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TRASFIGURAZIONEIl monaco, designato dalla propria comunità a essere “scrittore di iconi”, dipingeva per prima quella della trasfigurazione, poiché il significato di questo episodio era lo stesso della sua attività di artista: vivere e far vivere un’esperienza di luce. Anche dal punto di vista artistico si parla di “chiarificazione progressiva”. P.es. nel trattare un viso, l’iconografo lo ricopre anzitutto con un tono scuro, in seguito passa una tinta più chiara ottenuta con l’aggiunta al mélange precedente di una certa quantità di ocra gialla, cioè di luce. La sovrapposizione di toni sempre più illuminati viene ripetuta varie volte: in tal modo l’apparizione di una figura segue una progressione che riproduce la crescita della luce nell’uomo. Nell’icona della trasfigurazione non può quindi esserci alcuna ombra: la sorgente della luce promana dalla figura stessa del Cristo, e con tale energia che Giacomo, Pietro e Giovanni non reggono all’impatto e, come folgorati, rotolano dalla china del monte Tabor. Attraverso la luce, Cristo manifesta lo splendore della gloria divina prima della prova della croce. Il monte, bagnato di luce, segna, attraverso la presenza degli alberi, la distanza tra uomo e dio e insieme il cammino da percorrere: è prefigurazione di un mondo destinato ad essere trasfigurato. Le linee delle rocce traducono visivamente il diffondersi dei raggi luminosi in ogni direzione. Cristo sta al centro di due cerchi concentrici che rappresentano le sfere dell’universo creato. Alle sue spalle il pentacolo che simboleggia la “nube luminosa”, sorgente delle energie divine, regno dello spirito, che gli uomini possono percepire senza vedere. Ai lati del Cristo, Mosè ed Elia, i grandi veggenti dell’Antico Testamento, che rispettivamente sul Sinai e sul Carmelo, ebbero la visione di dio. Il racconto evangelico della trasfigurazione richiama, sul piano redazionale, quello dedicato a Mosé mentre discende dal Sinai (Es 34,29-35). Ma anche Buddha scende dalla montagna nella luce, con due personaggi, uno alla sua destra e l’altro alla sinistra. La teologia della divinizzazione umana (theosis) è stata particolarmente trattata da Gregorio Palamas. Gioacchino e Anna - Annunciazione -
Natività - Battesimo di Gesù -
Presentazione al tempio - Trasfigurazione
- Crocifissione - Resurrezione -
Ascensione - Il Salvatore tra le Potenze
- Trinità - |