Arnold Schönberg nacque a Vienna nel 1874, figlio di un modesto
commerciante ebreo.
Ebbe una strana formazione musicale, mediata dalla madre, e
interrotta bruscamente quando dovette accettare a soli 15 anni un posto
di commesso di banca, da cui però venne licenziato per aver scritto al
posto del nome di un cliente quello di Beethoven.
Per vivere scriveva arrangiamenti e orchestrazioni per altri
compositori e dirigeva operette.
Nel 1899 scrisse uno dei suoi brani più noti per sestetto, "Verklarte
nacht" (Notte splendente).
Negli anni seguenti ricercò intensamente nuovi modi espressivi, sia
nel campo musicale che pittorico.
Fu tra i fondatori della corrente espressionista e raccolse intorno a
sé un gruppo di musicisti per creare un linguaggio capace di esprimere
tutte le situazioni passionali e psicologiche senza condizionamenti
tonali e ritmici, giungendo alla Dodecafonia,
una teoria per cui tutti i suoni dovevano considerarsi di pari
importanza.
Nel 1912, con il melodramma per voce recitante "Pierrot lunaire",
considerato il manifesto dell'Espressionismo musicale, realizzò le sue
teorie: la crisi dell'uomo come soggetto immerso nell'alienazione della
società non poteva essere descritta con il tradizionale canto melodico
ed egli lo sostituì con lo Sprechgesang, il canto parlato.
Con l'avvento al potere di Hitler venne perseguitato per le sue
ascendenze ebraiche e nel 1933 si rifugiò negli Stati Uniti, dove
soggiornò fino alla sua morte avvenuta a Boston nel 1951.
Nel 1947 la sua composizione "Un sopravvissuto di Varsavia", per voce
recitante ed orchestra, scosse le coscienze per l'immediatezza e la
forza del messaggio.
Nel catalogo delle sue opere sono comprese musiche per teatro, tra
cui l'incompiuta "Mosè e Aronne", il poema sinfonico "Pellèas et
Mèlisande", un "Concerto per violino e orchestra", un "Concerto per
pianoforte e orchestra", molta musica da camera. |