LA FLORA DEL CONERO

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- La macchia mediterranea rappresenta l'aspetto più
rilevante della vegetazione del Parco: i versanti nord-orientali sono costituiti da boschi
di leccio, alloro, carpino nero, roverella, fillirea, terebinto, acero d'Ungheria e dal
più raro agrifoglio.
- A sud, nelle boscaglie, nelle macchie e nei versanti
più soleggiati, il leccio è accompagnato da orniello, corbezzolo, fillirea, lentisco,
alaterno, caprifoglio mediterraneo, con la presenza delle liane mediterranee come la
smilace, la robbia e la clematide.
- Nel 1930 il Monte Conero ha subìto un'opera di
rimboschimento dovuta a un eccessivo taglio del bosco ad opera dell'uomo che utilizzava il
legno per le sue costruzioni. Venne però usato il pino marittimo che è una specie
alloctona.
- Questa pianta ha bisogno di un suolo acido per
vivere; invece il terreno del Monte Conero è basico per la presenza del calcare. Il pino
non può così radicare in profondità e spesso ne derivano delle frane.
- Oggi si tende a rimpiazzare il pino con specie
autoctone.
- Infatti i versanti occidentali del Conero sono
ricoperti da boschi impiantati dall'uomo, composti da conifere come pini, cipressi e
cedri, oggi in fase di successione con la vegetazione forestale spontanea di leccio,
orniello, roverella e carpino nero.
- Le falesie costiere ospitano alcune delle specie
vegetali più preziose del Parco come il ginepro rosso, l'euforbia erborescente e
l'euforbia veneta.
- A Portonovo sono presenti gli unici esempi di stagni
salmastri retrodunali delle Marche, dove si può ammirare una vegetazione palustre di
sponda costituita da cannuccia di palude, falasco, giunco e da una vegetazione di piante
idrofite sommerse negli specchi d'acqua.


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