Il
miglioramento del mercato del lavoro, si osserva anche
da quello della disoccupazione.
Il numero di persone in cerca di occupazione è
diminuito in cinque anni di circa 3 mila persone (-27,3%),
arrivando così nel 2000 a circa 8 mila persone.
Questo determina anche una minore diffusione della disoccupazione.
All'interno della nostra provincia, in particolare,
la flessione si avvicina al 2%, in linea con l'evoluzione
regionale, e superiore a quello nazionale (-1,1%).
Tuttavia, partendo da livelli superiori, la disoccupazione
provinciale resta ancora più elevata di quella
regionale dove province come Bologna (3,1%), Modena
(2,6%) e Reggio Emilia (2,7%) mostrano economie in grado
di assorbire un maggior numero di persone e tassi di
disoccupazione molto contenuti.
La disoccupazione, inoltre, non è ugualmente
distribuita tra i diversi tipi di lavoratori. Le donne
presentano infatti un tasso di disoccupazione più
elevato degli uomini, tasso che nella nostra provincia,
nel 2000, è addirittura doppio: 7,2% rispetto
al 3,6%.
La maggiore domanda di figure professionali per attività
manuali da parte delle imprese provinciali, e la bassa
richiesta di professionalità nei servizi, sono
aspetti del mercato del lavoro che penalizzano maggiormente
il lavoro femminile. Si evidenzia così tra le
donne una maggiore difficoltà a trovare lavoro,
confermato anche dalla maggiore presenza femminile tra
le liste di collocamento (vedi "Le
liste di collocamento").
È
tra le donne però che ci concentra il miglioramento
degli ultimi anni. Dal tasso di disoccupazione quasi
triplo rispetto agli uomini del 1995 (11,9%), si passa,
cinque anni dopo, ad un tasso del 7,2%.
Tale convergenza è legata anche al fatto che
la componente maschile non sembra avere migliorato la
propria condizione, aspetto questo non troppo preoccupante.
Un tasso di disoccupazione maschile del 3,3% come quello
registrato nella nostra provincia nel 1995, può
essere infatti considerato quasi "fisiologico"
per un'economia. Questo perché una tale percentuale
è determinata da quella componente della disoccupazione
composta da persone che stanno attraversando un periodo
di transizione tra due occupazioni diverse, in cui la
cessazione del primo non coincide con l'avvio del secondo;
oppure che restano volontariamente inattive.
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