CHE COSA FA DI UN INDIVIDUO UN MASCHIO O UNA FEMMINA?

Il più semplice criterio di distinzione si basa sulla diversa conformazione dei genitali esterni (sessualità genitale). Sulla base di questo, alla nascita, si assegna il sesso, che diventa, con l'iscrizione ai registri dello stato civile, il sesso anagrafico.

Oltre ai genitali esterni vi sono le ghiandole sessuali (gonadi), che nel maschio sono i testicoli e nella femmina le ovaie (sessualità gonadica). Se sommiamo il sesso gonadico con quello genitale abbiamo il sesso morfologico, che comprende anche quelle caratteristiche che appaiono al momento della pubertà (mammelle, diversità del bacino, della distribuzione dei peli, del timbro della voce ecc.).

Gli ormoni sessuali prodotti dai testicoli si chiamano androgeni e sono sei di numero, dei quali il più noto è il testosterone, che rafforza nel maschio la libido, potenzia i muscoli e tonifica l'attività cardiaca. Tutti gli androgeni appartengono alla famiglia degli steroidi (vedi l'uso illecito che se ne fa in certe gare sportive o nel culturismo).

Gli ormoni femminili prodotti dalle ovaie sono due: estrogeni e progesterone. Di qui la definizione di sesso ormonale o endocrino. Gli estrogeni sono presenti anche nel testicolo: infatti un loro eccesso comporta sviluppo dei seni, caduta dei peli toracici, scarsa erezione del pene ecc.

Le gonadi producono gli spermatozoi dai testicoli e gli ovuli (ovociti) dalle ovaie, cioè le cellule destinate alla procreazione (sesso germinale o seminale). Queste cellule riproduttive sono anche dette gameti. Una loro caratteristica molto particolare è quella di essere autosufficienti, cioè una singola cellula -a differenza di tutte le altre- è capace di dare origine a un nuovo essere umano. Gli spermatozoi furono scoperti nel 1677, da un mercante di stoffe olandese, con un microscopio da lui stesso costruito. L'ovulo invece fu scoperto nel 1827.

La "centrale" del sesso è nel cervello: l'ipofisi, una piccola ghiandola che controlla la secrezione degli ormoni sessuali, ovvero la loro circolazione e assimilazione nel sangue (da essi dipendono lo sviluppo del maschio e della femmina durante la pubertà).

L'ipofisi viene regolata dall'ipotalamo, posto alla base del cranio, comprendente numerosi centri nervosi, che regolano molte cose dell'organismo umano, tra cui il comportamento sessuale (la motivazione). Qui infatti s'indirizzano gli impulsi sessuali influenzati da stimoli esterni (visivi, uditivi, tattili, olfattivi ecc.).

Naturalmente nell'essere umano il cervello è molto più complesso che negli animali, per cui il sesso non è mai solo il frutto di stimoli sensoriali, ma anche di stimoli dovuti alla cultura, all'ambiente, alla società ecc. Si parla infatti di sesso psicologico. Solo nell'essere umano si può distinguere il sesso biologico (maschio e femmina) dal sesso psicologico (genere maschile e femminile: termini, questi, che possono essere del tutto indipendenti dal sesso biologico).

COME AVVIENE LA FECONDAZIONE?

L'appartenenza a uno dei due sessi è determinata, anzitutto, a livello cellulare. Nel nucleo di ogni cellula umana sono presenti 46 cromosomi (il materiale genetico ereditario). Di questi cromosomi, 44 sono ordinabili in 22 coppie, e due in una coppia particolare, che è quella dei cromosomi sessuali: XX per la femmina e XY per il maschio (la loro forma assomiglia a una X e a una Y). Essi costituiscono il sesso genetico, scoperto nel 1923.

Di tutte le cellule umane, solo quelle germinali (spermatozoi e ovuli) non hanno 46 cromosomi, ma solo 23 (questa divisione dei cromosomi si chiama meiosi). Cioè le cellule germinali hanno, dei 46 cromosomi, solo un cromosoma di ogni coppia, che raddoppierà in forza appunto dell'atto sessuale. La nascita di una persona umana è impossibile per partenogenesi (nascita senza padre), che invece è molto comune tra gli insetti (farfalle, cavallette, pidocchi...). Qualora un giorno diventasse possibile, per la donna, produrre una prole di sesso femminile, senza il concorso dell'uomo, certamente non le sarà mai possibile produrre da sola una prole di sesso maschile.

Non solo, ma più alti sono i gradini della scala animale e più è necessario avere un rapporto sessuale per procreare. Tra i pesci, le spugne, le ostriche generalmente non c'è contatto sessuale dei corpi: la riproduzione dipende da fattori casuali come le correnti d'aria o d'acqua. Invece tutti i vertebrati (e molti invertebrati) hanno adottato il metodo più sicuro per garantirsi la fecondazione: quello di depositare le cellule maschili vicino a quelle femminili.

Neppure le piante, che al 95% sono ermafrodite, si autofecondano. Il pistillo (femminile) di una pianta rigetta sempre il polline (maschile) che viene dalla stessa pianta. Curioso, in questo senso, il fatto che negli animali, a differenza delle piante, il sistema immunitario accetta solo ciò che trova geneticamente affine.

L'ovulo della donna contiene quindi un solo cromosoma sessuale, che è sempre X (perché proviene dalla separazione della coppia XX), mentre lo spermatozoo contiene un cromosoma sessuale che può essere, al 50%, X o Y. Quando l'ovulo viene fecondato da uno spermatozoo con cromosoma X (ginosperma), nello zigote (la prima cellula embrionale) si forma la coppia XX e nascerà una femmina. Se invece lo spermatozoo ha un cromosoma Y (androsperma) si forma la coppia XY e nascerà un maschio.

Durante la fecondazione il gamete maschile svolge la parte attiva, ma durante il nutrimento dell'embrione è il gamete femminile ad essere attivo. Il gamete maschile sembra sacrificare tutto alla velocità del movimento: di qui la necessità d'avere una dimensione piccola. Viceversa, le dimensioni di un ovulo sono superiori parecchie migliaia di volte a una qualunque altra cellula umana.

La determinazione del sesso maschile, che dipende solo dal cromosoma Y, dovrebbe avere la stessa percentuale di quella del sesso femminile. Come mai allora nascono più maschi che femmine (101-108:100)? Perché gli spermatozoi con cromosoma Y, essendo meno pesanti degli altri, sono più veloci nel percorrere le vie genitali femminili e in maggior numero si avvicinano all'ovulo.

Tuttavia nei casi di aborto spontaneo sono più frequenti gli embrioni maschi. Non solo, ma nel corso della vita si verifica che i neonati e i bambini maschi si ammalano più facilmente delle femmine; e nella maturità le donne vivono più a lungo degli uomini (tra gli ultraottuagenari sono il doppio). Questo lato debole del sesso maschile è forse dovuto al fatto che l'equilibrio genetico XY è meno perfetto di quello XX (ad es. la calvizie si presenta molto di più nell'uomo che nella donna).

Tra l'altro, non è in tutti gli animali che lo spermatozoo Y decide il sesso del nascituro. Negli uccelli e nelle farfalle gli spermatozoi sono uguali, mentre l'uovo è di due tipi: quindi è la madre che decide il sesso del figlio.

Detto questo, ora è bene precisare che i sessi, in realtà, sono circa una decina, da un punto di vista cromosomico. Oltre al maschio e alla femmina normali (XY e XX), vi è il maschio sterile (XX), la femmina sterile (X), l'ermafrodita (XX) e altri ancora. E' importante sapere queste cose per non avere brutte sorprese dopo il matrimonio. Tra l'altro i test per la determinazione del sesso nelle competizioni olimpiche sono una regola dal 1968: essi hanno lo scopo d'impedire la partecipazione alle gare femminili di atlete "mascoline" (ad es. la sciatrice austriaca Erika Skinegger, dopo un intervento, è diventata un uomo ed ha avuto due figli).


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Enrico Galavotti - Homolaicus - Sezione Uomo-Donna
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Aggiornamento: 14/12/2018