Tra
i due circondari, in particolare, emerge una diversa
capacità di assimilare l'offerta di manodopera
specializzata, con Cesena che sembra evidenziare maggiori
difficoltà rispetto a Forlì. Gli iscritti
che cercano lavoro come operai qualificati a Cesena
sono infatti la tipologia maggiormente presente (37%)
e oltre il doppio rispetto a Forlì (15%).
Il
fatto che gli operai qualificati siano la tipologia
che in generale è più richiesta e quindi
meno presente all'interno delle liste di collocamento
(27% del totale), sembra quindi riscontrabile nel circondario
di Forlì piuttosto che in quello di Cesena.
Sono
soprattutto i giovani, essendo la tipologia meno presente,
a mostrare minori difficoltà. Dalle rilevazioni
dei Centri per l'impiego, emerge perciò che il
percorso di studi (professionale o tecnica) seguito
è sufficiente a consentire l'ingresso nel mondo
del lavoro, per tutti quei giovani disposti a lavorare
come operai specializzati.
Nuovamente, questo assume particolare evidenza a Forlì,
dove le persone in cerca di occupazione come operai
qualificati costituiscono il 2% del totale, la metà
di quelli di Cesena.
Il sistema produttivo di Cesena, quindi, risulta in
apparenza meno in grado di dare lavoro a figure qualificate,
anche se, data la discrepanza tra i due circondari,
è verosimile che l'effetto sia dovuto in buona
misura alla maggiore stagionalità del lavoro.
L'incidenza superiore delle attività stagionali
come l'agricoltura e il turismo, porta anche le figure
specializzate e con una esperienza lavorativa già
consolidata a restare iscritte al collocamento. Questa
peculiarità è confermata anche dal fatto
che le persone di questa classe che hanno già
lavorato hanno un'incidenza molto superiore rispetto
a quanto si osserva per gli operai non qualificati e
soprattutto per gli impiegati.
Per chi vuole entrare nel mercato del lavoro i problemi
principali si pongono invece per coloro che hanno qualifiche
impiegatizie e per coloro che non hanno alcuna qualifica
professionale. La metà delle persone in cerca
di I° occupazione, infatti, cerca un lavoro impiegatizio,
con una netta predominanza delle donne che rappresentano
il 68% della tipologia.
La situazione non è migliore neppure per chi
ha già lavorato, con il 38% delle persone disoccupate
orientate a lavori impiegatizi, i tre quarti delle quali
di sesso femminile.
Emerge perciò una minore richiesta di questo
tipo di figure impiegatizie, a prescindere dall'esperienza
maturata, dovuta soprattutto alla piccola dimensione
delle nostre imprese e alla scarsa propensione a svolgere
attività di servizi (commerciale, marketing,
ecc.) all'interno delle aziende, che determina una richiesta
di figure direttamente coinvolte alla linea produttiva:
operai qualificate e non.
In particolare, le difficoltà maggiori si presentano
a Forlì, dove l'offerta di persone con qualifiche
attinenti ad attività terziarie rappresenta quasi
la metà degli iscritti, mentre a Cesena invece
sono solo un terzo del totale.
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