In Italia il ricorso alla medicina alternativa è
maggiore tra i giovani di età compresa tra i 25 e i 34 anni, tra le persone in possesso
di un titolo di studio universitario e negli strati sociali più elevati. All'estero si
riscontra la maggiore diffusione di queste medicine nei paesi a capitalismo avanzato, come
p.es. l'Olanda e la Gran Bretagna.
Le spiegazioni date a questo fenomeno di massa sono
le seguenti:
la scarsa previsionalità
della scienza, che, non tenendo conto della globalità degli effetti (anche di
quelli non voluti), ha contribuito a degradare l'ambiente e quindi la vita umana; di qui
il rifiuto della scienza come "conoscenza compiuta" e l'affermazione dell'idea
che il corpo si cura con la stessa naturalità del corpo o, quanto meno, con le risorse
messe a disposizione dalla natura;
l'estrema specializzazione e
burocratizzazione del ruolo dei medici, portati a considerare più la malattia che
non il malato o a vedere il paziente solo come "malato" e non come
"persona"; di qui la preferenza accordata a una terapia dove prevale una
spiegazione filosofica della malattia, i cui sintomi sono parte di un tutto;
la ricerca di un'ultima
speranza di fronte al male incurabile.
Su quest'ultimo punto la medicina occidentale, da
sempre favorevole all'uso di sostanze che aggrediscano dal di fuori le cause della
malattia, sembra aver trovato un punto d'incontro con le medicine alternative, specie con
quelle rituali dei popoli primitivi.
Recenti analisi biochimiche e farmacologiche hanno
infatti dimostrato che il sistema immunitario, determinante nell'evoluzione delle malattie
degenerative, è regolato dal sistema nervoso centrale anche a partire da fattori emotivi
e componenti psicologiche.
In altre parole, il sistema nervoso può agire sia
determinando patologie (p.es. le ulcere), sia provocando guarigioni, il tutto alzando o
abbassando il livello delle difese immunitarie dell'organismo.
Se questo è vero, le prospettive di terapia per
malattie post-industriali come cancro e Aids possono avere notevoli convergenze con la
medicina rituale.
Di recente in Italia si è costituita una Società
di antropologia medica, con sede a Perugia, che pratica la psico-immunologia. I suoi
terapisti sostengono che creando uno stato di certezza della guarigione, si stimola il
sistema nervoso ad adeguarsi e a realizzarla concretamente, attraverso l'aumento delle
difese organiche.
Le stesse guarigioni miracolose che avvengono nei
pellegrinaggi possono essere spiegate come l'effetto di un pathos collettivo che produce
effetti biologici indotti da una sollecitazione di grande potenza del sistema nervoso
centrale.