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Storia della Romagna nell'antichità (periodo romano)In seguito alla prima guerra sannitica Roma dominava tutta l'Italia
centrale. Successivamente, all'inizio del III secolo a.C., si consolidò
il dominio cartaginese sul Tirreno e Roma spostò il proprio traffico
sull'Adriatico (295 a.C. Battaglia di Sentino). Nell'Urbe aumentò
la richiesta di terra da parte dei proletari ed i populares proposero un'espansione
verso Nord-Est, verso la valle del Tevere (283 a.C. Battaglia del lago
Vadimone). In seguito alla guerra sannitica solo Taranto rimase indipendente
da Roma e chiamò in aiuto Pirro, ma con la battaglia di Benevento
(275 a.C.) tutta l'Italia meridionale venne conquistata da Roma.
Dal Marecchia i romani conquistano territori del Rubicone fino alla
foce del fiume. Con la sottomissione degli Umbri, grazie alla conquista
di Sarsina (266 a.c.), i Romani poterono controllare due passi e
due vallate di collegamento con la Cispadana. Perciò il colle Garampo
acquistò grande importanza in quanto centro di convergenza fra il
Savio, diretto al mare, e la pista pedemontana, che da Rimini arrivava
fino a Bertinoro.
Dopo la guerra Annibalica il governo romano attuò un programma
di assetto degli insediamenti non ancora organizzati e dei territori adiacenti
(può essere il caso di Cesena).
In questo periodo fu attivo il console Popilio Lenate (132 a.C.)
che bonificò il territorio tra Savio e Reno e diede il nome ad un
forum già esistente lungo la via Emilia (Forum Popili).
La colonizzazione romana ebbe un ruolo positivo nell'economia romagnola per vari motivi:
Abbiamo poche fonti (letterarie ed archeologiche) che
ci parlino della nascita e dello sviluppo di Cesena. Essa sorse sul fiume
Savio probabilmente come città umbro etrusca. Con la conquista romana
si stabilizzò sull'asse della "via
Aemilia", che corre per tutta l'Emilia ai piedi dell'Appennino.
Cesena nacque come centro commerciale che riuscì a divenire in epoca romana un importante mercato di merci agricole grazie alla sua posizione strategica ed alla notevolissima fertilità dei terreni. Riguardo a quest'ultima è famosa la pagina del geografo greco Strabone che rimase colpito dall'abbondanza di vino e grano in Romagna. L'importanza della sua posizione geografica (vicina al centro portuale di Rimini) è citata da Procopio di Cesarea nel "Bellum Gothorum"; anche i ritrovamenti archeologici presso numerose borgate circostanti dimostrano che la zona era densamente abitata e che i centri limitrofi erano nella maglia economica di "Caesena". Una stima degli abitanti è ardua, ma alcuni studi fanno supporre che la popolazione aumentò notevolmente prima delle guerre annibaliche, fino a raggiungere i 14500 circa abitanti tra il Savio, la "Via Aemilia" e la Via Popilia. Questi abitanti erano distribuiti in "vici" e "pagi", piccoli agglomerati rurali su cui si basava l'impianto agricolo romano. Il nome della città deriva probabilmente dal Rio Cesuola ed
il primitivo centro abitato era presumibilmente sul colle Garampo.
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