STORIA ROMANA |
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LA DINASTIA GIULIO-CLAUDIA: DA TIBERIO A NERONEStoria di Roma nel periodo della dinastia dei Claudii
La politica che egli decide di seguire è fondata essenzialmente sui seguenti assunti: a) rafforzamento della centralità politica della parte occidentale dell'Impero, oltre che della sua identità culturale e politica; E' chiaro dunque, già da tali punti come la politica di Claudio si situi su una linea praticamente opposta rispetto a quella del suo predecessore, Caligola. Tuttavia, contemporaneamente, egli agisce anche al fine di aumentare i poteri politici e istituzionali imperiali, a spese di quelli senatori e nobiliari. Ciò avviene, tra l'altro, con l'accrescimento del numero delle milizie dell'esercito pretorio e con la riduzione dei poteri politici e giudiziari del Senato. La sua strategia consiste - anziché nell'umiliare e indebolire l'aristocrazia sul piano morale, politico e economico - nel favorirne lo sviluppo dal punto di vista economico, valorizzando al tempo stesso le sue radici culturali (mantenendo un atteggiamento fondamentalmente filo-occidentale), ma anche sottraendole impercettibilmente alcuni degli antichi poteri politici al fine di accrescere quelli del nascente apparato imperiale. E' un modo per cercare di risolvere, almeno in parte e a favore del princeps e dell'Impero, l'annoso conflitto tra gli antichi e radicati poteri nobiliari e quelli dell'apparato imperiale, molto più vasti ma di origine decisamente più recente. Altre azioni sostenute da Claudio sono una spedizione in Britannia nel 42 (compimento di quella progettata e mai realizzata da Caligola) e la creazione di alcune nuove province: Tracia, Giudea, Licia e Mauritania. 1) Tiberio, il secondo imperatore (14-31)2) Il dispotismo orientaleggiante di Caligola (37-41)4) Nerone, l'ultimo dei Claudi (54-68)Adriano Torricelli |
Invia questa pagina a qualcuno - Stampa pagina Aggiornamento: 11/09/2014 |