|
||
|
CANTO DELLA SCHIERA DI IGOR Esordio nel ricordo di Bojan
Note La parola slovo «parola, detto» si trova solo nel titolo. Nel Medioevo russo questo termine indicava vari generi, dalla predica teologica all'epica storica. Nel testo l'autore usa piuttosto i termini povestĭ «racconto» e pesnĭ «canto» (Bazzarelli 1991). Igor Svjatoslavič (1151-1202), protagonista del poema, era figlio del principe Svjatoslav Ol'govič di Černigov. Principe del piccolo feudo di Novgorod-Severskij; nel 1198 Igor succedette al padre sul trono di Černigov. I "fratelli" di cui qui si parla sono i componenti della corte o del seguito del principe Igor, e quindi i suoi compagni di mensa, di guerra, di caccia... Bojan sembra sia stato un grande vate dell'antichità pagana; poiché cantava inni di gloria per gli antichi principi, l'autore del Canto della schiera di Igor non se la sente di imitarlo, in quanto dovrà intonare il doloroso e sobrio poema di una sconfitta. Il termine antico-russo bylina, che dall'Ottocento acquistò il significato di «canto epico», qui significa al contrario «fatto reale». In tal senso l'autore appare come un "poeta del tempo presente", mentre Bojan come un "usignolo del tempo andato". Jaroslav Mudryj «il saggio», gran principe di Kiev (1019-1054), rese la città una delle più progredite e prospere d'Europa. Di Mstislav Chrabryj, fratello di Jaroslav, si narrava che avesse combattuto un duello con Rededja, principe dei Circassi [Kasogi] (Cronaca degli anni passati [1022]). Roman Svjatoslavič (+ 1019) fu invece colui che per primo chiamò i Polovesiani in Russia come mercenari per risolvere una contesa contro il fratello Oleg Svjatoslavič (+ 1096), nonno del principe Igor. Pubblicato con permesso del sito
|