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Testo
Le liste di collocamento

 

Cesena più che Forlì sembra dimostrare una minore capacità di assorbire l'offerta di lavoro presente sul territorio. Questo almeno secondo l'immagine che si ottiene dal numero di persone iscritte alle liste di collocamento. Dei quasi 26 mila iscritti nella provincia, quasi 14 mila (53,4% del totale) appartengono infatti al circondario di Cesena.
In questo circondario, però, sembra emergere una minore presenza di persone in cerca di prima occupazione: le 1.903 persone iscritte a Cesena sono infatti poco più della metà di quelle di Forlì. Rispetto al totale degli iscritti, inoltre, si osserva che a Forlì un iscritto su quattro si avvicina per la prima volta al mondo del lavoro, a Cesena sono solo il 14%: ciò significa che in questo circondario prevale più largamente la componente che ha perso il lavoro rispetto a quella che ne cerca uno nuovo.
In realtà nell'analisi dei dati dei due circondari è bene tenere presente che le differenze esistenti tra i due sistemi produttivi, influiscono in maniera importante anche sulle iscrizioni al collocamento. Il territorio cesenate, maggiormente caratterizzato da settori di attività a forte vocazione stagionale (agricoltura e turismo), risulta più condizionato dalla legislazione attuale sulle iscrizioni al collocamento, che prevede la possibilità di considerarsi disoccupati (e quindi risultare iscritti alle liste del collocamento) anche per coloro che svolgono un'attività stagionale, purchè inferiore ai quattro mesi [1].

Un'altra peculiarità di Cesena è la maggiore presenza di donne iscritte. Esse rappresentano il 68% del totale degli iscritti, quasi un punto in più che a Forlì. Questo si deve soprattutto alla maggiore presenza tra i disoccupati, mentre anche per le donne Cesena costituisce un territorio meno problematico per iniziare a lavorare.
La maggiore presenza può essere spiegata anche per la maggiore presenza di occupazioni stagionali nel circondario cesenate. Quanto osservato in precedenza è particolarmente vero infatti per le donne che spesso sono occupate in attività stagionali.

 

[1] Per comprendere meglio la distinzione tra disoccupati e iscritti al collocamento è utile forse riportare in sintesi la composizione delle liste.
Innanzitutto è bene evidenziare che li iscritti registrati dai Centri per l'Impiego sono suddivisi in tre classi:

  • I^ classe: disoccupati e persone in cerca di occupazione, occupati con orario non superiore alle 20 ore settimanali e lavoratori occupati con contratto non superiore a 4 mesi.
  • II^ classe: lavoratori occupati in cerca di diversa occupazione.
  • III^ classe: lavoratori titolari di trattamenti pensionistici di vecchiaia o di anzianità.

Da qui si capisce già che non tutti gli iscritti sono privi di occupazione, ma solo quelli della I^ classe includono espressamente questa tipologia di persone.
In secondo luogo si può dimostrare che il numero degli iscritti al collocamento non è significativo del fenomeno della disoccupazione:

  1. non tutti coloro che sono in cerca di occupazione risultano iscritti,
  2. non tutti gli iscritti sono alla ricerca del lavoro,
  3. parte degli iscritti ricercano solo alcuni particolari lavori
  4. alcuni lavoratori a tempo determinato cercano solo lavori stagionali.

 

 
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