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I futuristi prendono le mosse da una semplice constatazione: la
statica e conservativa società contadina si stava trasformando in
una società industriale dinamica e progressiva, in cui fondamentali
erano i mezzi di comunicazione moderni.
Essi, di conseguenza, si sentirono attratti da quelle idee
letterarie e filosofiche che davano importanza ai cambiamenti
radicali, alla velocità, al dinamismo, al movimento, all'eterno
fluire: da Parmenide a Leonardo da Vinci (che considerava il
movimento causa della vita), da Einstein a Freud (che rivelava la
realtà degli istinti irrazionali dell'inconscio, più reali e
sicuri della realtà della logica e della ragione). Accettarono il
positivismo di Bergson che esaltava l'intuizione che,
contrariamente all'intelligenza, capta la vita cambiante e il
movimento spaziale.
Nel campo socio-politico abbracciarono le teorie anarchiche e
nichiliste (nel senso Dostoievskiano, come opposizione all'ordine
stabilito, e nel senso Nietzschiano, come rivolta antiborghese e
anticlericale, contro i valori imposti dalla morale corrente). Non
a caso si trovavano pienamente d'accordo con questo paragrafo che
Nietzsche aveva scritto nel suo libro Così parlò Zaratustra:
"Vedi questi uomini buoni, quei giusti? Chi odiano loro
maggiormente? Colui che distrugge le sue tavole di valori, il
distruttore, il delinquente, però costui è realmente il creatore.
Io vi dico: la buona guerra santifica ogni causa, la guerra e il
valore hanno fatto cose più grandi dell'amore al prossimo. Non
dovete avere che nemici degni del vostro odio, e mai nemici degni
del vostro disprezzo".
I futuristi, nel manifesto politico del 1913 proclamavano
l'istituzione di un divorzio facile, la svalutazione del
matrimonio e l'istituzione dell'amore libero; la socializzazione
ed espropriazione, da parte del Ministero delle Finanze, delle
terre incolte o male coltivate e di tutte le proprietà delle Opere
Pie. Esigevano la giornata lavorativa di otto ore come massimo,
equiparare i salari maschili e femminili e l'attuazione d'un
anticlericalismo d'azione, violento e impegnato, che sostituisse
quello retorico e quietista, affinché si liberasse l'Italia e Roma
dal Medio Evo teocratico. Affermavano che il loro anticlericalismo
voleva liberare l'Italia dalle chiese, dai preti, dai frati, dalle
monache, dalle Madonne, dai ceri e dalle campane.
I futuristi esaltarono l'ottimismo, l'azione, il pericolo,
l'ardimento, l'avventura, la velocità e facevano di tutto per
scuotere e rendere cosciente la massa inerte, passiva, abulica,
pessimista e legata alle idee tradizionali caduche, alla nostalgia
del passato (passatismo), ed utilizzavano qualsiasi mezzo per
riuscirvi, includendo "lo scandalo, la bestemmia, lo schiaffone".
Esaltavano la macchina per la sua essenza "impersonale, fredda,
antiromantica, antipsicologica, antiborghese, poderosa e sfrenata"
eccellente mezzo rivoluzionario che cambierà la società.
Ma la macchina non era sufficiente, doveva venire accompagnata
dalla "pazzia, dalla guerra, dalla liberazione degli istinti".
Qualsiasi mezzo era buono per trasformare la vita, le abitudini,
la morale, affinché tutto fosse consono all'epoca in cui vivevano,
unica nella storia (alcune manifestazioni di protesta futuriste
saranno riutilizzate dagli hippies).
Lanciarono la moda dell'abbigliamento effimero, pratico,
informale, bizzarro, multicolore (furono i nordamericani ad
applicarla per primi).
Anche la casa doveva essere funzionale, pratica, provvisoria e i
pasti dovevano essere frugali e consumati velocemente (anche qui
gli americani furono i primi ad applicare queste regole).
Odiavano tutto ciò che era "antico, pedante, professionale,
prolisso e teutonico" ed esaltavano la gioventù col loro motto
"Avanti i giovani!"
Un altro motto preferito e ripetuto all'infinito era la completa
bellezza totale dell'amore e dell'amicizia.
Nel campo delle arti volevano attuare un rinnovamento radicale
dell'estetica e di tutta la sua problemática.
Siccome la scienza e la tecnica stavano trasformando rapidamente
il mondo, consideravano del tutto superati i giudizi estetici
tradizionali. Il ritmo, l'armonia, la staticità e la bellezza
classica dovevano essere cestinati e al loro posto si dovevano
utilizzare elementi come "la velocità, il dinamismo, la lotta, lo
scontro violento di forze opposte, le disarmonie e le dissonanze".
In letteratura si dovevano liberare completamente le parole
abolendo le regole sintattiche e grammaticali, e in poesia la rima
e la metrica.
Anche in musica si dovevano sopprimere le note musicali
tradizionali e gli strumenti musicali, creando nuovi suoni,
includendo i rumori, utilizzando quelli prodotti dal mondo
naturale stesso e da oggetti comuni.
In architettura ogni generazione doveva costruire la sua città e
la sua casa, utilizzando, come in scultura, ogni materiale
moderno, come vetro, acciaio, alluminio.
Marinetti, il principale esponente di questo movimento, poco
prima di morire lasciò una sintesi delle sue principali
invenzioni, innovazioni e idee futuriste:
"Arte. Vita esplosiva. Italianità paradossista. Antimuseo.
Anticultura.
Antiaccademia. Antilogica. Antigrazioso. Antisentimentale. Contro
le città morte. Modernolatria. Religione della novità.
Originalità, velocità.
Disuguaglianza. Intuizione e inconscio creatori. Splendore
geometrico.
Estetica delle macchine. Eroismo e pagliacciate in arte e nella
vita. Caffè concerto. Fisicopazzia e notti futuriste. Distruzione
della sintassi.
Immaginazione senza fili. Sensibilità numerica e geometrica.
Parole rumorose in libertà. Tavole libere-parole sinottiche
colorate. Dichiarazione sinottica camminante. Solidificazione
dell'Impressionismo. Sintesi di forma colore. Lo spettatore nel
centro del quadro. Dinamismo plastico. Stati d'animo. Linee-forze.
Trascendentalismo fisico. Pittura astratta di suoni rumori odori,
pesi e forze misteriose, Compenetrazione e simultaneità del
tempo-spazio, lontano-vicino, esterno-interno, vissuto-sognato.
Architettura pura (ferro-cemento). Imitazione della macchina. Luce
elettrica decoratrice. Sintesi teatrali a sorpresa senza tecnica e
senza psicologia. Simultaneità scenografica d'allegro-triste.
Realtà-sogno. Dramma d'oggetti. Scenodinamica. Danza liberaparola
meccanica del corpo moltiplicato. Danza aerea e teatro aereo. Arte
dei rumori. Intonarumori.
Rumori. Archi disarmonici. Pesi misure per misurare prezzi del
genio creatore. Tattilismo e tavole tattili. Cercando nuovi sensi.
Parole in libertà e sintassi teatrali olfattive. Flora
artificiale. Insieme plastico motorumoroso. Vita simultanea.
Protezione della macchina. Dichiarazione politimbrica".
Influenze ricevute in pittura
I futuristi sono attratti dalle forme sintetiche, dalla
scomposizione dei piani, dalla distruzione della prospettiva del
Cubismo, però non accettano la sua staticità. Dal
Neoimpressionismo prendono la luminosità cromatica, la pennellata
divisionista e dai Nabis il simbolismo dei temi.
Poetica
Si trattava perciò di penetrare in tutto ciò che si vedeva e si
voleva dipingere per mezzo dell'emozione, identificandovisi,
partecipare al movimento delle cose, alle loro relazioni con lo
spazio, l'atmosfera, con il tempo e l'ambiente dove stavano o
agivano.
Ogni cosa è in continuo movimento, evidente per quelli che si
muovono (movimento assoluto), ma, secondo i futuristi, si muovono
anche quelli che sono fermi, dato che sono parti integranti del
movimento dell'universo, quindi anche della terra (movimento
relativo). Cosicché ogni essere è in movimento perenne, trascinato
dalle linee di forza incessanti e in ogni direzione.
Pittoricamente i futuristi vogliono rappresentare tale movimento
totale e incessante, collocando lo spettatore nel centro del
quadro, integrandolo al tutto.
Disprezzavano qualsiasi forma d'imitazione, stimolavano
l'originalità ad ogni costo e senza limiti. Consideravano i
critici d'arte come esseri dannosi e inutili.
Dichiaravano di voler distruggere la tirannica armonia e il buon
gusto, che sono elementi relativi, dato che applicandoli "si
potrebbe distruggere l'opera di Rembrandt, di Goya e di Rodin".
Si doveva abbandonare definitivamente ogni tema tradizionale,
trito e ritrito.
Respingevano i temi filosofici e letterari, i nudi, le nature
morte, i paesaggi e i ritratti. I loro temi erano i treni, le
macchine, i cavalli, le fabbriche, la vita in movimento delle
città, l'elettricità, la guerra, la velocità.
Elementi formali: in principio applicarono la tecnica divisionista
di Seurat e Signac, ma con effetti più dinamici e vibranti. Nel
1911 scoprirono ed applicarono la linea-forza (forza centrifuga e
centripeta) che capta il movimento, enfatizza le forme, e
ricevettero una certa influenza cubista. La linea-forza ha anche
il compito di fondere qualsiasi persona, oggetto o cosa, con le
loro forme e i loro colori diversi, al dinamismo universale ovvero
all'ambiente dove si trovano e all'atmosfera che li avvolge, per
mezzo della compenetrazione dei piani.
Usarono il "papier collé", come i cubisti, per dar enfasi ai temi
utilizzati ed anche per renderli più comprensibili, dato che, a
volte, giungevano a composizioni quasi astratte. Una delle loro
varie invenzioni fu l'aeropittura, che significava il dipingere
quadri come da un aereo, riuscendo a captare immagini naturali
astratte, penetrando nella loro essenza di linee e di forme,
essenza vitale che le accumulava ad un'unica anima universale.
In scultura usarono materiali che avessero riscontro con l'epoca
industriale, come il gesso, il vetro, il legno, il bronzo e
qualsiasi altro materiale utilizzato come rappresentazione dei
piani atmosferici che uniscono e intersecano gli oggetti, i quali
si prolungano nello spazio. Affermavano che non esistono arti
specifiche come pittura, scultura, musica e poesia, ma esiste solo
la creazione, cosicché è valido qualsiasi materiale o mezzo che si
utilizza per rivelare o ottenere meglio la realtà.
Influenze esercitate dal Futurismo
Partendo dal dadaismo fino alle ultime correnti e tendenze
artistiche, nelle sue accezioni estetiche, aestetiche ed
antiestetiche del secolo XX, l'influenza del futurismo appare
spesso in maniera evidente. In qualche caso si tratta d'ispirarsi
al futurismo per dar seguito ad una idea sua, sviluppandola e
applicandola in campi diversi, oppure trasformandola ed
attualizzandola.
Nel Dadaismo e nel Surrealismo, per esempio, risultano più che
evidenti tali influenze nelle loro manifestazioni scandalose ed
eccentriche, nelle riunioni provocatrici, negli schiaffoni al
gusto del pubblico, nella scrittura automatica, nelle libere
parole, ecc., i cui echi troviamo anche in altre correnti
d'avanguardia come il Vorticismo, Orfismo, Sincronismo, Raggismo,
Suprematismo, il Cavaliere Azzurro (Blaue Reiter), Vital English
Art, Cubismo Sintetico, Costruttivismo ed in alcune altre tendenze
espressionistiche.
In letteratura il Futurismo influisce sul Formismo, Verismo,
Simultaneismo, Ultraismo, Zenitismo, Immaginismo e Creazionismo.
Particolarmente risentono la sua influenza pittori come Léger,
Marcel Duchamp, Stella, Marin, Alfaro Siqueiros e il poeta
nordamericano Ezra Pound.
Dopo la Seconda Guerra Mondiale il filo conduttore futurista
continua a manifestarsi in numerose tendenze artistiche, come per
esempio negli Happenings, Performance, Pop-Art, Neodadaismo, Arte
Oggetto, Arte Concettuale, Arte Programmata, Environment Art, Arte
Povera, Cinetismo, MEC-Art ed altre.
In altri campi artistici basterebbe segnalare la sua influenza sul
teatro dell'assurdo, nel Nouveau-Roman, nel cine sperimentale,
nella musica concreta, senza dimenticare l'importanza che ebbe
nell'urbanismo, nella casa provvisoria, nell'abbigliamento, nei
pasti rapidi e, in generale, nelle molteplici nuove abitudini
della società attuale.
Vennero pubblicati più di cinquanta manifesti futuristi e la loro
influenza si diffuse rapidamente in tutta l'Europa e
successivamente negli Stati Uniti, America Latina e Giappone.
Giancarlo
von Nacher
Corrientes pictóricas de los siglos XIX y
XX, 1986
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