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Il Gilgamesh "italiano"
La versione del Gilgamesh che trovate nel mio sito è in
parte basata su quella contenuta nell'antologia Pet 1992
(Pettinato), con integrazioni, aggiornamenti e correzioni da Sap 2001 e Geo 1999
(George). Per esigenze di leggibilità ho ripulito il testo da tecnicismi ed eseguito
leggere correzioni sintattiche. Ho cercato di tagliare i lavori di fantasia, in
cui peccano tutti gli autori (in particolare George e Pettinato), perché
impediscono il confronto con altre traduzioni. Del lavoro di Pettinato ho
conservato la divisione interna alle tavole ma ho corretto interamente la
numerazione dei versi e la loro suddivisione in stanze (solitamente quartine)
seguendo l'approccio di George (sempre per agevolare la lettura comparata
dell'epopea).
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L'approccio di Pet 1992 ha
fatto scuola per la caratura formale e la resa poetica, divenendo riferimento
bibliografico in numerosi studi italiani (come Ben 1994, Dag 1997 e Sap 2001) e
stranieri (come Geo
1999).
Tuttavia Pettinato non è esattamente un critico letterario. Il suo
commento al testo è piatto e insufficiente (difetto comune a
Bottero e George peraltro). Troverete un ottimo commento al testo dell'Epopea
nel volume Eros e Thanatos di Jan Kott, Ed. SE
(pp. 75-103: Gilgamesh, o la mortalità). L'analisi di Kott, seppure
imperfetta poiché basata sui numerosi accomodamenti di San 1994, vi farà
letteralmente amare Gilgamesh (ringrazio Ferruccio G. per avermi fatto conoscere
la maestria di Kott nel 1997). Altro splendido esempio di esame
epico-letterario del Gilgamesh si trova in Ben 1994.
Va bene, ma cosa posso trovare in libreria su Gilgamesh?
Buona parte dei testi citati, anche se usciti pochi anni fa, è fuori catalogo
e reperibile solo in biblioteca. Ecco i testi più recenti e disponibili in
libreria (cliccate sulle voci per una completa descrizione):
Su Internet è consultabile l'edizione integrale ottocentesca del
primo lavoro di George Smith dedicato a Gilgamesh (Smi 1876). Molti
siti, oltre a questo,
contengono un sacco di materiale interessante sul re di Uruk.
Da non dimenticare che Gilgamesh è protagonista di molte opere moderne (non
solo letterarie) di finzione. Per una breve carrellata in questo ambito rimando
alla sezione delle contaminazioni.
Non solo Gilgamesh
In primo luogo, lo studio della letteratura sumera/babilonese non può
prescindere dalla conoscenza, anche superficiale, della storia e della geografia
della Mesopotamia. Pertanto procuratevi a qualunque cifra Roa 92.
Edizioni integrali delle pietre miliari della mitologia mesopotamica sono
consultabili in Bot 1992,
ancora a catalogo nelle librerie (costa 67 euro). Le (poche) lacune di questa
superba antologia possone essere integrate con McCall 95, Pon 1996 e Pon 2000.
E sull'archeologia in Siria e Mesopotamia? Oltre al citato
Roa 92, due
succosi volumi vi sazieranno: Cer 1995 (Il Libro
delle Torri) e Mat
1995. Una passeggiata (non impegnativa) tra i maggiori scenari dell'Iraq,
non solo assiro-babilonesi, come Bagdad, Bassora, Samarra o Mossul è offerta in
Mun 2003.
Lasciate invece perdere le monografie della rivista Archeo (Rizzoli) per: 1) prezzo elevato; 2) imbarazzante riciclaggio di immagini
e testi; 3) qualità del lavoro a livello di tesine scolastiche redatte
sfogliando enciclopedie; 4) ripetuti e grossolani errori (come l'accostamento
Ea-Enlil a p. 103 monografia apr. 2002, e a p. 101 monografia mag. 2003; oppure
l'errata didascalia della stele degli avvoltoi a p. 31 monografia apr.
2002).
Infine non dimenticate le contaminazioni di tipo
epico-filosofico-letterario-psicanalitico-linguistico curiosando nella sezione
Altri
Testi.
AA.VV, Ancient Near Eastern texts, relating to the
Old Testament, 2nd ed. Princeton University Press 1955
A cura di James B. Pritchard; citatissima ma datata antologia di testi
egizi, sumeri, accadici, ittiti, ecc. scelti in base a parallelismi o
allusioni a nomi, luoghi, argomenti, forme letterarie della Bibbia.
E' il testo di riferimento per l'estimatore di commistioni fra l'Antico
Testamento e la letteratura mesopotamica (che ritengo di relativo interesse
perché escludono capolavori come l'Epopea di Erra). Il volume
è tutt'altro che introvabile, specialmente su Internet, ma costa un occhio
della testa. Suggerisco la sola consultazione. Come, per esempio, del numero
di inventario P4778993, collocazione 3.03.H.003, presso la Biblioteca Centrale
di Lettere, Filosofia e Giurisprudenza, Via Festa del Perdono 7, Milano. La
biblioteca si trova al primo piano sopra le ex-segreterie e chiude alle 19:00
...
Vincenzo di Benedetto, Nel Laboratorio di Omero, Einaudi 1994
Testo universitario per i corsi di letteratura greca contenente un capitolo
che è una vera perla (parte IV, cap. 8: Achille e Gilgamesh). Vedi:
paralleli
con l'epica greca.
Jean Bottero, Mesopotamia, Einaudi ed.
1991
Sorprendente Bottero, più lungimirante del solito, in questa eterogenea
raccolta di saggi. Saltate subito le prime 215 pagine, fiacche e ripetitive, e
tuffatevi nel sistema religioso mesopotamico (argomento di cui Bottero è
specialista).
Qui troverete la brillantissima classificazione di sentimento, ideologia e
comportamento religioso (poi ripresa in Bot 1992). Inoltre una profonda
dissertazione su Ea/Enki, dio delle arti e della saggezza, ricchissima di
ellissi mitologiche. Infine le perle: analisi del dialogo del
pessimista e la mitologia della morte, dove la superba analisi di
Bottero raggiunge vertici mai più raggiunti in tutta la sua restante
produzione.
Da segnalare lo squisito assortimento iconografico, che gli assiriologi
italiani, nei loro pur validi saggi, dovrebbero prendere a
modello.
J. Bottero & S. N. Kramer, Uomini e dèi della
Mesopotamia: alle origini della mitologia, Einaudi ed. 1992
Il titolo dell'edizione originale è più accattivante: Lorsque les dieux
faisaient l'homme (primo verso dell'Atramkhasis). Questo
tomone di oltre 800 pagine contiene aggiornate traduzioni
integrali dei maggiori miti mesopotamici (fra cui Enuma Elish,
Epopea di
Erra, Discesa di
Ishtar agli Inferi e, il mio preferito, Ninurta e le
pietre). I miti in sumerico sono tradotti dal sumerologo Samuel Noah
Kramer dell'università di Pennsylvania, autore del celebre ma introvabile
I sumeri alle radici della storia (1979, Newton Compton).
L'enciclopedismo è il pregio di questa indispensabile antologia, anche se
vi sono inspiegabili assenze, come il mito di Etana o quello
di Adapa. Manca del tutto la sottigliezza critica di un Kott
o di un Saporetti, come
rivelano i giudizi molto netti e personali che affiorano tra le pagine.
Emblematica è l'Avvertenza degli autori, in cui si giustifica
l'assenza dell'indice analitico, ritenuto superfluo, con pretesti infantili.
Non meraviglia che i francesi lo abbiano premiato col Gran Prix National
d'Histoire 1989.
Bot 1994
J. Bottero & M.-J. Steve, La Mesopotamia: dalla scrittura
all’archeologia, Universale Electa/Gallimard 1994
Bot 1996
J. Bottero, Dai Sumeri ai Babilonesi: i popoli della Mesopotamia,
Universale Electa/Gallimard 1996
Riecco il Bottero privilegiare le città scoperte da connazionali:
Mari e Ugarit in primis. Minima la
considerazione per Ebla, fulcro della civiltà di mezzo tra
Egitto e Mesopotamia, scoperta dagli italiani. Una cosa va detta: i francesi -
pur nel loro stolto campanilismo - hanno un talento manageriale che a noi
manca. Nel buon nome della Gallimard la sezione iconografica è curatissima.
Quella antologica non impaurisce ma è invitante, anche per il profano,
grazie ad un'accattivante selezione dei testi.
C. W. Ceram, Civiltà Sepolte, Einaudi 1952 (ed.1995)
Testo datato ma esemplare per la «lezione etica» (p. xvi), l'organizzazione
sistematica e l'efficace stile narrativo (un esempio: "Consiglio il lettore di
non cominciare questo libro dalla prima pagina").
Il volume è brillantemente diviso in sezioni monotematiche: Il libro delle
Statue (mondo greco); Il libro delle Piramidi (antico Egitto); il
libro delle Torri (Mesopotamia); il libro delle Scale
(civiltà precolombiane); i libri che non si possono ancora scrivere (appendice
su Ittiti, Ugarit e antica Siria); i libri che si potrebbero scrivere
(appendice di Donatella Taverna su Chatal Houyuk, Thera, Seleucia e Ebla).
Inutile dire che gli ultimi due libri sono i più affascinanti.
Nonostante un «abisso scientifico» separi l'attuale ricerca archeologica da
quella descritta da Ceram (per farsi un'idea si confronti il Libro delle Torri
con Pet 1988),
questo libro è «l'iniziazione ancor oggi più brillante all'archeologia» (p.
xx, introduz.).
Franco D'Agostino,
Gilgames alla conquista dell'immortalità, Piemme 1997
Dopo generazioni di studiosi per rimettere assieme il Gilgamesh arriva
D'Agostino che lo frantuma di nuovo con incessanti commenti (nemmeno i
frammenti di Eraclito subirono mai simile sorte biginesca). Il Gilgamesh di
D'Agostino risulta ahimè ILLEGGIBILE.
D'Agostino si elegge a «guida che indichi la strada» perché senza di essa
si rischia di finire in «vicoli ciechi, o peggio a fraintendimenti» (p. 10,
introduzione). Ma, per non far sentire solo il lettore nella sua ignoranza,
D'Agostino esibisce un suo bel fraintendimento già nel sottotitolo al libro:
«l'uomo che strappò il segreto agli dei». Chi? Gilgamesh che tornò a Uruk coi
capponi di Renzo? o forse era Utnapishtim, ma tutto fa brodo?
Perché allora includere questo zagabrio nella mia bibliografia? La buona
iconografia e la gustosa aneddotica zampillante dalle note riescono a
tenere a galla quest'arca nel diluvio dell'arroganza.
F. Mario Fales, Lettere dalla corte assira, Marsilio Editori
1992
Meravigliosa antologia di lettere dalle biblioteche assire. Da segnalare le
commoventi suppliche - splendide sul piano stilistico - indirizzate ad
Assurbanipal dagli esorcisti Adad-Shumur-usur e Urad-Gula. Pubblicazione unica
nel suo genere nel panorama editoriale italiano (testo neo-assiro a
fronte).
Fir 1999
Giulio Firpo, Le rivolte giudaiche, Editori Laterza
1999
Gal 1969
(a cura di) E. Galbiati, La Storia della salvezza ne L’Antico
Testamento, Mimep 1969
In verità, in verità vi dico che questo testo è troppo approssimativo per
gli scopi del sito. Più idonee consultazioni bibliche sono il testo CEI
del '74 o, meglio ancora, la Nuovissima Versione dai testi originali
pubblicata dalla San Paolo (ringrazio Antonio G. dell'Università di Milano per
i suggerimenti).
Andrew George, The Epic of
Gilgamesh - a new translation, Penguin Classics 1999 (in inglese)
Una sorta di "bibbia di Gilgamesh" imperdibile per l'appassionato,
splendidamente strutturata e magnificamente illustrata. Vi troverete "quasi"
tutto: dalle tavolette di Pennsylvania agli esercizi scolastici degli
appendisti scribi, fino ai poemetti
sumerici di Bilgames (compresa un'aggiornatissima versione della
Morte di Gilgamesh). Lacunose invece le versioni extrababilonesi dell'epopea
(epopee ittita, hurrita, elamita) che, come al solito, si possono trovare solo
su Pet 1992
(citato ed elogiato a p. 142 dal lungimirante George).
Irrilevante invece la sezione saggistica. Le cinquanta pagine di
introduzione sono veramente sciatte (forse destinate al lettore medio
americano) e inutili per chi voglia andare oltre il testo. Il Ghilgames di Saporetti è anni
luce superiore (e più aggiornato) del testo di George.
I libri della Bibbia: Genesi, Einaudi 2000
Tolta la farneticante introduzione di Steven Rose, il tomo si
distingue per la deliziosa appendice storico-critica di Agnese Cini
Tassinario. Qui si evidenzia la stretta parentela tra la
Bibbia, l'Atramkhasis, l'Enuma Elish
ed ovviamente il Gilgamesh (soprattutto pp.
136-139).
Lei 2002
Gwendolyn Leick,
Città perdute della Mesopotamia, Newton &
Compton editori 2002
L'esotico titolo italiano mette fuori strada. Non si parla di misteri o
fanta-archeologia, bensì dello sviluppo urbano in Mesopotamia dai Sumeri ai
(neo)Babilonesi. Ugualmente, la selezione delle città tradisce la visione
mesopotamocentrica dell'autrice. Una concezione, tipicamente anglosassone,
superata da decenni con la scoperta di antichissime capitali in Siria,
Anatolia, Iran, area Egea (come le città del VII millennio a.C. in Tessaglia).
Per un'analisi meno distorta rimando alla collana, edita da Laterza, sulla
storia della città.
Mar 2003
Stefano de Martino,
Gli ittiti, Carocci Editore 2003
Inutile ricordare che Gilgamesh è protagonista anche della mitologia ittita
(alcuni esempi in Geo 1999 e Pet 1992). Ma chi
diavolo erano gli ittiti? Se intendete scoprirlo by-passate libri delle rupi e
orientatevi altrove. La povertà iconografica è una costante di questo libretto
ma la serietà filologica assolve l'autore.
Mat 1986
Paolo Matthiae,
Scoperte di archeologia
orientale, Laterza 1986
Prosecuzione ideale di Cer 1995 ma con un
piglio più scientifico. Avvincente la critica fenomenologica dell'archeologia
biblica. Altrettanto splendidi gli argomenti, fra i quali ricordo le colonie
sumeriche del lago Assad; l'identificazione di Anshan; l'enigma di Avaris; la
cultura Peleset (filistei); gli archivi reali di Ebla.
Paolo Matthiae,
Ebla. Un impero ritrovato, Einaudi (1977) ediz.
1995
Trovate una mia estesa recensione nella
sezione dedicata ai books. Da segnalare
l'identificazione del toponimo Ebla con la Foresta
dei Cedri (pp. 60-61).
Mat 2000
Paolo Matthiae,
La storia dell'arte dell'Oriente Antico, Electa
2000
Velleitaria opera che merita almeno la consultazione. Non l'acquisto a
causa del prezzo inverosimile (quasi 100 euro a volume) e delle molteplici
"virtù": 1) stile farragginoso agli antipodi di Argan (in cui Matthiae indulge
più del solito); 2) imbarazzante qualità di molte illustrazioni; 3) figure non
numerate e conseguente mancanza nel testo di riferimenti alle fotografie; 4)
mancanza delle fonti iconografiche; 5) mancanza di indice analitico; 5)
mancanza di glossario dei termini tecnici...
Henrietta McCall, Miti
mesopotamici, ed. Mondadori 1995
Piccola e carina antologia redatta da una curatrice della sezione
archeologica del British Museum. Molta cura nella parte iconografica ma
frettolosità nella scelte ed ahimè mancante di indice analitico.
Certe approssimazioni sono tollerabili in simili edizioni per non
specialisti. Ma non datele retta quando traduce "foresta dei pini" al posto di
"foresta dei cedri"!
Naturalmente, per completezza, dovete procurarvi, nella stessa collana,
Miti greci di Lucilla Burn. Scoprirete così che la scala del
cielo non è appannaggio di Nergal o
Namtar ma è percorsa da una folla di greci: Teseo, Piritoo,
Eracle, Orfeo, Ulisse, Alcesti, Persefone, Elena...
Gilles Munier, Iraq, Diecimila anni in Mesopotamia, Il leone verde
2003
Michael Roaf, Atlante della Mesopotamia e dell'antico Vicino
Oriente, Istituto Geografico De Agostini 1992
Giovanni Pettinato, Babilonia, centro
dell'universo, Rusconi Libri 1988
Buon saggio di Pettinato che ricostruisce l'immagine storica di Babilonia
da dati archeologici ed epigrafici. Per comprendere una buona volta come la
cultura assiro-babilonese sia in realtà 1% assira e 99% babilonese.
Notevole il florilegio di testi integrali dell'epoca neobabilonese che si
trova in appendice. Fra essi si distinguono l'editto di
Nabucodonosor per il restauro
dell'etemenanki (torre di Babele) e l'Enuma Anu
Enlil (serie di presagi da osservazioni astronomiche).
Giovanni Pettinato, La saga di Gilgamesh, Rusconi Libri
1992
Testo leggendario ma ormai fuori catalogo. Nella mia nota bibliografica
sono proposte alternative di recente pubblicazione. Pur non essendo
aggiornatissimo, rimane la più completa antologia su Gilgamesh mai pubblicata
al mondo (come conferma Geo 1999, p. 142).
Un'occhiata alla bellissima introduzione, alla ricchissima bibliografia e alle
versioni extrababilonesi (epopee ittita, hurrita, elamita) vi convincerà.
Se trovate l'occasione, non perdetevi gli incontri pubblici di Pettinato
(presentazione libri, seminari, ecc.). C'è solo da imparare.
Giovanni Pettinato,
La scrittura celeste, Mondadori 1998
Lo studio dell'astrologia babilonese - della quale sommi testi sono
l'Enuma Anu Enlil e il Mul.Apin - è
diventata sempre più importante nella comprensione della storia e della
cultura mesopotamica. Per esempio, la barbara pratica del sostituto regale in
Assiria (vedi anche Bot 1991) trae
origine da presagi astrali ritenuti infausti per il sovrano.
In questo lavoro troviamo un Pettinato ipertrofico ma completo come sempre
(testi, citazioni, appendici, bibliografia, note, indici a non finire). Da
segnalare l'ottima (finalmente!) sezione fotografica e il curioso il frizzo a
Bottero (Introduzione, p. 11) col quale si riconcilia analizzando, guarda un
po', la pratica del sostituto regale (cap. XI).
Di più facile lettura (anche per le divagazioni alla Martin Mystere
nel capitolo che collega i culti di Harran a Sandro Botticelli o il culto
di Ishtar ai Templari) è il divertente Cielo di Babilonia, Michael
Baigent, Marco Tropea Editore (2003).
Pet 2001
Giovanni Pettinato,
Angeli e demoni a Babilonia, Mondadori 2001
Forse il lavoro meno riuscito di Pettinato. Un'operazione commerciale (le
prime 100 pagine sono riciclate da lavori precedenti) che delude le
aspettative come, per esempio, nella sezione su Lamashtu e Pazuzu. Avrei
suggerito un saggio in forma di dizionario: A... ASAKKU, G... GALLU, ecc.
(Jeremy Black ne sa qualcosa).
Simonetta Ponchia, La palma e il tamarisco (e altri dialoghi
mesopotamici), Marsilio Editori 1996
Analisi del dialogo mesopotamico nelle sue varianti (mito eziologico,
disputa amorosa, ecc.). Un delizioso libriccino contenente, fra gli altri, una
versione aggiornata del dialogo del pessimismo (cfr. Bot 1991),
il poemetto del giusto sofferente (intitolato Teodicea
Babilonese) e la tenzone Palma vs. Tamarisco.
Quest'ultimo mito dialogico è indispensabile per capire il mito di Ishtar e
Shukaletuda, precursore - con varianti! - della vicenda di Ishtar e Ishullanu
della tav.
VI.
Simonetta Ponchia,
Gilgamesh: il primo eroe, antiche storie della
Mesopotamia, Nuove edizioni Romane, ottobre 2000
Trovate una mia estesa recensione a
quest'antologia nella sezione dedicata ai books. Da segnalare una
bellissima versione del mito di Enmerkar contro Ensukeshdanna
e il poemetto Gilgamesh e Hubaba, versione più
antica (e più bella!) delle avventure nella Foresta dei cedri (tavole IV-V
dell'epopea ninivita).
Pro 1986
B. Proto, Alle fonti della storia vol. I, Mursia ed.
1986
(a cura di) N. K. Sandars, L'Epopea di Gilgamesh ed. Adelphi
1994
Testo molto noto ma ultradatato (l'edizione originale è del 1972). Un gioco
accademico dalle dubbie finalità ma piacevolissimo alla lettura. Mediocre la
traduzione italiana quindi, se la trovate, gustatevi l'edizione originale
(Penguin Classics).
L'autore è in realtà un'autrice (Nancy) ma nei paesi anglosassoni vige la
credenza sessista che le donne possano vendere libri solo nascondendo il nome
sotto iniziali posticce.
Claudio Saporetti, Come sognavano gli antichi,
Rusconi 1996
Il migliore lavoro di Saporetti (Sap 2001 non ha lo
stesso smalto). Tra i numerosissimi esempi analizzati troviamo tutti i
sogni del Gilgamesh (i sogni premonitori a Uruk, i cinque sogni nel
viaggio alla Foresta dei Cedri, il sogno del consiglio degli Anunnaki, il
sogno della Casa della polvere, i sogni di Utnapishtim, il sogno della morte
di Gilgamesh) con utili raffronti tra canone e versioni paleo- e
medio-babilonesi.
Notevoli gli esempi tratti dalle letterature ittita, ugaritica, egizia,
greca e biblica. Eccellente e completa la seconda parte del volume,
interamente dedicata al Libro dei Sogni
assiro.
Claudio Saporetti,
Il Ghilgames, Simonelli Editore 2001
Per quanto ne so trattasi della più recente traduzione italiana integrale
dell'epopea di Gilgamesh. Se lo ordinate in libreria state
molto attenti al titolo (GHI e non GI). Il lavoro mi lascia
perplesso per molti motivi. La rilegatura è atroce e non dura
una settimana. Non c'è un'immagine o illustrazione a pagarla, a parte
l'immodesto faccione dell'autore in quarta di copertina. Ma le note più
dolenti sono nel contenuto.
L'autore ha voluto darci una versione arcaica (a suo dire più autentica)
del testo rinunciando all'originale divisione in versi e quindi alla loro
numerazione. Una decisione 1) contraddittoria (l'epopea è un poema, non un
romanzo), 2) mortificante (si confronti la divisione in quartine che si trova
in Geo 1999),
3) osteggiante lo studioso (si nega al lettore meno paziente la possibilità di
raffronto con altre traduzioni, confronto possibile grazie alla numerazione
dei versi).
Veniamo alle note positive. L'approccio del libro non è per profani ma se
avete perso un po' di tempo leggendo le mie pagine dedicate a
Gilgamesh potete affrontare la lettura senza difficoltà, anzi con godimento.
Per esempio, la premessa è una meraviglia per l'acuta lettura psicologica
dell'uomo Gilgamesh ("il Ghilgameš" del titolo perfettissimo). In solo una
pagina Saporetti è stato in grado di cogliere i lati più nascosti di
Gilgamesh, a differenza, per esempio, di un George che spende più di cinquanta
pagine in perifrasi.
George Smith, The
CHALDEAN ACCOUNT of GENESIS, containing the description of the creation, the
deluge, the tower of Babel, the destruction of Sodom, the times of patriarchs,
and Nimrod; Babylonian fables, and legends of the gods; from the cuneiform
inscriptions Ed. 1876 Scribner, Armstrong & CO, New
York
Imperdibile edizione originale pubblicata in America quattro anni dopo la
scoperta della tavoletta del diluvio. Non affannatevi: è liberamente
consultabile su Internet nella
Cornell Digital
Library Collection. Fedele alla prima edizione inglese (1875), è
certamente alternativa migliore all'irreperibile edizione tedesca
(George Smith, Chaldäische Genesis, Lipsia 1876) citata da
Giovanni
Pettinato.
Attenzione! Nel testo non troverete mai il nome "Gilgamesh". Infatti il
pioniere Smith utilizzò una pronuncia sillabica provvisoria: Gilgamesh
fu letto come Izdubar, Enkidu come
Heabani, Utnapishtim come
Hasisadra.
Ecco alcuni testi per i lettori desiderosi di ampliare i propri
orizzonti mettendo a frutto la conoscenza della letteratura mesopotamica. Qui
viene la parte divertente!
Ale 1991
Il romanzo di Alessandro, Einaudi 1991
(Altra
versione)
Mix ellenistico/tardo-latino delle leggende di Alessandro Magno a cura di
Monica Centanni (ottima la sua, non semplice, introduzione). La tangente di
Etana e Gilgamesh parte proprio da qui. Destinazioni: Persia, Arabia, Armenia,
Bisanzio...
Bus 1999
Giulio Busi,
Simboli del pensiero ebraico, Einaudi 1999
Splendido tomone dove Gilgamesh & CO. sono ripetutamente tirati in
ballo. Vedi per esempio le voci eden (-> la steppa dove vive
Enkidu o il giardino di lapislazzuli di Shamash) o tevah (->
l'arca di Utnapishtim). Ma vedi soprattutto afar (-> Casa della
polvere) con cui Semerano (p. 60, Sem 2001)
riformulerà l'apeiron di Anassimandro.
Roberta Padovano,
Dove
sorge l'arcobaleno, Edizioni Il dito e la luna 2002.
Il motivo della coppia Gilgamesh-Enkidu colpisce spesso gli esegeti
dell'omosessualità nel mondo classico. A loro consiglio questo grandioso
saggio di Roberta Padovano. L'approfondimento è serio ed esauriente (da
Gilgamesh alla psicoanalisi, dall'India alla Cina, dall'islam al
Sudamerica...). Al di là del capitolo su Gilgamesh (che non commento per
evitare conflitti di interesse, vedi la nota 5 a pagina 15!) trovo
interessantissime le esplorazioni del Libro dei Morti e del
Corano.
Per 1987
Sylvia Brinton Perera, La grande Dea,
ed. Red Como 1987
La prima parte del volume contiene i miti più belli di Inanna (nella
versione di Kramer): il proemio di Enkidu agli Inferi, viaggio di Inanna a
Eridu, il corteggiamento di Dumuzi e la discesa agli Inferi. Nella seconda
parte i miti sono rivisitati in chiave junghiana sulla base dell'esperienza
dell'autrice con donne in terapia. Memorabile la lettura di Inanna (discesa in
terapia), Gugalanna (animus junghiano), Ereshkigal (doppio incestuoso e
femminile represso), Galatur e Kurgarra (terapisti empatici asessuati) e
Geshtinanna (ascesa dalla terapia). Le "approssimazioni" a fini dimostrativi
(es. Ninlil = Ereshkigal, Enki patrono dei terapisti) non invalidano il corpus
di questa bellissima e imperdibile analisi.
Giorgio de Santillana/Hertha von Dechend,
Il mulino di Amleto, Saggio
sul mito e sulla struttura del tempo, Adelphi ed. 1984 (o 2003)
La chiave di lettura di questa biblioteca di Balele del mito può trovare
anche dissenzienti:
«Tutte le avventure di Gilgamesh, per terrestre che sia la
loro descrizione, non hanno affatto un corrispettivo terrestre: sono invece
concepite da cima a fondo in termini astronomici» (p. 381, ed. 1984)
Sarà un caso che giusto questa frase sia stata espunta dall'edizione 2003?
Al di là di certi imperdonabili omissis della nuova edizione, è un saggio da
leggere e rileggere in qualsiasi forma.
Giovanni Semerano,
L'infinito: un equivoco millenario, Bruno
Mondadori ed. 2001
Amate le sfide? Confrontatevi con questo tosto testo che rivoluziona gli
studi delle origini del pensiero greco. Semerano, beffardo sacerdote
dell'etimologia, polverizza l'accademica separazione tra semitico e
indoeuropeo. Il tutto, facendo volteggiare tra mani da giocoliere l'essente di
Heidegger, il grande Pan di Penelope, gli immortali mortali di Eraclito, la
dracena marina Tiamat dell'Enuma Elish.
Semerano subisce una singolare fascinazione per il leggendario re di Uruk:
incontriamo Gilgamesh sovente dalla prima all'ultima pagina del libro.
L'autore leviga un poco il mito ad uso dimostrativo (la pianta
dell'irrequietezza è trasformata in pianta dell'immortalità) ma la sua arte è
davvero la scapola di Pelope.
Imperdibile il capitolo su Eraclito. Una giostra filosofica mozzafiato un
po' fine a se stessa - uno sfoggio di erudizione, direi... - ma ristoratrice
per l'intelligenza.
Sem 2003
Giovanni Semerano,
Il popolo che sconfisse la morte, Bruno
Mondadori 2003
Che incanto! Come dire... l'infinito parte seconda
I siti dedicati all'Epopea di Gilgamesh sono molti - soprattutto
in lingua straniera - ma quelli utili davvero pochi. Spesso questi siti sono
superficiali, privi di bibliografia, si perdono in sciocchezze (ufo, misteri) o
vanno subito fuori tema (ebraismo, ecc.).
www-etcsl.orient.ox.ac.uk/index.htm
(in inglese ma imperdibile) The Electronic Text Corpus of Sumerian
Literature (ETCSL). Ottimo sito agibile anche da semplici
appassionati (come il sottoscritto che lo consulta spessissimo).
Cliccando su Catalogues/In full avrete accesso al menu per
argomenti (composizioni religiose, codici delle leggi, esercizi scribali,
ecc.). Cliccando su Narrative and mythological compositions troverete
non solo tutti i poemetti
sumerici di Gilgamesh ma anche le trascrizioni complete di documenti
pseudo-storici che accennano imprese del sovrano Gilgamesh. Tra questi la
Lista reale sumerica (Sumerian King List, vv. 95-133) e la
Storia di Tummal (The history of the Tummal, vv.
12-16). Date pure un'occhiata agli interessantissimi
cataloghi dalla biblioteca di Nippur (Nibru) per i bellissimi
incipit in sumerico! Nella Consolidated Bibliography noterete che Pettinato è spesso
citato.
The
Epic of Gilgamish (the Pennsylvania Tablet)
(in inglese) Dopo il ritrovamento, avvenuto nel 1914, della celebre
tavoletta di Pennsylvania, Stephen Langdon pubblicò tre anni
dopo uno splendido studio del frammento del
poema
paleobabilonese. L'intero lavoro originale (text-pdf)
e le immagini del reperto (plates)
sono ora interamente scaricabili dal database
www.etana.org/coretexts.shtml.
www.louvre.fr
(in francese/inglese) Sito del museo del Louvre. La
sezione Salles des Antiquités Orientales riporta molte foto
delle scoperte di Botta, tra cui il
bassorilievo da Khorsabad di Gilgamesh
(Héros étouffant un petit lion), gli splendidi tori assiri (Taureau ailé
assyrien), la dea Ishtar
(la grande déesse babylonienne).
www.thebritishmuseum.ac.uk
(in inglese) Sito del British Museum. La ricerca per
parole chiave consente di accedere direttamente a magnifiche foto che
riproducono documenti eccezionali: la tavoletta
dell'Atramkhasis (Cuneiform tablet with the Atrahasis Epic);
la tavoletta del
diluvio (Flood tablet); la tavoletta dall'Enuma
Elish (Epic of Creation); la tavoletta con la discesa
agli Inferi di Ishtar (Ishtar's descent...); la maschera del
guardiano della foresta dei cedri Khubaba (Clay
mask of the demon Huwawa).
www.lyrik.ch/lyrik/spuren1/gilgame/gilgam01.htm
(in tedesco) Gilgamesch-Epos. Uno dei pochissimi siti
sull'Epopea veramente ben fatti. Contiene il testo ordinato di tutte le dodici
tavole, una sezione dedicata alle divinità (Babylonische Götterwelt), un
utilissimo regesto (Namen und Erläuterungen) e altro ancora.
Sulla mitologia greca vedi, di Homolaicus:
Glossario
Analisi di alcuni miti
Storia dell'ebraismo
it.wikipedia.org/wiki/Epopea_di_Gilgamesh
Libri in vendita:
-
Capriolo Paola,
Qualcosa nella notte. Storia di Gilgamesh, signore di Uruk, e dell'uomo
selvatico cresciuto tra le gazzelle, Mondadori
-
Saporetti Claudio,
Saggi su il Ghilgames per approfondire la conoscenza del più famoso poema
della letteratura sumero-babilonese, Simonelli
-
Ragusa Angela,
Gilgamesh. Il mondo favoloso dei sumeri, La Biblioteca
-
Pajalich Armando,
Cantari di Penelope e di Gilgamesh, Supernova
-
Bonacina Alfonso,
Enkidu e Gilgamesh, Andromeda
-
L'oriente. Da Gilgamesh allo zen, Araba Fenice
-
Saporetti Claudio,
La terra tra i due fiumi, 1989, Castalia Casa Editrice
-
Saporetti Claudio,
Le torri di Babele, 1996, Ist. Editoriali e Poligrafici
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