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IL CROLLO DELLA SPAGNA DI FILIPPO II
A) Fiandre Filippo II vuol fare delle Fiandre, ottenuti in eredità da Carlo V, una semplice provincia della Spagna, togliendo loro quelle autonomie giuridiche e commerciali riconosciute già da Carlo V. Le Fiandre erano divise in 17 province: quelle del Sud corrispondevano, all'incirca, al Belgio attuale; quelle del Nord all'Olanda attuale. Le prime erano di origine francese e di religione cattolica; le seconde di origine germanica e di religione protestante. Filippo II:
Le prime province a ribellarsi sono quelle del Nord (1567) e la lotta va avanti fino al 1609, quando sette province assumono il titolo di Paesi Bassi (poi Olanda, la provincia più importante). Erano state aiutate da Inghilterra (che voleva entrare nel Mare del Nord per commerciare liberamente) e Francia (il cui re, Enrico di Borbone, era capo del partito ugonotto-calvinista francese). Siccome Filippo II, per ritorsione, impedisce all'Olanda di commerciare col porto di Lisbona, gli olandesi allestiscono una potente flotta navale con cui iniziano il loro colonialismo oltreoceano, togliendo a spagnoli e portoghesi alcune delle loro colonie (Malesia, Capo di Buona Speranza ecc.). In poco tempo fanno diventare Amsterdam il più grande porto commerciale di spezie al mondo. Il Belgio invece rimarrà cattolico. B) Inghilterra Filippo II voleva unire la corona di Spagna a quella inglese, sposando Maria la cattolica (1553-58), figlia di Enrico VIII e Caterina d'Aragona. Maria, detta anche "la sanguinaria", voleva a tutti i costi far tornare l'Inghilterra al cattolicesimo. La sua breve guerra fatta contro la Francia le fa perdere l'ultimo avamposto inglese nella Francia: il porto di Calais. Quando Maria muore, senza aver avuto figli da Filippo, gli inglesi la sostituiscono con Elisabetta (1558-1603), una figlia che Enrico VIII aveva avuto da Anna Bolena. Quando Elisabetta non solo rifiuta di sposare Filippo II, ma ripristina anche l'anglicanesimo, perseguitando i cattolici, Filippo II favorisce il diritto alla successione al trono inglese da parte della cattolica Maria Stuart o Stuarda (1542-87), già regina di Scozia, ma cacciata dai calvinisti. Non riuscendovi, perché quest'ultima viene prima imprigionata, poi giustiziata da Elisabetta, decide di dichiarare guerra agli inglesi, sulla base di tre motivazioni:
Elisabetta allestisce una potente flotta con cui sconfigge la cosiddetta "Invincibile Armada" di Filippo (1588), segnando così la fine della potenza navale spagnola e l'inizio di quella inglese, che sino alla II guerra mondiale resterà la più potente flotta del mondo. E' appunto con questa flotta che Elisabetta fa nascere il colonialismo inglese, che vede impegnata non solo la borghesia ma anche buona parte dell'aristocrazia. In politica interna la regina favorisce da un lato la trasformazione dei "campi aperti" (gestiti dai villaggi) in "campi chiusi" (gestiti da privati), e, dall'altro, l'allevamento degli ovini e la produzione tessile, al fine di rendere il paese del tutto indipendente dall'Olanda e anzi esportatore di prodotti finiti e non più solo di lana grezza. C) Francia Filippo II decide d'intervenire in Francia quando si apre il problema della successione al trono, proponendo sua figlia. Infatti Enrico II di Valois (figlio di Francesco I) era morto improvvisamente nel 1559, lasciando dei figli minorenni e la moglie Caterina dei Medici, che i francesi odiavano perché straniera. Si formano quindi due partiti pretendenti al trono, intenzionati a scalzare i Valois: i Borbone (protestanti), appoggiati dagli inglesi, e i Guisa (cattolici), appoggiati dalla Spagna. Dopo 40 anni di guerra civile si giunge all'Editto di Nantes (1598), che riconosce ai protestanti piena libertà religiosa e pari diritti politici e civili. Sul trono sale Enrico IV di Borbone, che però, per pacificare gli animi, accetta di farsi cattolico. La dinastia dei Valois viene definitivamente sostituita da quella dei Borbone. Enrico IV di Borbone caccia gli spagnoli dalla Francia e, dopo essersi alleato con tutte le potenze protestanti europee, pensa di fare della Francia il baluardo più importante contro gli Asburgo d'Austria e di Spagna, ma nel 1610 viene assassinato da un monaco cattolico. Nonostante questo la Francia di Richelieu e di Mazzarino (entrambi cardinali cattolici saliti al potere), costringerà sia gli Asburgo d'Austria alla pace di Westfalia (1648), con cui la Francia può annettersi l'Alsazia, sia gli Asburgo di Spagna alla pace dei Pirenei (1659), con cui può annettersi l'Artois e il Rossiglione, e, attraverso la politica matrimoniale, mettere sul trono di Spagna un ramo Angiò dei Borbone (Trattato di Utrecht del 1713), che, a parte la parentesi repubblicana e franchista del XX secolo, continuerà a regnare in Spagna (attualmente con il re Juan Carlos). Invece la dinastia degli Asburgo d’Austria si ridurrà al pur vasto e potente Impero austro-ungarico e cesserà di regnare alla fine della I Guerra mondiale (1918). In sintesi La Spagna di Filippo II fu l'esempio più lampante non solo dell'inutilità della Controriforma in un contesto europeo intenzionato a sviluppare il capitalismo, ma anche dell'illusione di poter essere una grande potenza semplicemente basandosi sul fiscalismo interno e sul saccheggio delle risorse provenienti dalle colonie, senza preoccuparsi di reinvestirle in attività produttive. Filippo II non si rese assolutamente conto che per mantenere uno Stato centralistico, burocratico e militarizzato era necessario sviluppare al massimo le proprie forze borghesi, rinunciando altresì alla coercizione ideologica. L'impero di Federico II fu una riedizione del vecchio feudalesimo medievale, con la differenza che, avendo a che fare con nazioni concorrenti di tipo capitalistico, fu costretto a creare delle parvenze di ricchezza ostentata per dimostrare ch'era possibile vivere nel benessere anche senza essere borghesi e protestanti. Queste parvenze illusorie (che si espressero, p. es., nel lusso della corte, nell'esibizione di titoli nobiliari, nella spavalderia militare, nello sfoggio dell'arte barocca ecc., messe bene in evidenza da quel capolavoro letterario che fu il Don Chisciotte) furono pagate con la grandissima miseria delle popolazioni contadine, sottomesse ai latifondisti spagnoli, sempre difesi da militari senza scrupoli e da avvocati compiacenti, e con il durissimo sfruttamento delle popolazioni coloniali e delle loro risorse naturali. La Spagna e lo Stato della chiesa furono gli elementi principali che, insieme agli junkers tedeschi, impedirono a buona parte dell'Europa di avviarsi con decisione verso lo sviluppo capitalistico, ostacolando altresì, in tutti i modi, che, in alternativa a tale sviluppo, si formasse una gestione democratica ed egualitaria dell'attività agricola. Vedi anche www.homolaicus.com/storia/spagna/decadenza.htm e Dalla Pace di Westfalia (1648) ai Trattati di Utrecht (1713) e di Rastadt (1714) |