IL MODO DI PRODUZIONE ASIATICO (M.P.A.)
UNA CATEGORIA ECONOMICA


GLI ESERCITI NELL'M.P.A. E NELL'M.P.O.

Un ultimo cenno va fatto, a nostro avviso, alla diversa realtà degli eserciti e delle forze armate nei due differenti contesti, quello asiatico e quello occidentale.

Curioso notare come le solite problematiche si trovino qui in qualche modo rovesciate: mentre infatti nei precedenti paragrafi la dimensione sociale e collettiva, seppur non partecipativa, era decisamente più forte nell'M.P.A. (un modo di produzione essenzialmente basato su un'economia socializzata, non privatistica, nella quale le esigenze collettive e comunitarie costituiscono la direttiva d'azione dello Stato) rispetto all'M.P.O., in questo paragrafo si vedrà invece come - almeno nello specifico frangente della guerra - sia quest'ultimo a distinguersi per una maggiore democraticità e capacità di unione tra i vari ceti, rispetto alle organizzazioni sociali più tipicamente asiatiche.

In altri termini, se per tutti o quasi gli altri aspetti della vita sociale, è la società asiatica a distinguersi per una maggiore coesione tra le proprie componenti sociali, nell'ambito delle azioni militari - e soprattutto della formazione degli eserciti - è invece la società di classe a favorire una partecipazione solidale tra le diverse fasce della popolazione in vista di un'azione comune.

Innanzitutto, osserviamo come gli Stati occidentali - soprattutto quando siano di piccole dimensioni, e favoriscano quindi una reciproca conoscenza tra i cittadini e la loro identificazione in un'unica causa, anche magari in conseguenza di una partecipazione generale al potere decisionale e politico (si pensi a questo riguardo alle poleis greche, specialmente a quelle democratiche) - abbiano, rispetto agli Stati asiatici, maggiore facilità nel reclutare le proprie truppe tra gli stessi membri della cittadinanza in quanto tale.

Ciò avviene chiaramente sulla scorta di sentimenti o ideali patriottici che molto più difficilmente riescono a svilupparsi nei grandi e impersonali organismi politici asiatici, composti - come si è già più volte detto - più che da privati cittadini, da sudditi asserviti a un'unica e suprema autorità: quella del sovrano e dello Stato centrale!

Se dunque, di solito, negli Stati occidentali, in cui la partecipazione al potere politico ha una base molto più ampia che in quelli orientali (non a caso si parla spesso di "dispotismo asiatico", per sottolineare la differenza delle società asiatiche rispetto a quelle occidentali di tipo assembleare… come vedremo meglio tra poco), la partecipazione agli eserciti e alle imprese militari è sentita come un dovere-diritto comune (…anche un diritto, perché spesso essa comporta - soprattutto per le classi più basse - dei privilegi di natura civile e politica), in quelli più tipicamente asiatici o di casta (ma anche in quelli gentilizi e tribali, di cui abbiamo parlato nel precedente paragrafo) la guerra resta sostanzialmente un privilegio dei ceti più alti all'interno della piramide sociale.

L'azione di questi ultimi inoltre, è solitamente coadiuvata da truppe il cui reclutamento si basa su una paga stabilita, e la cui partecipazione ha quindi una natura essenzialmente professionale e mercenaria (si consideri poi che spesso - segno ulteriore della profonda impersonalità degli eserciti orientali - tali arruolamenti riguardano delle persone nemmeno appartenenti ai regni per i quali combattono!).

Emerge quindi, in questo frangente, un altro fattore di profonda differenza tra M.P.A. e M.P.O.

Mentre infatti lo stato asiatico è caratterizzato - in ragione dell'organizzazione fondamentalmente piramidale del potere politico in esso vigente - da una essenziale lontananza della maggioranza degli individui dai poteri e dalle istituzioni statali, quello occidentale - all'opposto - si caratterizza di solito per lo sviluppo di forme di partecipazione molto più vaste a livello popolare (le più vaste delle quali sono peraltro state finora quelle democratiche, oggi molto diffuse) ai poteri politici e decisionali.

Da un tale punto di vista, quindi, è la società occidentale - libertaria e assembleare - a esaltare gli aspetti comunitari dell'organizzazione sociale, e non quella asiatica!

D'altra parte, anche al di fuori del presente paradigma, è un segno (più o meno sicuro) di disaffezione nei confronti della cosa pubblica il fatto che la 'gente comune' rinunci volontariamente a partecipare agli affari inerenti la difesa della propria comunità. E questo vale anche per i moderni stati occidentali, nei quali la leva tende sempre di più a professionalizzarsi!

Gli eserciti mercenari insomma, sono - al pari peraltro delle guerre - una triste necessità, che si impone laddove i privati cittadini non avvertano più (o non abbiano mai avvertito) il senso di appartenenza a una comunità vitale, per la quale può anche essere necessario e onorevole sacrificare ciò che si ha di più caro e prezioso, cioè la propria esistenza.

D'altronde è opportuno ricordare come solitamente, nell'M.P.A., gli individui avvertano molto più profondamente la propria appartenenza alla piccola comunità di origine (villaggio), piuttosto che a quelle strutture, trascendenti e quasi irreali, da cui emanano i poteri centrali dello Stato stesso, e dalle quali appunto proviene solitamente la richiesta di partecipazione a imprese belliche di cui essi nemmeno comprendono il significato.

Altra tradizione diffusa nell'M.P.A. (e non solo in esso…) è quella del reclutamento forzato di soldati da parte dello Stato, attuato tramite l'azione coercitiva delle milizie professionali nei confronti di sudditi ignari e del tutto impreparati alla guerra, in quanto dediti ad attività essenzialmente diverse.

Anche negli affari di guerra, dunque, emerge una differenza fondamentale tra la cultura politica occidentale (quasi sempre di natura assembleare, e spesso finanche democratica) e quella orientale e dispotica (in cui i poteri dirigistici dello Stato possono decidere senza troppe remore, oltre che delle attività economiche, anche della vita e della morte dei propri sudditi).

E' questa - senza alcun dubbio - una freccia di più nell'arco dell'M.P.O. rispetto all'M.P.A! Anche se ovviamente questo discorso, al pari peraltro degli altri, va preso con una dovuta e profonda cautela, al fine di evitare facili generalizzazioni e altrettanto affrettate categorizzazioni.

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Adriano Torricelli - Homolaicus - Contatto - Sezione Economia


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Aggiornamento: 12/09/2014