STORIA DELLA SPAGNA - Franco
Le origini sino al crollo dei Visigoti - La dominazione araba - La riconquista spagnola - I regni di Spagna - Il regno di Granada - La questione ebraica - L'assolutismo di Carlo V - La decadenza - Il declino - L'assolutismo illuminato - La rivoluzione borghese - La liberazione delle colonie - La guerra carlista - La repubblica - La sinistra - La seconda repubblica - La guerra civile - Franco - Il franchismo - La democrazia - Sovrani spagnoli - Scoperta e conquista dell'America - Euskadi - La Pasionaria - Fonti - Dati e Statistiche - La lingua spagnola - Considerazioni
Franco non assomiglia a nessun altro personaggio storico dell’epoca
contemporanea che ha esercitato il potere in prima persona. Veniva da ambienti
umani ed ideologici molto differenti da quelli di Hitler o di Mussolini, e la
capacità oratoria di costoro non si può comparare con la pochezza tanto di gesti
come di parola che fu del dittatore spagnolo. La sua cultura era abbastanza povera: tutti i suoi manoscritti mostrano l'intervento frequente di un correttore, più padrone di lui della lingua castigliana; in varie occasioni volle accanto a sé il braccio mummificato di santa Teresa; la sua ossessione antimassonica lo spinse una volta a far estromettere dal monastero di Poblet la salma del duca di Wharton, reo di aver introdotto in Spagna, nel XVIII sec., la massoneria. Era avverso a qualunque forma di innovazione culturale (una volta ebbe a dire che la sua era stata una "crociata contro l'Enciclopedia"). All'indomani della conclusione del Concilio Vaticano II scrisse una nota personale in cui lamentava di aver ricevuto "una pugnalata alla schiena". |
|
L’esercito fu per lui la cosa più sacra ed importante e considerò le virtù militari come le migliori. Amante della disciplina la praticò e la pretese nella politica che considerava come un compimento del proprio dovere. I suoi subordinati li sceglieva in base al criterio dell'affidabilità e non necessariamente della capacità.
Altri aspetti del suo carattere furono la tranquillità del comportamento e la freddezza nell'agire: non prendeva mai decisioni affrettate. La morte degli uomini gli era piuttosto indifferente: in Marocco, p.es., aveva fatto fucilare un legionario che si era rifiutato di mangiare il rancio.
Ha sempre condotto una vita ritirata e assai poco mondana. Compì solo cinque viaggi all'estero, restando sempre molto vicino alla frontiera e tornando sempre a casa in giornata: nel 1940 incontra Hitler, che di lui ebbe una pessima opinione, tanto che si sarebbe fatto estrarre tre o quattro denti senza anestesia piuttosto che incontrarlo di nuovo; nel 1941 incontra Mussolini e Petain; nel 1949 e 1950 incontra Salazar.
A fronte dell’azione brillante, contraddittoria e spesso confusa che caratterizzò la dittatura di Primo de Rivera, Franco applicò ai problemi il metodo di tergiversare e di lasciare che il passare del tempo li risolvesse. Ciò contribuisce a spiegare la lunga durata del suo potere.
* * *
1892- Francisco Franco Bahamonde nasce il 4 dicembre 1892 a El Ferrol, città portuale della Spagna nordoccidentale (nella regione della Galizia) non lontano da La Coruña, in una famiglia di classe media tradizionalmente legata alla marina (il padre raggiunse il grado di vice-ammiraglio). I genitori erano separati e il giovane Franco non sembra aver nutrito grande affetto per il padre, che viene descritto come introverso e timido.
1907- Non essendo stato accettato in Marina, a 14 anni entra all’Accademia Militare (di fanteria) di Toledo dove era uno dei cadetti più giovani e di minor statura.
1912- Divenuto ufficiale a 19 anni, chiede e ottiene di essere incorporato nell’esercito d’Africa di stanza in Marocco. E' un ufficiale valoroso, che non sfugge nelle situazioni di pericolo, nelle quali si dice abbia molta fortuna. Viene ferito varie volte e anche gravemente. Grazie al suo valore e al suo impegno diviene presto una figura rilevante nell’ambiente militare.
1916- Ottiene il grado di comandante dopo varie promozioni per anzianità e meriti di guerra.
1917- E’ destinato al reggimento del Principe, a Oviedo, con il quale interviene con distacco nella repressione dello sciopero rivoluzionario delle Asturie.
1920- Ottiene il comando della prima "bandera del Tercio de Extranjeros" (Legione straniera spagnola), gruppo di élite militare di volontari, il cui prototipo umano era l’avventuriero. Si fa conoscere per la sua preoccupazione per le necessità dei soldati ma anche per la sua durezza e il culto della disciplina. E' un consumato maestro nella guerra africana per piccole manovre avvolgenti su terreni accidentati e un ferreo difensore dell’autorità morale dell’esercito.
1922- Pubblica Marruecos, Diario de una Bandera.
1923- E’ nominato gentiluomo di Camera di Alfonso XIII, che fa da testimone al suo matrimonio con Carmen Polo, di distinta famiglia asturiana. La sua carriera militare è brillante. In particolare si distingue nel reprimere la rivolta degli arabi del Riff, e per questa ragione nel 1923 viene promosso tenente colonnello e poi colonnello. Ritorna in Marocco per farsi carico del comando del Tercio.
1926- Ottiene la carica di generale a soli 33 anni: il più giovane generale di brigata d'Europa. Nascita di Carmen Franco Polo.
1928- Durante la dittatura del generale Primo de Rivera ha contrasti con lui sulla politica africana e viene nominato direttore dell’Accademia Generale Militare di Saragozza dove molti dei professori erano militari africanisti. Della dittatura di Primo de Rivera criticava la provvisorietà, tuttavia alcuni dei suo collaboratori saranno i pilastri basilari del suo regime.
1933- E’ comandante militare delle Baleari. Accoglie senza alcun entusiasmo la proclamazione della seconda Repubblica e disapprova lo scioglimento della Accademia di Saragoza da parte del Governo Repubblicano, i cui vertici lo consideravano l’unico generale veramente pericoloso per l’esperienza socialista-repubblicana.
1934- Nonostante ciò, nel secondo biennio il Ministro Radicale Hidalgo lo nomina Capo di Stato Maggiore e la sua prima preoccupazione è quella di restaurare lo spirito militare attraverso i Tribunali dell’Onore e il miglioramento delle condizioni materiali dell’esercito. Collabora inoltre nella direzione militare della repressione della rivoluzione delle Asturie del 1934.
1935- Gil Robles nomina Franco Capo dello Stato Maggiore Generale.
1936- Prima della guerra civile tiene una posizione politica molto defilata. Era un professionista dell’esercito e la sua figura si identificava con idee conservatrici ma moderate. Come altri militari di guarnigione in Marocco detestava il mondo dei politici professionisti che considerava la causa dei mali della Spagna. Già allora la sua mentalità era antiliberale, benché non fosse un estremista. Giudicava i politici "disprezzabili fantocci" e già in uno dei suoi primi proclami del luglio 1936 affermava che gli spagnoli erano "stufi di loro".
Le idee base di Franco prima della guerra civile erano il nazionalismo ad oltranza e l’anticomunismo. In realtà la sua ideologia si cristallizza tra il 1933 e il 1939: in questo periodo comincia a manifestare la sua religiosità e la sua semplicissima interpretazione del passato storico della Spagna, concepito come lotta perenne tra alcune forze tradizionali, religiose e patriottiche e altre antinazionali e legate alla massoneria.
E' destinato alle Canarie perché il governo repubblicano non si fida di lui. La sua decisione di intervenire nella guerra civile fu tardiva ma risultò inequivocabile e fin dal principio aspirò a esercitare la suprema responsabilità politica.
In luglio torna in Spagna con le truppe della Legione straniera e sostiene la sollevazione militare contro il governo repubblicano. In settembre viene proclamato a Burgos Generalissimo degli eserciti. In ottobre, egli aggiunge a se stesso la carica di Capo di Stato. Il decesso in un incidente d'aereo del generale Sanjurjo (luglio 1936) lo libera di un possibile concorrente: al suo posto subentra il generale Mola che divenne comandante dell’armata nazionalista nel nord, mentre Franco dirige quella del sud. Il 20 dicembre Franco dà al leader carlista Fal Conde 48 ore di tempo per lasciare il paese, semplicemente perché aveva costituito una Reale Accademia Militare senza il suo permesso.
1937- E’ nominato Capo Nazionale del FET (Falange Espanola tradizionalista) e delle JONS (Giunta delle Offensive Nazionali Sindacaliste), raccogliendo da questi movimenti il concetto di "caudillo". Il 19 aprile promulga il Decreto di Unificazione che, col pretesto di superare le divisioni in seno alle forze politiche golpiste, univa la Falange coi carlisti, per non avere condizionamenti al proprio potere (la Falange aveva stretti legami col nazismo). Lui stesso sarebbe stato il capo del "Movimento Nazionale".
Anche il generale Mola muore in un incidente aereo, il 3 giugno del 1937: si disse causato dal maltempo, ma le morti improvvise di Sanjurjo e Mola lasciarono Franco come unico titolare della causa Nazionalista. Questa curiosa serie di eventi portò al sospetto, mai dimostrato, che fu lo stesso Franco l’artefice che aveva contribuito in qualche modo alle morti dei suoi due concorrenti.
1938- E’ nominato Capitano Generale.
1939- Vinta la guerra civile, instaura in Spagna una dittatura, ma a partire dal 1943, allorché le sorti del nazifascismo sono segnate, si libera degli elementi più vistosi e retorici del fascismo.
1940- Si incontra con Hitler a Hendaya per chiedergli armi e viveri e senza promettergli, in cambio, una partecipazione alla guerra, nonostante le pressioni della stessa Falange. Hitler voleva anche un impegno fattivo nella decisione di occupare Gibilterra, per bloccare gli inglesi, ma Franco aveva troppa paura della marina inglese.
1941- Franco si incontra con Mussolini a Bordighera, chiarendogli che non ha intenzione di entrare in guerra.
1942- Pubblica sotto lo pseudonimo di "Jaime de Andrade", Raza. Estromette dalla carica di ministro degli Interni e degli Esteri Suñer, che premeva per far entrare la Spagna in guerra.
1949- Franco si presenta a sei senatori americani, accompagnati da due alte personalità militari, a Madrid, come il capo del primo paese che aveva dichiarato guerra al comunismo. Nello stesso anno viene tenuto all'Onu un discorso da parte del segretario di stato americano, il quale per convincere gli Stati ad accettare la candidatura della Spagna, dichiarò che se questa era stata fascista nel passato, ora si sarebbe impegnata a creare un regime più liberale. Franco rispose che gli Usa "erano popolati da pellerossa selvaggi quando la Spagna era un paese civile da secoli" e che "se ci sono cambiamenti da fare, questi devono essere effettuati dai paesi che desiderano collaborare con noi".
1954- Assiste, in suo onore, a delle esercitazioni della VI flotta americana presso la costa spagnola, durante le quali muore incidentalmente un pilota americano. Durante la colazione, nel quadrato ufficiali, Franco pronunciò un brindisi senza fare alcun accenno all'incidente. La cosa fu rilevata da tutti i giornali e un commentatore di Washington attribuì tale freddezza al fatto che il caudillo "aveva l'abitudine ai sacrifici umani".
1969- Nomina come successore Juan Carlos de Borbòn.
1970- Commuta le nove pene di morte imposte e assume poteri eccezionali di fatto.
1973- Cede la carica di capo dello Stato al delfino Carrero Blanco, ammiraglio, tenendo per sé quella di capo del governo.
1974- Grave malattia. Affida temporaneamente i suoi poteri a Don Juan Carlos. Sanziona l’esecuzione di Salvador Puig Antich.
1975- In settembre, ordina l’esecuzione di cinque militanti dell’opposizione armata. 14 paesi ritirano gli ambasciatori. Ultima apparizione pubblica nella Piazza di Oriente. Muore il 20 Novembre.
Bibliografia
Download
- Stampa pagina Aggiornamento: 01/05/2015 |