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Bisanzio in Italia (e altro)

di Francesco Quaranta
francesco.q@fastwebnet.it
Questo sito, attraverso la scoperta di nuovi testi e documenti ed una
riconsiderazione di quelli già noti, vuole liberare lo studio della
grecità medievale italiana dalla cappa "erudita" che la avvolge. Questa
erudizione rifugge dallo studio dei testi più interessanti per il
loro contenuto teologico-polemico, quelli che possedevano il significato
più importante agli occhi dei Bizantini e che ai nostri svelano dati
antropologici e identità storiche insospettate. In effetti, molti filologi
non posseggono gli strumenti per affrontare simili documenti: essi
richiedono, oltre alla competenza paleografica, soprattutto competenze
teologiche, liturgiche e storiche. Dalla ricostituzione del testo si
va dritti all'interpretazione di una civiltà. Un'altro atteggiamento
corrente verso questi documenti è la loro svalutazione da parte di una
corrente di storici in "buoni rapporti" con le istituzioni cattoliche:
questi testi che testimoniano la sopraffazione programmata della cultura
religiosa ed etnica italo-greca da parte della Chiesa cattolica e dello
Stato unitario meridionale, sarebbero manifestazioni marginali di insofferenza
nei confronti di un "naturale e spontaneo" processo di acculturazione.
La politica coloniale nel Meridione viene così giustificata nel modo
più cinico: attribuendo ai dominati il desiderio di assimilarsi alla
cultura "superiore" dei dominatori. E' chiaro il fine apologetico di tutto
ciò: impedire di considerare l'attuale identità culturale e religiosa
di molte zone del sud Italia come inautentica e frutto della violenza.
I testi inseriti nel sito rispecchiano dunque questa
tematica (ma spero di allargare in futuro lo spettro degli argomenti):
- I primi tre testi:
Una chiesa
mondana, traduzione della prima parte in italiano,
Against
compulsory celibacy, traduzione della seconda in inglese,
Chi è l'autore?, si occupano del
codice vaticano greco 1650, un manoscritto italo-greco
del XI secolo che contiene delle note marginali interessantissime.
Il testo risultava edito ma era noto solo a pochissimi per
il suo scabroso contenuto. L'autore infatti, un monaco
del monastero calabrese di Grottaferrata vicinissimo a Roma,
attaccava con decisione e originalità la sapienza mondana del papato
ed il nuovo obbligo del celibato ecclesiastico.
-
Agostino e
la sessualità e
Garrison's
married episcopate trattano sempre della polemica orientale contro
il clero celibatario. La prima pagina è il paragrafo del mio
libro "Preti sposati nel Medioevo, rimasto fuori dalla redazione
conclusiva, ma che è ugualmente significativo. Nel
panorama italiano è l'unica pubblicazione che descriva l'origine
del celibato obbligatorio del clero che
non sia di parte cattolica. La presenza di documenti
nuovi e la prospettiva diversa con cui quelli noti
vengono presentati introducono ad un cristianesimo sconosciuto,
caratterizzato non dal celibato ma dal matrimonio
obbligatorio. Un cristianesimo, inoltre, che non concepiva
una disciplina diversa tra laici e chierici. La teologia agostiniana
contribuì grandemente al sostegno di questa nuova disciplina, perché
non solo giustificava dottrinalmente la condanna della sessualità
umana in sé, ma la aggravava pesantemente, trasmettendo alla
cultura dell'Europa occidentale l'idea del sesso come peccato. L'esistenza
del clero sposato nelle chiese orientali è stato
certamente il filo di Arianna che mi ha guidato in
questa ricerca, ma il testo, come quello di Garrison,
è critico anche verso quelle istituzioni: infatti,
anche se vi sono riconosciuti la conservazione
della disciplina sacerdotale patristica ed il mantenimento
di una cultura non sessuofoba fra il popolo, al tempo stesso
sono evidenziati la condivisione da parte di queste Chiese
del principio dell'incompatibilità fra il sacro e
la sessualità e l'adesione ad una teologia semiorigenista
che considera la differenziazione sessuale prodotta "in
anticipo" dal peccato dei progenitori.
-
Un convertito
all'ortodossia in fuga e
Testo
Greco contengono l'edizione del
testo contenuto nel codice vaticano greco 316, foglio
167v, un palinsesto in pessime condizioni.
E' il racconto di una fuga a Bisanzio di un anonimo calabrese
del 1200 convertito all'Ortodossia, costretto alla
fuga nell'impero bizantino dal primo intervento dell'inquisizione
che si conosca nei confronti degli italo-greci.
-
La natura storica
del primato romano è una traduzione del terzo trattato
di Barlaam di Seminara (1335) sul potere
del papa, con una prefazione dove per la prima
volta si mettono a confronto le argomentazioni
del Barlaam cattolico con quelle del Barlaam ortodosso
su questo tema (si convertì al cattolicesimo nel. Con la sua brevità
e pacatezza, Barlaam compone una confutazione radicale del
potere romano.
- Per chi volesse conoscere l'affascinante
origine della leggenda sulla papessa Giovanna, cui fa accenno
il primo opuscolo di Barlaam sul papa, c'è questa nota:
La papessa Giovanna
e il carnevale.
- Il codice Laurenziano greco 5,36
contiene un interessantissimo difesa della liturgia greca del matrimonio
ed anche del mattutino pasquale. E' il più importante, anzi
l'unico, commentario al rito dell'incoronazione matrimoniale, che
in Puglia era accompagnato da altri suggestivi simboli
Un commento all'ufficiatura
matrimoniale e
Testo greco.
La particolare e bellissima ufficiatura
cui il testo si riferisce la riporto in originale
Eucologio
e in traduzione italiana Rito del
matrimonio, seguendo un manoscritto della cattedrale
di Otranto.
- La Vita di un santo italo-greco,
Elia di Enna (823-903), contiene una breve
confutazione del credo islamico. Nonostante sia
di origine libresca, è molto interessante
perché evidenzia l'enorme importanza assunta dalla morale
nel contrasto cristiano-musulmano:
Alcune contestazioni
all'Islam.
- Anche la mancanza di un'attività dell'inquisizione
verso gli Italo-greci fornisce elementi utilissimi per
conoscerla di più: identificare cioè la soglia della
tolleranza nei confronti del diverso. Una tolleranza che
non esclude comunque un "lungimirante" progetto di eliminazione,
basato su strategie meno violente ma altrettanto efficaci:
L'Inquisizione
non serve.
GIORGIO RAVEGNANI, I BIZANTINI IN ITALIA, IL MULINO 2004; I BIZANTINI E LA
GUERRA, JOUVENCE 2004; SOLDATI DI BISANZIO IN ETA' GIUSTINIANEA, JOUVENCE 2000;
Introduzione alla storia bizantina, Il Mulino
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- Alexander P. Kazhdan, Bisanzio e la sua civiltà, Economica Laterza, 1995
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Risorse storiche e letterarie
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- Niceta Coniata, Grandezza e catastrofe di Bisanzio, I, Verona 1994
- Eusebio Di Cesarea, Sulla vita di Costantino, brani scelti in P. Piccinini,
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- Michele Psello, Imperatori di Bisanzio (Cronografia), voll. I-II, Fondazione
Lorenzo Valla, Mondadori, Vicenza, 1984
- Agapeto Diacono, Esposizione di capitoli parenetici, traduzione di B. Cavarra,
Ideologia politica e cultura in Romania fra IV e VI secolo, Bologna 1990
SitiWeb
Storia dell'esarcato d'Italia -
Lo scisma dei Tre capitoli -
L'esicasmo e la controversia palamitica -
Storia dello scisma tra oriente e
occidente - Storia di Bisanzio nei manuali
scolastici
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