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Tra
i settori dell'industria (che complessiva perde circa
4.000 occupati) la situazione risulta differenziata, dai
dati INPS quelli che registrano la crescita maggiore sono:
la meccanica (circa 2.300 dipendenti in più); la
chimica, gomma e plastica (circa 1.000 dipendenti in più);
il legno e la falegnameria (circa 530 dipendenti in più);
il cuoio, pelle e calzature (circa 400 dipendenti in più);
e il tessile abbigliamento e arredamento (circa 300 dipendenti
in più). |
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