione su di un carro a forma di nave, la Basilinna, moglie dell'arconte re, andava a unirsi carnalmente con Dioniso (hieros gamos), nel Bukolion, assicurando così la fecondità del nuovo anno a tutta la città. In tal senso si deve pensare che esistesse una forma di menadismo (bianco?) tollerata dalle istituzioni, integrata nella cultura ufficiale. Forse doveva servire per negare valore, in maniera simbolica, alle differenze di classe o di casta dovute alle origini nobiliari.

Le donne restano le migliori complici di Dioniso: nelle Baccanti di Euripide lo si vede molto bene. Egli ne sposa anche una: Arianna, abbandonata da Teseo a Nasso, dopo che questi aveva potuto uccidere il Minotauro grazie al filo di lei. Probabilmente in Arianna vedeva se stesso, il suo destino di reietto della società, bisognoso di aiuto e di riscatto. Ma Arianna non avrà alcun peso "morale" sulla vita di Dioniso e con lui non farà figli, anche se sarà promossa al rango di dea.

Dioniso è troppo egocentrico per poter essere un buon padre e un buon marito. Egli non vuole "donne-madri", ma "prostitute intellettuali", cioè donne che nella normalità della loro vita siano capaci di qualunque licenziosità. O comunque donne spregiudicate, che non si vergognino delle proprie passioni.

Anche nei confronti di un'altra donna Dioniso ha motivi di pietà: la madre Selene, che viene tolta dall'Ade e portata sull'Olimpo, per essere risparmiata dalla comune sorte dei mortali. E' questa la generosità di un figlio nei confronti di una madre vittima di circostanze.


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Enrico Galavotti - Homolaicus - Sezione Letteratura
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Aggiornamento: 25/04/2015