Come materiale costruttivo l'architetto Undervaldo usò quasi esclusivamente il cotto.
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Attualmente vediamo il Duomo rasente il livello della strada, poiché il rialzo del suolo circostante, compreso quello stradale, è stato, da allora, di almeno un metro.
L'esterno è caratterizzato da un grande basamento a doppia rastremazione. Dalla base nascono, senza sporgenza, ma per prenderla subito e gradatamente, i pilastri verticali (o paraste), con funzione ornamentale delle pareti.
Questi pilastri, giunti alla sommità della rastremazione (2) (due metri circa, in origine), salgono verticalmente e sono al sommo collegati fra loro dalla serie degli archetti pensili.
Nell'abside è visibile l'accoglimento di motivi decorativi lombardi: lesene semicircolari terminanti a cappuccio.
Della facciata originaria del tardo '300 sono rimaste le attuali otto lunghe lesene (3) della parte inferiore e due pinnacoli a torricino, con mattoni semicircolari, all'estremità, in stile romanico-lombardo. Rinascimentale è tutta la parte superiore.
Essa non è "affondata" come il resto dell'edificio, essendo stata terminata solo 115 anni dopo l'inizio dei lavori, con differenti caratteri stilistici.
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Durante i lavori di restauro degli anni 1885-90, furono rinvenute varie formelle del sec. XIV, con ornamenti di tipo floreale e di altro genere. Sono custodite presso la biblioteca Malatestiana.
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Originariamente venne fatto anche un ampio sagrato (4) antistante la facciata, con funzione di sepoltura per i morti, alto 84 cm dal piano stradale. Si protendeva molto in avanti sull'attuale piazza e ciò fino al 1867. Era largo quanto la facciata e vi si saliva con una serie di gradini per tutti i lati. Fu rimosso per facilitare il traffico nella via antistante.
[1] Archetto pensile: elemento architettonico a linea curva, che può essere continua (arco a tutto sesto) oppure spezzata al vertice dell'arco (a sesto acuto).
[2] Rastremazione: ridurre progressivamente verso l'alto il diametro di una colonna.
[3] Lesena: pilastro lievemente sporgente da un muro, con funzione ornamentale.
[4] Sagrato: spazio, spesso sopraelevato, antistante alla chiesa che, consacrato, era destinato alla sepoltura dei morti.