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- Introduzione
Spencer è oggi un pensatore dimenticato, se non tra gli addetti
ai lavori (filosofi, sociologi, antropologi…) quantomeno tra la gente di
media cultura. La sua opera ha conosciuto una parabola opposta a
quella di un altro maestro del pensiero sociologico: Auguste Comte, il quale,
rifiutato ed emarginato in vita dalla società intellettuale e dalle
riviste scientifiche, fu invece esaltato - forse fin troppo - dopo la propria
morte (essendo inoltre, con le sue dottrine politiche di stampo riformista
, uno degli ispiratori di molti programmi del XX secolo).
Certo, i limiti del pensiero di Spencer divennero evidenti già verso
la fine dei suoi anni (mentre, nel pieno di questi esso fu alquanto rinomato,
rendendo il suo autore uno dei principali protagonisti della vita intellettuale
dell'Inghilterra vittoriana…. al pari, o quasi, dello stesso Darwin).
Tuttavia, esso contiene anche notevoli motivi di interesse e considerevoli
spunti di riflessione in merito alla natura del divenire storico all'interno
delle società umane.
Così come, del resto, non può non far riflettere il fatto
che esso sia stato immediatamente apprezzato - ciò che, come vedremo,
non fu affatto casuale - soprattutto negli Stati Uniti, un paese in cui
il capitalismo conobbe uno sviluppo particolarmente 'selvaggio',
maturando di conseguenza una etica di stampo radicalmente individualista
e liberista (ai limiti, in sostanza, dell'amoralità…).
I capisaldi della visione spenceriana furono difatti:
a- l'idea della centralità assoluta della libera iniziativa privata,
b- quella (di matrice utilitarista e benthamiana) che vede la società
come la somma dei vantaggi individuali,
c- e infine quella che considera la società industriale (basata
sul commercio e sulla libera iniziativa personale) come il momento
culminante dello sviluppo politico e culturale dell'umanità!
Oltre che un tipico rappresentante di quel tipo di 'mentalità
positiva' che tendeva a vedere nella scienza e nei suoi metodi (nel
caso di Spencer, soprattutto in quelli delle scienze biologiche, geologiche,
ecc. - più che in quelli delle scienze esatte: cioè matematica
e fisica) una sorta di 'leva d'Archimede' attraverso la quale elaborare
sistemi universali capaci di spiegare l'intera evoluzione
umana e cosmica, Spencer fu, con la sua ostinazione nello sviluppare con
maniacale intransigenza dei presupposti filosofici posti - in un
modo peraltro, essenzialmente aprioristico e tendenzialmente acritico
- come assoluti, un tipico esponente della società puritana
inglese.
Figura - come vedremo - a tratti quasi inquietante (e per alcuni versi finanche
grottesca) dal punto di vista umano, egli però ci invita anche
col suo pensiero ad operare una vastissima riflessione sulla natura e sullo
sviluppo delle società umane, e sui differenti tipi di organizzazione
che possono essere posti a base di esse. |