IL VINO E LA ROMAGNA
dai greci ad oggi


IL TRIBUNATO DEI VINI DI ROMAGNA

ORDINAMENTI

I

Il Tribunato di Romagna sorge per vigilare a che la tradizione vinicola romagnola resti integra e laddove sia cessata, ripristinarla per la salvaguardia della fondamentale bevanda dell’uomo. 

II

Nell’ambito della difesa dei vini di Romagna il Tribunato s’impegna a stimolare e difendere i valori della tradizione culturale ed etnografica romagnola. 

III

Il Tribunato siede in Bertinoro ed ha giurisdizione morale su tutta la Romagna e sulle collettività romagnole “luntan da ca’”. 

IV

Si compone di tre corti:
una «prima» per uomini delle lettere e delle arti;
una «seconda» per docenti, studiosi e cultori del vino romagnolo;
una «terza» onoraria per uomini di meriti insigni comunque acquisiti.

V

La prima e la seconda corte hanno 23 Tribuni ciascuna. 

VI

L'appartenenza al Tribunato è a vita e vi si accede, nelle prime 2 corti, per cooptazione. L'assemblea delle 2 corti nomina i tribuni d'onore. 

VII

I 23 tribuni di prima corte debbono essere romagnoli per nascita o ceppo. 

VIII

Il tribuno ha il diritto di visita e di «gratuito assaggio» in tutte le cantine che aderiscono all'Ente per la Tutela dei Vini Romagnoli.

IX

Il tribuno riceverà come appannaggio annuale un saggio del miglior prodotto per ognuno dei vini romagnoli a denominazione di origine. 

X

Il Tribunato è retto da un Praesidium composto dal I tribuno, dal tribuno vicario, presidente pro-tempore dell'Ente Tutela Vini Romagnoli, dai tre tribuni capi delle corti, dal cancelliere.
Il I tribuno è nominato, a maggioranza degli intervenuti, tra i tribuni di prima e seconda corte, nella tornata di primavera dei bienni dispari.
Il Praesidium adotta regolamenti per le materie meritevoli di particolare interesse. 

XI

I tribuni di prima e seconda corte che non possono partecipare ad almeno due tornate in un anno possono essere trasferiti dal Praesidiurn in una speciale categoria in soprannumero o dispensati. 

XII

Il I tribuno ha la rappresentanza del Tribunato, lo convoca e presiede, ne propone gli argomenti, ne dirige i lavori, dà esecuzione alle decisioni, nomina il cancelliere. 

XIII

Le tornate plenarie sono quattro in un anno ed hanno luogo, di norma, la prima domenica di ogni trimestre.
La tornata di primavera sarà tenuta a Bertinoro, le altre in luogo scelto dal Praesidium. 

XIV

In particolare nella tornata di primavera i tribuni decidono sullo stato dell'osservanza del primo articolo degli ordinamenti, sulle iniziative da assumere per il loro rispetto e potenziamento, sui riconoscimenti da attribuire.
A turno vengono incaricati dei tribuni a riferire in merito.
In quella d'estate danno pubblico conto sulla loro attività di istituto, riconoscono i meriti e biasimano i demeriti. 

XV

Il tribuno deve rivestire le insegne della carica durante le tornate. 

XVI

Ogni corte elegge il suo tribuno capo nella seduta di primavera dei bienni pari.
La corte si riunisce secondo decisione del tribuno capo su assenso del I tribuno per impostare il programma di lavoro. 

XVII

Il Tribunato provvede al proprio finanziamento attraverso le sottoscrizioni dei propri membri, eventuali contributi esterni e provento dei beni acquisibili per donazione od acquisto. 

XVIII

Responsabile dell'amministrazione dei fondi dei Tribunato è il cancelliere il quale risponde al Praesidium e ad un Consiglio di tre revisori scelti dai tribuni. 

Alteo Dolcini

(tratto da Romagna, vicende e protagonisti, a cura di C. Marabini e W. Della Monica, ed. Edison, Bologna 1987)

DELIBERA

Il Tribunato di Romagna

riconosciuto che occorre salvaguardare il patrimonio di ambienti di incontro sociale - locande, osterie, circoli, società operaie - che tanta parte hanno avuto nella caratterizzazione e nella vita delle genti di Romagna;
riconosciuto che tali luoghi - per malinteso senso di applicazione di una vieta modernità - sono soggetti a rapida sparizione,

decide

di onorare, con un segno ceramico da apporre all'ingresso dei locali e portante le insegne del Tribunato, quanti si impegneranno a mantenere o ricreare ambienti ed arredi nelle condizioni della tradizione; ed egualmente onorare quanti - specie dell'arte architettonica - suggeriranno valide soluzioni per ambientare la modernità nella tradizione.

Le proposte di riconoscimenti potranno essere avanzate da chiunque.

Dozza il 2 giugno 1967

ENTE TUTELA VINI ROMAGNOLI

Sorto nel 1962, l'Ente di Tutela Vini Romagnoli è un Consorzio di Cantine che producono, imbottigliano e commercializzano vini di Romagna a denominazione di origine controllata e controllata garantita. Scopi principali di questo Ente sono la tutela e la valorizzazione dei vini di Romagna. 

Le aziende associate sono 70 così distinte - 12 Cantine Sociali - 35 Aziende Agricole - 23 Aziende Vinicole Sono inoltre socie 5.800 Aziende che hanno vigneti iscritti all'Albo e che conferiscono uve a Cantine Sociali o vendono ad Aziende di Imbottigliamento.

L'Ente Tutela Vini Romagnoli è uno dei pochi Consorzi che hanno ottenuto dallo Stato Italiano l'incarico di vigilanza sui vini D.O.C. prodotti dai propri soci. 

Il marchio che contraddistingue la produzione controllata è "il Passatore" per cui oggi i vini di Romagna sono meglio conosciuti come i "Vini del Passatore".

www.consorziovinidiromagna.it


Web Homolaicus

Enrico Galavotti - Homolaicus - Sezione Storia - Storia della Romagna
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Aggiornamento: 19/08/2011