LA STORIA CONTEMPORANEA
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L'INGRESSO DEGLI STATI UNITI IN MEDIORIENTE LE CAUSE DELLA I GM - I FATTI - I TRATTATI - IL DOPOGUERRA SPARTIZIONE DELL'IMPERO OTTOMANO La Conferenza di Parigi (1919), il Trattato di Sevrès (1920) e l'istituzione dei protettorati/mandati (semicolonie) sui territori arabi cui era stata promessa l'indipendenza, provocarono nel mondo arabo un sentimento di ostilità nei confronti di Francia e soprattutto Inghilterra. Gli arabi dell'HIGIAZ si erano dati una monarchia e, grazie all'Inghilterra, potevano governare anche in IRAK e TRANSGIORDANIA (su popolazioni estranee), ma senza l'appoggio militare inglese il loro governo sarebbe stato molto fragile. In tutti gli altri regimi coloniali inglesi in M.O. non ci fu alcuna vera rivolta, in quanto era troppo grande la disparità di forze militari in campo. Solo in EGITTO i nazionalisti arabi riuscirono a strappare all'Inghilterra una relativa indipendenza (relativa perché l'Inghilterra si riservava il diritto d'intervenire per proteggere il paese da "qualsiasi aggressione o ingerenza diretta o indiretta" e per tutelare le minoranze cristiane, ebraiche e gli stranieri). La capitale della SIRIA, Damasco, insorse contro la Francia nel 1925-26, ma i francesi bombardarono la città, stroncando la resistenza. Viceversa gli USA, che non si erano compromessi con le potenze europee nel saccheggio dell'Impero Turco, avevano la possibilità di approfittare della situazione. USA E MEDITERRANEO Il rapporto degli USA col Mediterraneo è iniziato almeno dal 1776, allorché i mercanti di Boston, Filadelfia e altri porti nordamericani presero a commerciare coi paesi di tutto il Mediterraneo sotto la protezione della bandiera inglese. La protezione era necessaria perché i porti africani di Tangeri (presso lo stretto di Gibilterra), Algeri, Tunisi e Tripoli erano le basi di flotte veloci dei pirati turchi che saccheggiavano qualunque nave commerciale che non fosse protetta da un trattato, in base al quale chi voleva navigare tranquillamente per il Mediterraneo doveva pagare un tassa ai pirati (situazione, questa, che andrà avanti sino alla conquista francese dell'Algeria nel 1830). Quando gli USA ottennero la definitiva indipendenza dagli inglesi (la loro prima Costituzione è del 1787), l'Inghilterra pensò che i mercanti e gli armatori americani si dovevano proteggere da soli dai pirati turchi. E così le navi americane cominciarono ad essere saccheggiate. A questa situazione gli USA reagirono in due modi: dapprima cercarono di coinvolgere Francia, Inghilterra, Russia e Olanda in una guerra contro gli Stati dell'Africa sett.; poi -vedendo che questi paesi non avevano interesse a muover guerra- decisero d'intervenire autonomamente, in maniera militare. Il risultato fu che la minaccia della pirateria nel Mediterraneo venne di molto ridimensionata. Fu così che gli americani cominciarono a penetrare anche nell'entroterra dell'Africa e del Vicino Oriente. All'inizio lo fecero utilizzando anche i missionari protestanti che fondarono una rete di scuole soprattutto in EGITTO e in SIRIA. Ancora oggi a Beirut, nel LIBANO, esiste una Università americana. Il successo di queste scuole fu enorme, tanto che persino la borghesia araba vi mandava a studiare i propri figli (certo non per farli diventare cristiani). Il successo dipese anche dal fatto che molti di questi missionari erano ottimi medici. Non a caso una ventina di delegati dei vari paesi arabi che parteciparono alla fondazione dell'ONU nel 1945, si erano formati in queste scuole. USA E PETROLIO Dopo l'ingresso dei missionari si fecero avanti in M.O. gli industriali del petrolio. L'industria petrolifera USA era nata nel 1859 in Pennsylvania (si pensi a Rockefeller, fondatore della Standard Oil Company, che disponeva dell'80% di tutto il petrolio americano). Agli inizi del '900 gli USA detenevano già il primato di maggiore produttore mondiale di petrolio (i giacimenti erano in Texas, Arizona, California...e gli USA controllavano anche la produzione di Messico e Venezuela). Ciononostante gli USA cercarono di penetrare anche in M.O., ove il petrolio era di migliore qualità e di più facile estrazione, essendo molto abbondante. Solo che la strada era sbarrata: sia dai tedeschi, che erano alleati dei turchi, prima e durante la I G.M.; sia dagli anglo-francesi, che si erano suddivisi l'Impero Turco dopo la I G.M. Le porte vennero aperte solo nel 1928. Gli USA entrarono a far parte della IRAK PETROLEUM COMPANY, gestita dagli anglo-francesi, a queste condizioni: 1) sfruttare il petrolio soltanto col reciproco consenso, 2) sfruttarlo senza farsi concorrenza sui territori dell'ex-Impero Turco. Gli Anglo-Francesi si erano decisi ad accettare il coinvolgimento americano perché non sarebbe stati loro a fornire i maggiori capitali per le ricerche, gli impianti, ecc. E così nel giro di pochi anni gli americani misero in funzione i giacimenti più ricchi del mondo, quelli dell'ARABIA SAUDITA (i primi vennero scoperti nel 1938). Con la II G.M. le potenze euroccidentali non erano più in grado di contrastare gli USA. Infatti nel 1946 si riconobbe ufficialmente la fine dell'Accordo stipulato nel 1928. Gli USA praticamente controllavano il 42% delle riserve petrolifere di tutta la regione mediorientale. Riuscirono anche a sostituire l'Inghilterra in IRAN, con l'appoggio del governo iraniano. L'ARABIA SAUDITA accettò di concludere dei trattati commerciali con gli USA perché gli USA erano gli unici occidentali in M.O. a non aver avuto un passato coloniale. Peraltro gli USA alla Conferenza di Parigi avevano chiesto l'indipendenza dei paesi arabi. Anche l'URSS poteva essere contattata, ma l'ateismo proclamato ufficialmente era un grosso ostacolo per le trattative con gli arabi. Nel 1943 Washington e Riyad fecero una Dichiarazione Congiunta secondo cui la difesa dell'ARABIA SAUDITA è "vitale" per la difesa degli USA. Gli USA non avevano bisogno del petrolio arabo, perché quando cominciarono a scoprirlo e sfruttarlo erano già i massimi esportatori mondiali. Solo che col petrolio arabo hanno potuto trasformarsi in importatori, limitando lo sfruttamento delle proprie risorse. Facendo inoltre credere ch'essi hanno assolutamente bisogno del petrolio arabo, si sono riservati la possibilità d'interferire nella regione quando e come vogliono (attualmente vi sono presenti contro l'IRAK perché chiamati dall'ARABIA SAUDITA). Naturalmente, alleandosi con gli USA, l'ARABIA SAUDITA spera sempre di poter diventare lo Stato-guida del mondo arabo. In effetti oggi la sua influenza è assai notevole fra i paesi dell'OPEC e in altre organizzazioni del mondo arabo. Ma questa influenza è grande grazie all'appoggio USA: cosa che ha comportato una rinuncia agli ideali della solidarietà araba. Quegli ideali invece che in EGITTO, SIRIA e IRAK (per restare al M.O.) hanno determinato il rovesciamento dei regimi che si erano compromessi con l'Occidente. I tre paesi infatti si sono avvicinati all'URSS: l'EGITTO, dall'inizio degli anni '50 all'inizio degli anni '70, in funzione anti-inglese, poi è diventato filo-americano; l'IRAK, dalla fine degli anni '50 alla fine degli anni '70 (poi con Sadam Hussein i rapporti sono peggiorati); la Siria, dall'inizio degli anni '60 a tutt'oggi. Per timore che questa influenza delle idee socialiste intaccasse anche il proprio paese, l'ARABIA SAUDITA ha stretto un'alleanza assai forte con gli USA, e questo nonostante che dal 1948 gli USA proteggano uno Stato chiaramente anti-arabo, come quello d'Israele. SULLA PRIMA GUERRA DEL GOLFO Le ragioni dell'IRAK: uno Stato può avere tutte le ragioni di questo mondo, ma non può invadere un altro Stato solo perché ha ragione. La ragione, in questo caso, diventa un pretesto. (L'esempio delle Falkland, che è il più recente, avrebbe dovuto insegnare). - Il problema dell'IRAK tutto il mondo lo conosce: non ha uno sbocco adeguato nel Golfo Persico, per cui è costretto a esportare il suo petrolio attraverso gli oleodotti che passano in Turchia-Siria...da un lato, e Arabia dall'altro. Il che gli viene a costare assai caro. Il governo di Saddam ha cercato di ottenere lo sbocco adeguato con otto anni di guerra contro l'IRAN (ma la pace ha sancito i confini precedenti); ora lo ha fatto occupando il Kuwait. L'attacco improvviso al Kuwait è partito anche dalla necessità di far fronte agli innumerevoli debiti contratti proprio a causa di quella guerra; per non parlare di quei debiti contratti nell'acquisto del materiale bellico (50 mrd $). - Quali possono essere le ragioni dell'IRAK? La ragione principale sta nel fatto che le potenze occidentali (Francia, Inghilterra e USA), da quando hanno iniziato il loro colonialismo e neo-colonialismo in Medioriente, si sono preoccupate unicamente di fare i loro propri interessi. - Problemi maggiori del Medioriente: Questione palestinese, Questione libanese, Alture del Golan in Siria, Cisgiordania-Gaza, Kurdistan, Irak-Kuwait... - Identità e ruolo dell'ONU 1) Ha deciso l'uso della forza (il che è di per sé negativo, poiché l'ONU è un organismo di pace: l'unica forza che può tollerare è quella morale, o al massimo quella delle sanzioni economiche. E' vero che l'ONU ha un proprio esercito (i "caschi blu"), ma questo esercito è più che altro simbolico, da usarsi per controllare che non venga violato il "cessate il fuoco" o le linee di certi confini. Questo esercito non è sufficiente per fare alcuna vera guerra, e l'ONU non può permettere che le nazioni più potenti usino la loro forza sotto la sua bandiera, in quanto esso non sarebbe in grado di controllarle). 2) Ha emanato la risoluzione relativa all'uso della forza quando ancora l'embargo non aveva dato i suoi frutti. L'ONU deve fare di tutto perché le nazioni rispettino l'embargo. 3) Ha lasciato che si lasciasse coincidere strettamente "forza" con "guerra" e non ha specificato di che "natura" doveva essere questa guerra (liberare il Kuwait o distruggere l'IRAK? Perché l'ONU non ha garantito la sovranità nazionale dell'IRAK? Come potrà l'ONU impedire che questa guerra si trasformi in un'altra guerra di conquista da parte delle nazioni più potenti?). 4) Ha lasciato che dell'uso di questa forza si facessero carico soprattutto gli USA e qualunque altra nazione del mondo, cioè ha permesso ad ogni nazione di autoproclamarsi "giustiziere di pace"! 5) Non ha assicurato al Consiglio di sicurezza il potere di controllo dell'uso di questa forza: dove sono la Cina e l'URSS? 6) Non ha garantito che in caso di vittoria degli alleati non si verificherà una nuova spartizione del Medioriente. 7) Ha praticamente permesso che l'Occidente, in particolare gli USA, sotto la sua bandiera, possano fare quello che, senza questa bandiera, oggi è per loro molto più difficile fare. 8) L'ONU non deve autorizzare l'uso dell'ultimatum, poichè esso è già una minaccia offensiva. Se un diritto internazionale è stato violato, l'ONU non può mettersi sullo stesso piano dello Stato aggressore. 9) Se l'IRAK avesse fatto parte del Consiglio di sicurezza e avesse occupato il Kuwait, cosa avrebbe fatto l'ONU di fronte all'inevitabile veto dell'IRAK alle sanzioni o alla condanna? 10) Se gli USA avessero occupato il Kuwait chi avrebbe potuto impedirglielo, visto che col veto nessuna sanzione può essere applicata? 11) Ha senso che una guerra possa essere scatenata in forza della volontà di 5 nazioni? o si possano impedire delle sanzioni in forza della volontà di una sola? 12) Negli ultimi 45 anni l'ONU ha emesso solo condanne morali, non ha mai potuto applicare delle sanzioni perché nel Consiglio di sicurezza qualche nazione si opponeva sempre. Dispone di un esercito puramente simbolico. - L'art. 11 della nostra Costituzione 1) L'Italia ripudia la guerra di offesa, ma questa lo è perché l'IRAK non ha attaccato l'Italia, anche se il nostro governo non ha dichiarato esplicitamente "guerra" all'IRAK, essendo questa un'operazione di "polizia internazionale". Gli ambasciatori sono ancora nelle loro rispettive sedi diplomatiche. Tuttavia, questa è un'altra guerra coloniale di conquista, poiché lo Stato aggredito -l'IRAK- non potrà impedire, in caso di sconfitta, che non avvenga la spartizione del suo territorio e delle sue risorse: la differenza sta nel fatto che viene condotta sotto il patrocinio dell'ONU e all'interno di una forza multinazionale capeggiata dagli USA. Una guerra non offensiva al massimo si poteva configurare limitandosi alla liberazione del Kuwait. 2) l'Italia ripudia la guerra come strumento di risoluzione delle controversie internazionali, cioè di quei problemi ch'essa non ha direttamente creato, ma la guerra serve appunto a questo scopo (le risoluzioni dell'ONU sono state 12): si è preferita la guerra all'embargo, senza considerare che il nostro Paese, non meno di altri Paesi occidentali, è parte in causa nell'origine di questa controversia internazionale (anche noi esercitiamo il neocolonialismo nei Paesi del mondo arabo). Lo stesso embargo, in verità, se fosse stato finalizzato alla sola liberazione del Kuwait, non sarebbe servito ad altro che a dimostrare chi nel mondo è più forte. Usare le armi economiche o le armi da sparo non fa molta differenza se non c'è la volontà (dell'Occidente) di affrontare con una Conferenza internazionale di pace sul Medioriente tutti i problemi che da decenni travagliano questa regione (il primo dei quali è lo sfruttamento indiscriminato delle loro risorse petrolifere). 3) L'Italia consente, in condizioni di parità con altri Stati (ed è questo il caso, essendoci una forza multinazionale), ad autolimitare la propria sovranità per salvaguardare un ordinamento giusto e pacifico. Ma questo non implica che si debbano usare mezzi bellici. In ogni caso la limitazione della propria sovranità ha valore solo temporaneo e non può avvenire senza un consenso generale della nazione. Il nostro Stato non può accettare di sottostare ad un governo (organismo) mondiale senza che la popolazione non voglia (uso del referendum). - Altri aspetti 1) In un certo senso l'IRAK ha già vinto la sua guerra, perché ha dimostrato che l'Occidente non ha alcun interesse a salvaguardare la pace; che l'Occidente ha interesse a salvaguardare la pace solo se questo scopo coincide con i propri vantaggi economici. L'Occidente non è disposto a rivedere i meccanismi economici che garantiscono la sua superiorità sul resto del mondo. 2) Gli USA hanno scatenato questa guerra prima che l'embargo avesse sortito il suo effetto, anzi l'hanno scatenata quando si sono accorti che, nonostante i molti raggiri delle multinazionali, l'embargo stava ugualmente cominciando ad avere i suoi effetti (il PNL era calato del 60%). 3) Gli USA hanno buttato petrolio sul mercato non tanto per farne abbassare il prezzo, quanto per non doversi addossare la colpa d'averlo fatto salire a causa di questa guerra. A guerra finita saranno loro stessi a rialzarlo. 4) Hanno dato ad Israele i codici d'identificazione degli aerei amici, permettendo così ad Israele di attaccare indisturbata. 5) Gli USA hanno messo una pesantissima censura militare sull'informazione per essere liberi di bombardare in modo indiscriminato tutto l'IRAK. 6) Gli USA si stanno servendo di questo conflitto per imporre un regime autoritario non solo nel loro Paese ma anche in tutto l'Occidente. 7) Gli USA si stanno servendo di questo conflitto per dimostrare al Terzo mondo, all'Europa occidentale e al Giappone che sono loro che nei prossimi decenni determineranno la politica mondiale. Gli USA sono in grado di mettere in ginocchio i loro rivali imperialistici usando l'arma del petrolio. 8) Questa è una guerra tra Occidente e Terzo mondo. Del Terzo mondo i paesi arabi sono i più importanti a causa delle loro risorse petrolifere. SITUAZIONE MILITARE DELLA PRIMA GUERRA DEL GOLFO 1) N. EFFETTIVI: 425.000 soldati USA, appoggiati da 265.000 di altri 27 Paesi alleati. IRAK: un milione di effettivi. 2) POTENZIALE BELLICO ITALIANO: l'impiego dei 10 Tornado era stato chiesto
dal comando USA agli stati maggiori italiani per operazioni diversive. La
proposta era stata rifiutata perché insufficiente. Venne accettata quando gli
USA decisero d'impegnarli in missioni di sorveglianza contro motovedette irakene
armate di missili Exocet, ma anche in attacchi diretti contro basi-aree nemiche.
La versione di Tornado che ha l'Italia serve per bombardamenti in profondità e
per l'attacco al suolo, non per la difesa navale: eppure sono stati inviati per
fornire un ombrello aereo alle fregate. Questi aerei (non le navi) passano sotto
il comando USA. Anche i francesi sono sotto gli USA. 3) ULTIME GUERRE: 1) Falkland-Malvine (maggio 1982): l'Europa occidentale è solidale con la G.B., ma poi l'Italia risponde con un rifiuto alla richiesta inglese di prorogare le sanzioni economiche contro l'Argentina. 2) Invasione USA di Grenada (ottobre 1983): il nostro governo critica il ricorso USA alla forza. 3) Attacco USA alla Libia (luglio 1986): il nostro governo critica Gheddafi per l'appoggio al terrorismo internazionale, ma disapprova gli USA per l'intervento armato e i bombardamenti su Tripoli. 4) Strage di piazza Tienanmen (giugno 1989). 5) Invasione USA di Panama contro Noriega (dicembre 1989): il nostro governo approva. 5) Rivolta armata in Somalia contro Siad Barre, finanziato dal governo italiano. 4) CASA CON BUNKER. In Italia 7.000 persone hanno già il bunker antiatomico. L'unica azienda è la Bieffe di Brescia. Fino alla crisi del Golfo il 90% era richiesto dalle forze armate. A Brescia c'è il più grande bunker condominiale: 450 posti. Altri sono stati costruiti a Torino, Monza, Lecco e Vercelli. In Svizzera il 90% dei 6 mil. di ab. l'ha già (ora per legge tutte le nuove costruzioni devono averlo). Maschere antigas: £ 70-100.000. Filtro speciale: fino a £ 250.000. 5) NOSTRE SCORTE: 80% di pane e pasta; 72% di carne; 122% di frutta e ortaggi
prodotto da noi. Nei silos: 1 mil. tonn. frumento; 123.000 tonn. riso; 13.000
tonn. latte. Dai negozi tendono a scomparire: pelati, pasta, riso, zucchero,
sale, farina, tonno in scatola, scatolame in genere, surgelati, carta igienica. 6) RISPARMIO ENERGETICO: L'Italia copre da sola il 18% del suo fabbisogno energetico. Cioè circa 10% con gas nazionale, circa 6% centrali idroelettriche e geotermiche, circa 2% con nostro petrolio. L'Italia ha già sostituito l'import di greggio irakeno con l'import da Arabia Saudita e Libia, aumentano import gas da Algeria (il gas in totale copre il 23% del fabbisogno nazionale di energia. L'Urss ce ne offre il 40% di tutto l'import: il resto da Olanda e Libia). Il carbone è molto inquinante. Il nucleare è vietato dal referendum (riaprire Caorso e Trino Vercellese ci darebbe l'1%). - Se il conflitto si estende il risparmio diventa inevitabile: isolare muri e tetti, revisionare caldaie e boiler, diversificare e ridurre temperature vari ambienti domestici, no lavastoviglie, lavare biancheria a 60o (risparmio fino al 25%), obbligo di viaggiare in auto non da soli, discoteche, tv, cinema e bar alle 23. Essendo colpiti tutti i Paesi, non potrebbe infatti funzionare l'accordo dell'Agenzia intern. per l'energia, secondo cui i partner devono aiutare i paesi che hanno un deficit superiore al 7%. 7) ARMI CHIMICHE E BATTERIOLOGICHE. L'Irak dispone di bombe al cianogeno (avvelena il sangue), all'iprite e al gas nervino che uccidono in pochi minuti. Le sostanze sono invisibili e inodori. I gas neurotossici bloccano i messaggi tra nervi e muscoli: i muscoli restano contratti e paralizzati, la respirazione è bloccata. L'antidoto consiste in due siringhe: una di atropina, l'altra di clorato pralidoxina. Sintomi di avvelenamento: simili al raffreddore, poi tremiti alle estremità, infine spasmi sempre più incontrollabili. Solo a questo stadio è utile l'antidoto, altrimenti è pericoloso. E' stato sperimentato solo su animali. I gas nervini sono il 10% dell'arsenale irakeno. Alcuni gas evaporano rapidamente, uno è una specie di olio che rimane nella zona colpita per diversi giorni, finché uccide. Il 90% è costituito dall'iprite (già usato nel '17): colpisce pelle-occhi-labbra-polmoni, ne bastano 0,15 millig. per uccidere in 10 min. Per proteggersi occorre una tuta-stagna, completa di elmetto, copriscarpe e guanti. Antidoto: un farmaco in pillole da ingerire ogni 8 ore. Contro l'iprite nessun antidoto. Armi batteriologiche. A parità di peso sono da 150 a 200 volte più efficaci di quelle chimiche. Sono l'atomica dei poveri. Ora si possono costruire missili con testate di questo tipo. I biologi irakeni stanno lavorando su tre batteri: carbonchio, tifo e colera. L'IRAK non ha la popolazione vaccinata, né i militari. Per scopi terroristici si può avvelenare un acquedotto col colera, derrate alimentari col tifo, condizionatori d'aria con peste pneumonica. Nel '72 una convenzione ne impedisce l'uso: l'IRAK non vi ha aderito. Gli USA stanno producendo armi batteriologiche con le tecniche dell'ingegneria genetica: si prevede che con 30 gr. di tossina botulinica si può uccidere tutta la popolazione della terra. Contro tifo e colera i militari USA sono vaccinati. Armi atomiche. l'IRAK ha il combustibile nucleare sufficiente per costruire un solo ordigno nucleare a bassa potenza. Ma hanno bisogno di molti mesi per costruirlo. In ogni caso sarebbe così grossa e pesante che nessun aereo o missile potrebbe lanciarla. Solo un grosso camion che la portasse sul luogo dell'esplosione. Sono 15 anni che cerca di avere l'atomica. Nel '77 la Francia vendette all'IRAK un reattore nucleare per progetti di ricerca: esso però avrebbe potuto fornire il plutonio 239 e l'uranio 235 per l'atomica. Ma Israele lo bombardò. 9) MASS MEDIA. Per la prima volta nella storia degli USA la CNN ha tolto gli spot (ma è una Pay-tv): sta perdendo 8 mil. $ al giorno, però l'audience è aumentata notevolmente. Ogni Tv USA spende ogni settimana per assicurazioni e attrezzature nel Golfo circa 750.000 $. Ad es. la tuta anti-gas: 2.000 $. L'ABC ha speso 160.000 $ per i suoi 80 giornalisti. Facendo la non-stop gli spot non potevano andare in onda per motivi morali, ma senza spot le Tv USA non possono durare più di 3 giorni: ecco perchè si è rinunciato alla non-stop. Gli spot non saranno giustapposti a immagini sgradevoli. Molti inserzionisti giocano alla cancellazione per abbassare i costi e ricomprare tra qualche mese gli stessi spazi. Il Pentagono ha posto severe RESTRIZIONI per tutti i reporter: devono essere accreditati, non devono fornire dati su truppe, mezzi, piani operativi, nomi di località, zone di guerra, ecc. Devono spostarsi con una scorta militare. Hanno l'ordine di non filmare villaggi in fiamme, bambini morti, devastazioni, come in Vietnam. Nelle zone del fronte solo 69 giornalisti, accompagnati dai militari possono andare (66 sono americani, 2 inglesi, 1 saudita): gli altri non sono tutelati. I militari rivedono testi e trasmissioni. Vietate le interviste non-autorizzate. 10) CRONISTORIA DELLA GUERRA. 2 AGOSTO: IRAK invade Kuwait. L'URSS sospende armi all'IRAK. Gli USA bloccano beni IRAK e KUWAIT, nonché il commercio con Bagdad. L'IRAK sospende i pagamenti dei debiti a USA, Francia e G.B. 3 AGOSTO: Giappone e RFT bloccano beni Kuwait. Pressioni USA su Turchia e Arabia perchè blocchino oleodotti che portano petrolio irakeno. 4 AGOSTO: CEE blocca beni del Kuwait e delibera embargo sugli acquisti di oil IRAK. 5 AGOSTO: Giappone e G.B. decidono l'embargo. 6 AGOSTO: Consiglio sicurezza ONU approva risoluzione 661 per embargo commerciale, finanziario e militare. 7 AGOSTO: USA inviano prime truppe in Arabia. 10 AGOSTO: La Lega araba condanna IRAK; Egitto, Siria, Marocco, Pakistan e Bangladesh inviano truppe in Arabia. Votano contro IRAK, LIBIA e OLP, astenuti Algeria, Yemen, Giordania, Sudan e Mauritania; assente Tunisia. 12 AGOSTO: IRAK propone ritiro da Kuwait ma in cambio vuole ritiro Israele da territori occupati e ritiro SIRIA da Libano. 14 AGOSTO: ITALIA invia 3 navi da guerra nel Mediterraneo orientale. 15 AGOSTO: IRAK accetta condizioni di pace con IRAN. 16 AGOSTO: Giordania rispetta sanzioni mondiali. IRAK concentra 6.500 anglo-americani in due alberghi in Kuwait. 17 AGOSTO: ritiro truppe irakene da IRAN. 18 AGOSTO: IRAK considera gli stranieri come ostaggi. 19 AGOSTO: IRAK autorizza la partenza degli stranieri di paesi non aggressivi. Occidentali in Kuwait sono 9.000. 20 AGOSTO: Truppe americane sbarcano negli Emirati. Caccia F-117A sono in Arabia. 21 AGOSTO: Francia, Italia, Spagna, Grecia, Olanda, Belgio inviano forze belliche nel Golfo. 22 agosto: Bush richiama riservisti. Grande esodo di lavoratori arabi e asiatici da IRAK e Kuwait in Giordania. 23 AGOSTO: IRAK libera 15 francesi. 24 AGOSTO: ambasciatori in Kuwait rifiutano di trasferirsi in Irak. 25 AGOSTO: ONU per il blocco navale contro IRAK e risoluzione 665 che autorizza l'eventuale uso della forza per far rispettare sanzioni economiche. Yemen e Cuba astenuti. 100 austriaci lasciano IRAK. 28 AGOSTO: IRAK dichiara Kuwait 19 provincia. 29 AGOSTO: OPEC decide aumento quote di produzione del petrolio. 31 AGOSTO: liberati 24 italiani. 1 SETTEMBRE: 700 ostaggi (donne e bambini) liberati. 4 SETT.: URSS propone Conferenza per M.O. 5 SETT.: IRAK lancia appello per guerra santa contro occidentali 7 SETT.: CEE decide di aiutare Egitto, Turchia e Giordania, perchè danneggiati dalla crisi. 9 SETT.: IRAN conferma sua adesione all'embargo. 12 SETT.: IRAN invita a guerra santa contro USA in Arabia. 13 SETT.: Siria con truppe in Arabia. 14 SETT.: Italia con 8 Tornado negli Emirati. 15 SETT.: molte truppe francesi in Golfo. 23 SETT.: un barile di greggio 40$. 24 SETT.: Francia propone un piano di pace per M.O. 25 SETT.: ONU adotta risoluzione 670 per embargo aereo. Contraria Cuba. 30 SETT. IRAK chiede a Francia un dialogo. 1 OTTOBRE: USA offrono in cambio del ritiro dal Kuwait possibilità di risolvere crisi M.O. 8 OTT.: Israele uccide 22 palestinesi. 22 OTT.; IRAK propone di ritirarsi mantenendo controllo zona nord del Kuwait. 23 OTT.; liberati ostaggi francesi. 26 OTT.: nuovo massiccio invio truppe USA nel golfo. 29 OTT.: URSS chiede conferenza panaraba. 3 NOVEMBRE: Liberazione dei bulgari. Irak offre tutti ostaggi se ONU è contro l'uso della forza. USA in molti paesi per appoggi alla guerra. 5 NOV.: RFT ottiene 178 tedeschi. 6 NOV.: 100 ostaggi liberati (soprattutto nipponici). 7 NOV.: liberati 120 ostaggi (specie tedeschi). 29 NOV.: ONU approva risoluzione 678 che autorizza uso qualsiasi mezzo se IRAk non libera Kuwait entro 15 gennaio. Yemen e Cuba contrari, Cina astenuta. 6 DICEMBRE: Liberati tutti ostaggi. 8 DIC.: USA non vuole incontrarsi con IRAK a Bagdad il 12 gennaio. 20 DIC.: Turchia chiede invio forze NATO per i suoi confini. 28 DIC.: truppe USA e G.B. vaccinate contro armi batteriologiche. 2 GENNAIO: NATO invia 42 aerei in Turchia. 4 GENN.: USA propone incontra con Irak a Ginevra, Irak rifiuta. 6 GENN.: CEE rifiuta di mandare delegazione a Bagdad. 9 GENN.: fallimento colloqui USA-IRAK a Ginevra. 13 GENN.: fallimento missione ONU. 14 GENN.: uccisi a Tunisi due stretti collaboratori di Arafat. 15 GENN.: scade ultimatum. 17 GENN.: inizio ostilità belliche. - Economisti, che spieghino il rapporto neocoloniale tra Occidente e Mondo arabo (sfruttamento delle risorse petrolifere, scambio ineguale, sottosviluppo, ecc.), riportando esempi molto concreti (relativi soprattutto all'interscambio del nostro Paese con questa regione). Questi economisti dovrebbero altresì spiegare i motivi per cui è fallito l'embargo (è durato troppo poco? non è stato rispettato dalle aziende occidentali? ecc.) ed entro quali termini o condizioni esso avrebbe potuto avere successo. Infine dovrebbero dirci a chiare lettere quanto verrà a costare al singolo contribuente questa guerra? - Giuristi, che commentino due cose: l'art. 11 della nostra Costituzione (riferendosi anche all'attuale problematica della "disobbedienza civile") e il ruolo dell'ONU, che alla luce di quanto è avvenuto andrebbe completamente rivisto (ad es., può l'ONU autorizzare l'uso della "forza", se sì, può autorizzare, in questo caso, che la forza militare contro l'IRAK sia usabile da qualunque nazione? e può garantire che tale uso resterà entro i limiti del diritto internazionale? Come mai allora ha permesso che per liberare una nazione se ne distrugga completamente un'altra? ecc.); - Politologi, che spieghino quali conseguenze può avere sull'Occidente, sul Medioriente e su tutto il mondo una guerra vinta dall'IRAK o dalla Forza multinazionale. Cioè a dire: si rischia forse un conflitto ben più vasto tra Occidente e Mondo arabo? gli USA vogliono riprendersi quell'assoluta egemonia mondiale che avevano negli anni '50? Stiamo andando incontro a regimi autoritari anche in tutto l'Occidente? Cosa vogliono i governi occidentali con questa guerra: solo il petrolio o dimostrare anche a un Terzo mondo in ebollizione la loro leadership mondiale? e in questa leadership chi farà la parte del "leone"? Inoltre I politologi dovrebbero spiegare come si può organizzare una Conferenza mondiale sul Medioriente: quali temi andrebbero trattati? Libano, Israele, Palestina, Siria, Irak, Kuwait, Kurdistan...? Quali soluzioni si sentirebbero di proporre? Ad es. ha senso dividere l'IRAK in due parti, concedendone una ai 25 milioni di kurdi? - Sociologi della religione, che spieghino perchè: 1) l'Islam non è di per sé "fanatico", 2) l'Islam può essere usato in maniera "fanatica" quando la situazione socio-economica è insostenibile per la stragrande maggioranza della popolazione, 3) l'Islam usato in maniera "fanatica" presume d'essere un'alternativa sia al capitalismo che al comunismo (vedi la rivoluzione iraniana, i cui risultati però sono stati fallimentari), 4) quanto a "fanatismo" l'Occidente non è da meno (anche i cattolici e i protestanti pregano il loro "dio" perchè vinca l'America), per non parlare di quell'atteggiamento "fanatico" e "razzista" che considera gli arabi una razza inferiore da dominare (vedi il nesso "guerra-crociata"). - Esperti di psicologia sociale, che esaminino il singolare fatto che dopo 45 anni di pace in Italia e in Europa occidentale (a parte il terrorismo o situazioni ad es. come l'Irlanda), è scattata subito l'esigenza della guerra, nonostante le molte proteste pacifiste. Cosa c'è dunque che non va nella nostra vita sociale e privata? Che cosa "cerca" la gente comune nel fenomeno della guerra? E come mai è andato così facilmente affermandosi il concetto di "guerra inevitabile"? - Esperti di problemi militari, che spieghino l'assurdità del concetto di "guerra" con i mezzi bellici oggi a disposizione, che cioè sottolineino il fatto che quanto più questi mezzi si perfezionano e tanto meno è possibile la pratica della guerra. - Esperti di comunicazione sociale, che spieghino fino a che punto i militari hanno il diritto di porre la censura su ogni servizio giornalistico o il diritto di servirsi dei mass-media per propagandare il valore della guerra. - Ecologisti e ambientalisti, che spieghino quali ricadute sull'ambiente può avere una guerra moderna, che non escluda a priori l'uso di armi chimiche, batteriologiche, neutroniche, atomiche, ivi incluso il terrorismo ecologico. Download
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