LA CRIPTA

Durante i restauri del 1957-60 invano si cercò una cripta (1) alla quale pareva accennassero antichi cronisti. Si trovarono invece tombe di vescovi e canonici.

Così, per volontà del vescovo Gianfranceschi, si ideò la costruzione dell'attuale cripta, in stile moderno, che contiene, in un'urna trasparente, le reliquie di San Mauro vescovo di Cesena, il cui episcopato, di data incerta, resta compreso tra gli anni 892 e 955, come limite massimo.

Cripta. A. Gianfranceschi, Giornale di servizio, Quaderni del Corriere Cesenate 1997.

I due mosaici laterali rappresentano gli aspetti pastorali e contemplativi di S. Mauro.

La precedente urna di rame, fatta dal Comune nel 1645, è stata collocata, vuota, su due mensole, in fondo alla navata di destra, presso la porta maggiore.

Nella parete opposta è stato ricavato un vano con i loculi per le sepolture dei vescovi di Cesena. Vi sono già stati portati, trasferendoli dal cimitero urbano, i resti di quattro vescovi (tra cui quelli di Augusto Gianfranceschi).

Nella cripta si trovano anche un dipinto del sec. XVII che raffigura S. Antonio da Padova e un Cuore di Gesù del sec. XIX.

[1] Cripta: per il mondo greco-romano aveva il significato di luogo sotterraneo, nascosto. Nelle catacombe e nelle prime chiese cristiane era il luogo di sepoltura di un martire o di un santo. In genere la cripta si trova sotto il presbiterio; a volte si estende fino a diventare una vera e propria chiesa sotterranea.

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