LA GRECIA TRA ORIENTE E OCCIDENTE
Storia ed evoluzione della Grecia classica


Il surplus produttivo

Fucina di fabbro (VI sec. a.C.)

Un altro dato fondamentale delle società umane fin dai tempi più remoti, è quello dell'accumulo di un surplus produttivo, ovvero di un'eccedenza di beni rispetto alle immediate esigenze di consumo di colui o di coloro che li hanno prodotti. E' appunto un tale surplus a permettere non solo la sopravvivenza e la crescita della popolazione, ma anche la concreta possibilità di edificare i 'simboli' stessi del potere dello Stato, come ad esempio le grandi opere pubbliche tipiche degli Stati asiatici (ancor prima che di quelli occidentali antichi) o le manifestazioni di sfarzo di personaggi particolarmente potenti e di spicco (soprattutto negli Stati occidentali).

La differenza tra questi due tipi di società e tra le concezioni ad essi sottese, emerge molto chiaramente anche esaminando il diverso rapporto che esse intrattengono con un tale surplus. Nelle società asiatiche infatti quest'ultimo non diviene proprietà dell'individuo o degli individui che lo hanno generato, ma resta al contrario un 'bene comune' di cui tutti i cittadini (almeno formalmente) hanno diritto di usufruire; viceversa in quelle occidentali - "privatistiche" - un tale surplus diviene proprietà, come del resto i beni effettivamente consumati, di colui che lo ha prodotto.

Anche dall'analisi di questi aspetti dunque, emerge chiaramente il carattere individualistico delle società occidentali, in contrapposizione a quello collettivistico e comunitario di quelle orientali.

Non è un caso, che queste ultime siano fondamentalmente un prolungamento delle più arcaiche strutture tribali (nelle quali, come si è visto, vige fondamentalmente una condizione di parità tra gli individui del clan), come dimostra il fatto che il potere statale centrale si innesta su poteri locali di carattere ancora essenzialmente gentilizio, incarnati da quelle comunità locali che dall'intervento del potere centrale traggono cospicui vantaggi di carattere produttivo (quali la costruzione di opere pubbliche come dighe, canali, ecc.) - oltre ovviamente ad obblighi di carattere fiscale e morale.

Mentre dunque negli stati asiatici il lavoro è 'immediatamente sociale', poiché i prodotti di esso vengono spartiti - pur con palesi ineguaglianze - tra i componenti delle diverse caste, in quelli occidentali tali prodotti divengono, o meglio sono fin dall'inizio, proprietà di qualcuno (ovvero del proprietario delle terre, degli schiavi, ecc. alla base della produzione) che, in quanto tale, può disporne a proprio piacimento. Ed è proprio da tale libertà che ha origine - nelle società occidentali - la pratica del commercio.


a cura di Adriano Torricelli

Web Homolaicus

Enrico Galavotti - Homolaicus - Sezione Storia - Antica
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Aggiornamento: 01/05/2015