IL VINO E LA ROMAGNA
dai greci ad oggi


L'INVECCHIAMENTO DEL VINO

vendemmia - pigiatura - vinificazione - svinatura - travasi - invecchiamento - imbottigliamento

Non è possibile stabilire regole precise per l'invecchiamento, poiché il vino cambia nelle varie annate a seconda della zona di produzione e delle varie lavorazioni cui è stato sottoposto.

Certi vini sono buoni subito, altri migliorano invecchiando, ma una volta raggiunto il punto giusto di maturità, è inutile insistere oltre. Ogni vino ha un'età ottimale. Non è vero che il vino più è vecchio e più è buono.

In genere i vini bianchi, i rosati e i rossi leggeri, nonché gli spumanti vanno bevuti giovani (però p.es. un Albana secco tradizionale regge meglio di un Sangiovese novello).

I vini bianchi liquorosi e quasi tutti i vini rossi ben strutturati e alcolici danno il meglio di sé solo se invecchiati.

Per assicurare una buona conservazione del vino per anni e anni occorre immettere dell'ossigeno nella bottiglia.

Per l'invecchiamento esistono anche altri metodi artificiali, ma l'intenditore non può certo lasciarsi sfuggire la differenza di gusto tra il prodotto invecchiato naturalmente e quello invecchiato artificialmente.

Bisogna fare attenzione al fatto che il vino è un prodotto che può essere sottoposto a sofisticazioni e a frodi: questa la ragione per cui i vini in commercio vengono periodicamente controllati dalla polizia annonaria.

L'invecchiamento nei fusti di rovere, anche se più costoso, fornisce vini di maggior finezza e pregio. La temperatura ideale di una cantina varia dai 10° ai 12° C e deve essere accompagnata da un giusto grado di umidità dell'aria e da una moderata ventilazione.

Per effetto della variazione di volume del vino, una delle operazioni da compiere periodicamente in cantina è la colmatura delle botti.


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Enrico Galavotti - Homolaicus - Sezione Storia - Storia della Romagna
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Aggiornamento: 21/08/2011