Tra i collaboratori che si avvicendarono al
libretto, spicca il commediografo scapigliato Marco Praga, l'editore Giulio Ricordi, il
compositore Ruggero Leoncavallo, i librettisti Domenico Oliva, Giuseppe Giacosa, Luigi
Illica. Quest'ultimo fu decisivo per raddrizzare i punti della trama che Puccini sentiva
deboli, senza intaccare l'equilibrio tra le parti dell'opera (primo, quarto atto e buona
parte del terzo) che erano già composte nel momento in cui iniziò il suo lavoro.
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