Le tecniche diagnostiche e di terapia cosiddetta
"naturale" sono innumerevoli: Iridologia, Vega Test, Kinesiologia,
Mineralogramma, Omeopatia, Antroposofia, Fitoterapia, Fiori di Bach, Aromaterapia,
Medicina Ayurvedica, Medicina Tibetana, Medicina Cinese, Digitopressione, Shiatzu, Cromoterapia, Chiropratica,
Bioenergetica, Medicina olistica ecc.
In comune esse hanno il tentativo di mantenere una
visione globale dell'essere umano, cioè la preoccupazione di non affrontare semplicemente
il sintomo della malattia, ma di correggere lo stile di vita.
Le più diffuse medicine alternative o non
convenzionali in Italia sono quattro:
fitoterapia,
basata sull'uso di rimedi naturali non purificati, estratti dalle piante (l'antica
erboristeria). Da essa è derivata la farmacopea moderna. L'idea di fondo è che isolando
il "principio attivo" - come appunto fa la medicina ufficiale - la pianta perda
le sue proprietà terapeutiche. E' molto diffusa nei paesi del Terzo Mondo. In Italia
4.000 fitoterapisti esercitano al di fuori di qualsiasi riconoscimento giuridico;
agopuntura,
antica pratica terapeutica cinese basata sull'esistenza di canali di comunicazione
all'interno del nostro corpo, i quali dalla cute permetterebbero di raggiungere i vari
organi. Di qui la stimolazione di precisi punti del corpo, attraverso l'infissione di
particolari aghi. Si è diffusa in Occidente agli inizi degli anni '70 e in Italia si è
affermata soprattutto come tecnica del trattamento del dolore (in pratica è l'unica
terapia alternativa che ha ricevuto un riconoscimento ufficiale come "atto
medico"). Oltre ai 4.000 agopunturisti che operano privatamente, in Italia esistono
numerosi centri ospedalieri dove è regolarmente praticata; 1
omeopatia,
nata nel '700 dagli studi di un medico tedesco, S. C. Hanemann, si basa sulla legge della
similitudine, cioè sul presupposto che i "simili" si curano coi
"simili" e non coi "contrari" (come invece fa la medicina allopatica).
Concependo la malattia come un'occasione di arricchimento dell'organismo, l'omeopatia
individua la terapia nella capacità di reazione che il corpo possiede. I rimedi
somministrati sono fortemente diluiti perché -secondo questa terapia- la stessa sostanza
che a dosi elevate provoca determinati sintomi, a dosi piccolissime li guarirebbe. I
medici omeopati in Italia sono circa 1.500 e si sono formati in scuole private
post-universitarie. I pazienti sono circa un milione;
pranoterapia,
antica pratica indiana, considera l'individuo come un contenitore di energia, la quale
sarebbe percepita dal pranoterapeuta attraverso sensazioni di equilibrio (benessere) o di
squilibrio. L'operatore, grazie ai propri influssi benefici ("energia
bioradiante") utilizzati con particolari movimenti sulla parte malata del paziente,
dovrebbe ripristinare l'equilibrio. Fuori da qualsiasi riconoscimento giuridico, in Italia
operano circa 30.000 pranoterapeuti.
Sono milioni gli italiani che si curano con queste
terapie, eppure, nonostante questo fenomeno di massa, le medicine alternative fanno parte
solo marginalmente della medicina ufficiale riconosciuta dalla struttura statale. A
differenza p.es. della Francia, dove le cure omeopatiche sono rimborsate dallo Stato, o
della Germania, dove si vendono come medicinali almeno 12.000 prodotti fitoterapeutici
differenti.
Il fatto stesso che un rimedio omeopatico possa
essere venduto nelle erboristerie e che venga catalogato come prodotto dolciario, dimostra
che in questo settore domina ancora in Italia molta confusione.