La
partecipazione femminile al mondo del lavoro sembra
ancora essere distante da quella raggiunta dagli uomini,
questo nonostante nel corso degli anni si sia evidenziato
un continuo e importante incremento.
Nella provincia di Forlì e Cesena, in particolare,
il numero di donne che partecipa al mondo del lavoro
nel 2000 è di circa 68.000 persone e rappresenta
i 3/4 di quello degli uomini. Questo squilibrio è
dovuto in buona parte alla minore occupazione delle
donne, perché se si osserva invece la presenza
tra le fila dei disoccupati si vede come le donne siano
quasi il doppio degli uomini, rispettivamente 5.000
e 3.000 unità.
Cinque anni prima, nel 1995, il numero complessivo era
di circa 1.000 persone in meno (67.000), ma al suo interno
pesavano molto di più le donne in cerca di occupazione,
pari complessivamente a 8.000 persone, 3.000 in più
rispetto al '00.
Tra
i fattori che hanno portato alla crescita della partecipazione
femminile degli ultimi anni, si contraddistingue l'espansione
dell'economia dei servizi. La terziarizzazione dell'economia,
anche di quella provinciale sembra influire sulla capacità
di creare opportunità di lavoro importanti anche
per le donne.
La situazione femminile, pur mostrando evidenti segni
di miglioramento, incontra però ancora maggiori
difficoltà rispetto agli uomini. I tassi di disoccupazione
delle donne tendono a diminuire, ma restano significativamente
più elevati di quelli degli uomini: nella provincia
di Forlì e Cesena, in particolare, il tasso di
disoccupazione è ancora doppio rispetto a quello
maschile.
Rispetto alla regione o al resto d'Italia, nella nostra
provincia il miglioramento della situazione lavorativa
non sembra attrarre in maniera altrettanto evidente
le donne che sono al di fuori delle logiche del lavoro.
Il risultato è che la maggiore occupazione si
deve all'impiego dei disoccupati, che infatti diminuiscono
in maniera più evidente che in Emilia Romagna
o in Italia. Chi non partecipa attivamente, pertanto
resta poco coinvolto dal miglioramento: le persone in
cerca di lavoro a determinate condizioni e chi non cerca
attivamente, sono risultati perciò al di fuori
delle dinamiche anche in questi ultimi anni, cosa che
invece negli altri territori non si è verificato.
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