Sin dal 1905 la rivista letteraria simbolista di Marinetti,
"Poesia", era letta in Russia e promuoveva scambi letterari tra i due
Paesi. Tra il 1909 e il 1910 erano apparsi su riviste russe molti
articoli dedicati al futurismo italiano. In quegli stessi anni Balla
aveva esposto le sue opere in quattro città russe. Nel 1911 e poi nel
1912 erano venuti in Italia diversi artisti cubisti russi, interessati
al futurismo e che si consideravano dei cubofuturisti (Kamenskij era
intenzionato a imparare "l'arte futurista del pilotaggio"). Nel 1911 era
uscita in francese un'ampia raccolta di manifesti futuristi che rese
accessibili a un largo pubblico in Russia le teorie di Marinetti e
compagni.

Il primo Manifesto di Marinetti era stato pubblicato a San
Pietroburgo un mese dopo la sua apparizione su "Le Figaro". Il Futurismo
in Russia inizia ufficialmente con la letteratura e, in particolare, con
il poema di Chlelbnikov, Incantesimo con il riso, scritto
tra il 1908 e il 1909, un'opera fortemente provocatoria caratterizzata
da forme poetiche non tradizionali.
Agli inizi del Novecento in Russia fervevano molti sperimentalismi
letterari, specialmente appunto intorno al poeta Chlebnikov,
straordinariamente dotato nel valorizzare le possibilità espressive del
linguaggio, giocando sui vari echi presenti simultaneamente nelle
parole, sulla traccia delle assonanze, con creazione di neologismi,
linguaggio infantile asemantico, ecc. Su un piano di ricerca
strettamente formale, antiaccademica, i russi erano molto avanzati.
A Mosca, nel 1912, era apparso il primo intervento programmatico del
Futurismo russo: Schiaffo al gusto del pubblico, ove veniva detto
che "L'Accademia e Puskin sono più incomprensibili dei geroglifici", e
che bisognava "Gettare Puskin, Dostoevsky, Tolstoj... dal Vapore
Modernità".
Il nome "futurismo" fu adottato per la prima volta in Russia da
artisti di Pietroburgo, gli egofuturisti, spesso in polemica, tra il
1912 e il 1914, con gli artisti di Gileja (i cubofuturisti), che si
fregiarono del titolo di futuristi a partire dal 1913. I cubofuturisti
furono la corrente più importante.
I futuristi moscoviti sentivano moltissimo la collettività e il
movimento organizzato. Nel 1913 la stampa parlò molto di loro, che si
esibivano in eventi accuratamente preparati per le strade di Mosca, dove
con vestiti sgargianti e facce dipinte, che scandalizzavano i borghesi,
declamavano i loro versi in mezzo ai passanti.
Tra il 1913 e il 1914 Majakovskij, Burljuk e Kamenskij avevano intrapreso
un giro propagandistico che toccava 17 città della Russia. Alla
fine del 1913 (dopo che le idee di Marinetti sul teatro erano state
presentate sulla rivista teatrale "Maski"), si rappresentano a
Pietroburgo le prime opere teatrali futuriste.
Marinetti arrivò a Mosca il 26 gennaio 1914 invitato
dall'associazione Les Grandes Conférences. Alla stazione, di
tutti i futuristi, venne ad accoglierlo solo Sersenevic, per la sua
militanza nel gruppo egofuturista del "Mezzanino della poesia".
Majakovskij, Burljuk e Kamenskij erano in tournée nella Russia
meridionale, Livsic e Chlebnikov non erano interessati. Il pittore
primitivista Larionov voleva accogliere Marinetti con uova marce.
Burljuk e Kamenskij, in particolare, non sopportavano il suo tono
paternalistico, Majakovskij criticava aspramente il suo programma
politico bellicista. Chlebnikov, decisamente antioccidentale, romperà
addirittura con gli altri del gruppo Gileja, colpevoli a suo parere d'essere stati
troppo benevoli con Marinetti.
Le avanguardie russe erano diffidenti di fronte a un accoglimento
acritico dei modelli occidentali e spesso, nella loro ansia di
innovazioni drastiche, anche eversive, preferivano rifarsi a remote e
spesso fantasiose radici preistoriche e precristiane (vedi il
primitivismo di pittori come Gonciarova e Larionov e la musica di
Stravinskij). Ad esempio il gruppo Gileja di Mosca (cui fece parte Majakovskij), fondato nel 1911 dai pittori Kamenskij e Burljuk, prese il
nome russo della Scizia, ossia delle pianure sarmatiche abitate, ai
tempi di Erodoto, da popolazioni che lo storico greco considerava barbare
e semiselvagge. La parola Gileja proveniva da Hylea, l'antico Ponto
Eusino, carico di memorie omeriche.
Dall'incontro tra pittori cubisti e poeti futuristi nasce il
movimento definito Cubofuturismo, che si raccoglie inizialmente attorno
ai fratelli Burlijuk. Il primo a utilizzare il termine "futurista" fu,
il 24 febbraio 1913, il poeta Majakovsky in occasione di un dibattito
sull'arte contemporanea, ma ben maggiore popolarità ha goduto il
neologismo slavo budetljany, ovvero "uomini dell'avvenire",
introdotto dal poeta Chlebnikov. "Il futurismo non è una scuola, è un
nuovo atteggiamento", aveva scritto David Burljuk. E questa
esperienza proseguirà, con risultati alterni, sino al 1930, l'anno in
cui morì Majakovskij e lo stalinismo s'orientò decisamente verso il
realismo socialista.
Le performances di declamazione onomatopeica e la frenetica
gestualità di Marinetti entusiasmarono il pubblico di Mosca e di
Pietroburgo. Ma i dissensi con Livsic e Chlebnikov erano fortissimi:
infatti, mentre da un lato Marinetti voleva rompere col passato in nome
del mito del progresso, dall'altra invece restava forte il desiderio di
conciliare avanguardia e tradizione.
Marinetti contestava lo pseudofuturismo di quegli artisti che erano
rivolti più all'arcaismo delle origini che all'avvenire, e trovava
troppo filosofica l'impostazione di quelli che propugnavano il
transmentalismo (zaum), che si può considerare una versione del
simultaneismo in una forma molto più complessa e sofisticata. Per i
transmentalisti la Parola in quanto tale non si esaurisce nei
significati della comunicazione esplicita; se l'arte si limita a trucchi
verbali semplicemente esteriori, adottati per piegare il linguaggio ai
nostri fini, non ne rivela la potenza trasformatrice della realtà.
Inseguire la parola è un'avventura imprevedibile, un viaggio tra
coscienza e inconscio: non si può ridurre la poesia a un'officina di
montaggio e smontaggio di enunciati, sia pure transgressivi, secondo un
prontuario di accorgimenti tecnici. La lingua esprime al di là di quanto
noi vogliamo farle esprimere. Bisogna saper ascoltare le parole, i
suoni, contemplare i segni, perché possano creare linguaggio, dandoci
una nuova comprensione della realtà: le parole sprigionano echi,
chiamano nuove parole. Le possibilità espressive e simboliche di un
singolo suono, anche di una singola lettera, di per sé apparentemente
insignificante, si rivelano enormi, solo che se ne coltivi la
consapevolezza.
Marinetti era incuriosito dalle possibilità innovative di questa
poetica, ma tutto sommato giudicava che i transmentalisti fossero troppo
simbolisti e troppo immersi nel vertiginoso abisso della lingua, un
abisso che si perdeva nella notte dei tempi. Il loro atteggiamento
contemplativo gli sembrava del tutto estraneo al ritmo serrato della
vita moderna.
L'influenza del futurismo italiano in Russia si farà sentire di più
nella letteratura e nella tecnica pubblicitaria, nel gusto dello
scandalo e della provocazione, ma i russi, prima con Malevich, che
aderirà al suprematismo, poi con Majakovskij, che porrà il futurismo al
servizio del bolscevismo, si staccheranno dal futurismo sin dal 1914.
Pur ispirandosi alle esperienze futuriste italiane (evidenti tracce
di Boccioni, Balla e Severini) e francesi (gli studi sul movimento di
Robert e Sonia Delaunay), il futurismo russo ha sviluppato una propria e
particolare linea, meno meccanicistica e tecnologica, più ispirata allo
spirito della natura, ai valori della terra e alle dimensioni popolari e
mistiche della cultura russa.
Il futurismo russo, tuttavia, pur compenetrandosi con le altre
correnti nazionali del periodo, a cui ha dato molto (cubofuturismo,
raggismo, suprematismo), non ha mai dimenticato né stravolto la lezione,
tipica del coevo movimento italiano, della scomposizione delle forme
unita al loro dinamismo.
Correnti artistiche
Suprematismo: Movimento artistico sorto in Russia intorno a Malevich,
che nel 1915 ne redige, con la collaborazione di Majakowskij ed altri,
il manifesto programmatico. Il Suprematismo si fonda sulla "supremazia
della pura sensibilità nell'arte": un'arte cioè totalmente distaccata
dalla realtà naturale, quindi dalla rappresentazione dell'oggetto, che
perde ogni significato. "La sensibilità è l'unica cosa che conti",
scrive Malevich, "ed essa viene espressa per mezzo di forme assolute: il
rettangolo, il triangolo, la cerchio, la croce". Costruttivismo: Movimento artistico fondato in Russia da V.Tatlin e
che ha i suoi principali esponenti in A. Rodcenko, El Lissitzky, A.
Pevsner, Naum Gabo. I principi teorici sono stati enunciati nel
manifesto redatto da Gabo e da Pevsner nel 1920: "L'arte deve essere
basata su due elementi: spazio e tempo", "il volume non è l'unico
concetto dello spazio". Il Costruttivismo rifiuta un'arte di imitazione
e sostiene la necessità di ricercare forme nuove. Propone inoltre una
fusione tra arte e tecnologia e in architettura, in cui ha un'ampia
diffusione, l'affermazione di un'arte rivoluzionaria che si collochi in
una nuova dimensione sociale.
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Stepanova, Ender, Chujkov, Kabakov, Shutov, Tabenkin, Volkov,
Jankilevskij, Zakharov et al. Catalogo della prima asta internazionale
mai tenuta in Urss dopo gli anni Venti. L'evento, realizzato grazie
all'intercessione di Raissa Gorbaciova, rappresentò un importante punto
di svolta nella "perestrojka" culturale.
Sklovskij Viktor, "Majakovskij. Futurismo, formalismo e strutturalismo",
traduzione di Maria Olsufieva, Milano, Il Saggiatore, 1967
Sklovskij Viktor, "La Mossa del cavallo", traduzione di Maria Olsufieva,
Bari, De Donato, 1967
Sklovskij Viktor, "Il Punteggio di Amburgo", traduzione di Maria
Olsufieva, Bari, De Donato, 1969
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Sklovskij, Bari, Dedalo, 1968
Futurismo russo, Edizione italiana/francese, testi di Eugenia Petrova
e Alberto Fiz, Editore Mazzotta |