IL CANTO DELLA SCHIERA DI IGOR
L'epopea russa medievale


CANTO DELLA SCHIERA DI IGOR
DI IGOR FIGLIO DI SVJATOSLAV, NIPOTE DI OLEG

Esordio nel ricordo di Bojan

  1. Non sarebbe forse meglio, o fratelli, intonare in stile antico il racconto della schiera di Igor, di Igor figlio di Svjatoslav?
  2. Che invece questo canto esordisca secondo i fatti del nostro tempo, e non secondo la fantasia di Bojan. Ché il vate Bojan, se per qualcuno voleva cantare un canto, si arrampicava come uno scoiattolo sugli alberi, correva per la terra come un lupo grigio, volava sotto le nubi come un'aquila azzurra.
  3. Rievocava, diceva, le battaglie dei tempi andati. Lanciava allora dieci falchi contro uno stormo di cigni, e quale che arrivava a segno intonava per primo un canto in onore dell'antico Jaroslav, per l'ardito Mstislav che trafisse Rededja davanti alle schiere circasse, al bel Roman figlio di Svjatoslav.
  4. Ma Bojan, o fratelli, non dieci falchi lanciava contro lo stormo di cigni: ma posava le sue dita stregate sopra le corde viventi e quelle da sole cantavano ai principi gloria.

Note

La parola slovo «parola, detto» si trova solo nel titolo. Nel Medioevo russo questo termine indicava vari generi, dalla predica teologica all'epica storica. Nel testo l'autore usa piuttosto i termini povestĭ «racconto» e pesnĭ «canto» (Bazzarelli 1991).

Igor Svjatoslavič (1151-1202), protagonista del poema, era figlio del principe Svjatoslav Ol'govič di Černigov. Principe del piccolo feudo di Novgorod-Severskij; nel 1198 Igor succedette al padre sul trono di Černigov.

I "fratelli" di cui qui si parla sono i componenti della corte o del seguito del principe Igor, e quindi i suoi compagni di mensa, di guerra, di caccia...

Bojan sembra sia stato un grande vate dell'antichità pagana; poiché cantava inni di gloria per gli antichi principi, l'autore del Canto della schiera di Igor non se la sente di imitarlo, in quanto dovrà intonare il doloroso e sobrio poema di una sconfitta. Il termine antico-russo bylina, che dall'Ottocento acquistò il significato di «canto epico», qui significa al contrario «fatto reale». In tal senso l'autore appare come un "poeta del tempo presente", mentre Bojan come un "usignolo del tempo andato".

Jaroslav Mudryj «il saggio», gran principe di Kiev (1019-1054), rese la città una delle più progredite e prospere d'Europa. Di Mstislav Chrabryj, fratello di Jaroslav, si narrava che avesse combattuto un duello con Rededja, principe dei Circassi [Kasogi] (Cronaca degli anni passati [1022]). Roman Svjatoslavič (+ 1019) fu invece colui che per primo chiamò i Polovesiani in Russia come mercenari per risolvere una contesa contro il fratello Oleg Svjatoslavič (+ 1096), nonno del principe Igor.

Pubblicato con permesso del sito
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Traduzione e note: Holger Danske e Koščej Vessmertij
La suddivisione del testo in capitoli non fa parte del testo originale del Canto della Schiera di Igor'. Analogamente la numerazione dei versi non ha alcun criterio filologico, ma è semplicemente dovuta a necessità espositive del materiale. Altre traduzioni potranno presentare diversi criteri di suddivisione e versificazione del testo.

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Enrico Galavotti - Homolaicus - Sezione Storia - Medioevo
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Aggiornamento: 01/05/2015