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La terra delle Capre (collocata dai critici presso i Campi Flegrei in Campania oppure presso il Vesuvio o infine alle falde dell'Etna) era abitata, secondo Omero, da esseri deformi, violenti e privi di leggi, estranei alla vita sociale, civile, politica e religiosa, incapaci di lavorare la terra o di navigare, quindi dediti prevalentemente all'allevamento o pastorizia (anche se una leggenda posteriore di Esiodo li vede come operai metallurgici al servizio di Efesto, intenti a produrre fulmini per Zeus) e con potere assoluto su mogli e figli. Più avanti Ulisse dirà che erano anche antropofagi. Qui bisogna anzitutto premettere che l'Odissea rappresenta il prosieguo, in tempo di pace, degli stessi valori individualistici affermati nell'Iliade, con la differenza che mentre nell'Iliade il duello fisico degli eroi belligeranti è parte costitutiva dei canti, qui invece si ha a che fare con situazioni più artificiose, con duelli più intellettuali e verbali, dove però a volte l'epilogo è non meno tragico e cruento. Il caso di Polifemo rientra in quei duelli in cui i contendenti simboleggiano due civiltà opposte, di cui una, per come viene descritta, non può neppure essere considerata una civiltà; è un duello in cui non vi sono semplicemente degli interessi antitetici da difendere (come nel caso di Atene e Troia), ma un abisso di cultura che rende impossibile qualunque forma di intesa, di dialogo, di comunicazione. E' così grande la distanza che il narratore non ha scrupoli nell'utilizzare la caricatura nel descrivere l'avversario, che è incredibilmente mostruoso in ogni suo aspetto, da quello psicofisico a quello sociopolitico. E questo nonostante che l'episodio sia il tema che fa aprire il capolavoro omerico e il leit-motiv di tutto il tragico peregrinare del suo eroe principale, a testimonianza, evidentemente, del fatto che l'azione compiuta ai danni di Polifemo andava considerata molto grave. Il racconto vuole essere emblematico di quanto il narratore va dicendo per tutto il poema, e cioè che l'eroe greco è superiore ad ogni altro abitante del Mediterraneo. L'astuzia affermata da Ulisse ha la stessa finalità che aveva nell'Iliade: ribadire il primato della forza sulla debolezza, con la precisazione che col concetto di "forza" s'intende non solo quella fisica (come poteva apparire nell'Iliade, in quanto Troia non era meno civilizzata di Atene), ma anche quella morale e intellettuale. |
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