LA GRECIA TRA ORIENTE E OCCIDENTE
Storia ed evoluzione della Grecia classica


Dark Ages / L'età oscura

Canova - Teseo e Minotauro (Victoria and Albert Museum)

Il presente testo ci appare interessante per due motivi: da una parte esso ribadisce alcuni concetti già espressi nel nostro breve scritto, a volte aggiungendovi utili elementi di riflessione; dall'altra invece prospetta delle questioni (come la possibilità di un autonomo processo di decadenza dei regni micenei) nemmeno considerate dalla nostra modesta trattazione. Inoltre, la chiarezza dell'esposizione ne fa un ottimo strumento di ripasso dei punti salienti del discorso.
Si è scelto di conservare il testo originale, al fine di permettere al lettore di confrontarlo con la nostra traduzione - forse non sempre esente da errori e parzialità.

The Immediate Post Sub-mycenaean Period
Il periodo immediatamente seguente a quello sub-miceneo

At about 1050 virtually all signs of habitation in mainland Greece disappear. There are virtually no sites where there is continuous occupation from Mycenaean times into the later period (even then it's no more than a few potsherds). Only Crete shows continuous habitation. All the major Mycenaean sites are abandoned, and knowledge of the Linear B writing system is lost.

All'incirca dal 1050 in poi, praticamente tutti i segni d'insediamenti stabili nella Grecia vera e propria scompaiono. Non si trovano più virtualmente luoghi in cui sia presente un'occupazione permanente, che parta dal tempo dei Micenei e arrivi fino a quello successivo (così come, del pari, non ci rimangono che pochi cocci). Solo Creta mostra ancora la presenza di abitazioni stabili. Tutti i maggiori centri micenei vengono abbandonati, e si perde la conoscenza del sistema di scrittura in lineare B.

Dorians - I Dori

Between the Mycenaean period and the historical period there is an important difference in the distribution of dialects of the Greek language. The language of the Linear B tablets most closely resembles the later Aeolic and Arcadian dialects. In the historical period, only the interior mountains of the Peloponnesus are inhabited by speakers of the Arcadian dialect, and a very similar dialect is spoken on the island of Cyprus, while the less similar Aeolic dialect is spoken along the Aegean coast of mainland Greece and some islands to the east. At this time, almost all of the Peloponnesus is inhabited by speakers of the Doric dialects, which extend to the NW north of the Isthmus. How to explain the appearance of Doric in areas where in the Bronze the language of the Linear B tablets remebled Arcadian?

Tra il periodo miceneo e quello propriamente storico [quello cioè concomitante alla rinascita della scrittura in forma alfabetica nel IX secolo, n.d.r.] sussiste, tra i dialetti della lingua greca, una importante differenza. La lingua delle tavolette in lineare B ricorda difatti molto da vicino quella tardo-eolica e quella dei dialetti arcadici. Nel periodo storico invece, solo le zone interne e montagnose del Peloponneso sono abitate da popoli che parlano in dialetto arcadico, mentre un dialetto molto somigliante viene parlato poi nell'isola di Cipro. Il dialetto eolico meno similare viene invece utilizzato lungo le coste egee della terraferma greca e su alcune isole a est. In questo periodo, la maggior parte della regione del Peloponneso è abitata da popoli che parlano dialetti dorici, e che si spingono fin nella parte nord-ovest dell'Istmo. Ma come spiegare l'apparire della lingua dorica in aree in cui durante l'età del Bronzo il linguaggio delle tavolette in lineare B ricordava tanto l'arcadico?

Greek myth indicates that in the generation after the Trojan war, the ancestors of the Dorians invaded the Peloponnesus and destroyed the kingdoms described in the Iliad. Could this be a distant remembrance of a take-over of the Peloponnesus at the time of the destruction of Mycenaean civilization? Did the Dorians themselves cause this destruction or did they come south to occupy territory that became thinly populated in the sub-Mycenaean period as a result of whatever brought an end to the Mycenaean palaces around 1190? Certainly, the presence of speakers of the dialect descended from that of the Mycenaeans in the interior of the Peloponnesus and in Cyprus suggests that they were pushed aside by the Dorians and retained possession only of the less desirable mountainous interiour, but this does not indicate when this happened. Archaeology does not provide an answer to this question, but the linguistic evidence does indicate that after the fall of Mycenaean civilization the Dorians took over most of the Peloponnesus. Probably the Dorians did not cause the collapse of the Mycenaean civilization, and came in after the destruction of Mycenaean centers, occupying the now sparcely inhabited regions. If they had entered in such large numbers to destroy the palaces, one might expect evidence of continuous occupation, and certainly the decadent physical remains of the Sub-Myrcenaean period suggests a continuation of previous culture at a reduced level rather than its replacement through take over by outsiders.

La mitologia greca indica che, nel corso della generazione seguente alla guerra contro Troia, gli antenati dei popoli dorici invasero il Peloponneso e distrussero i regni descritti dall'Iliade. Può tutto ciò essere il lontano ricordo di un avvicendamento all'interno del Peloponneso, ai tempi della distruzione della civiltà micenea? Furono i Dori stessi la causa di tale distruzione, o essi piuttosto sopravvennero, durante il periodo sub-miceneo, a occupare dei territori oramai scarsamente popolati, risultato di una qualche distruzione apportata ai palazzi micenei attorno al 1190?
Di certo, la presenza di popoli che parlavano un dialetto che discendeva da quello miceneo nei territori dell'interno del Peloponneso e in Cipro, suggerisce che questi ultimi fossero stati sospinti lontano dai Dori mantenendo così solo il possesso delle zone meno appetibili, quelle cioè interne e montagnose, anche se questo non indica quando ciò avvenisse. L'archeologia non ci fornisce una risposta a quest'ultima domanda, ma l'evidenza linguistica indica che - al termine della decadenza micenea - i Dori presero possesso della maggior parte del Peloponneso.
Probabilmente, essi non causarono il collasso della precedente civiltà, sopravvenendo solo al termine della distruzione dei centri micenei, e occupando così delle regioni abitate oramai in modo discontinuo. Nel caso infatti essi fossero giunti in numero tale da riuscire a distruggere i palazzi, dovremmo aspettarci i segni di un'occupazione continua e organica, mentre i resti oramai decaduti del periodo sub-miceneo suggeriscono piuttosto un prolungamento, seppure a un livello inferiore, della cultura precedente, anziché un rimpiazzo di essa dovuto alla presenza degli invasori.

Dark Ages - L'età oscura

We now enter a period known as the Dark Ages. For 150 years (1050-900) it seems that there was an extremely low population, and then a gradual increase. Writing is developed around 800, but we have reliable written histories only from the fifth century on. This means we have reasonably good written information back to about 500. There is information for the period before 500, but it gets increasingly unreliable as one goes back in time. Back to around 700 we have fragments of poetical texts and inscriptions, which give us some contemporary information. But much of the literary tradition about the earlier period is suspect. For the period before about 700 we have to rely mainly on archaeological evidence. In the broader sense, the whole period 1050-750 can, in light of the paucity of reliable information, be classified as the Dark Age.

Si entra così in un'epoca conosciuta come l'Età oscura. Per 150 anni (1050-900) sembra che la popolazione sia stata estremamente ridotta, dopodiché pare vi sia stato un incremento graduale. La scrittura si sviluppa attorno all'800, ma iniziamo a possedere documenti degni di fiducia solo dal quinto secolo in avanti. Il che significa che abbiamo informazioni ragionevolmente attendibili sul passato solo all'incirca a partire dal 500. E le informazioni che abbiamo per i periodi precedenti divengono sempre meno affidabili mano a mano che ci si allontana da una tale data.
Per ciò che concerne gli anni attorno al 700, possediamo frammenti di testi poetici e di iscrizioni, che ci forniscono delle informazioni su di essi. Ma la maggior parte della tradizione scritta sui periodi più antichi è molto sospetta. Per gli anni che precedono il 700 dobbiamo così basarci molto su evidenze di tipo archeologico. In termini generali quindi, l'intero periodo 1050-750 può essere definito, alla luce della penuria di notizie attendibili, come l'Età oscura.

Differences between Mycenaean and Later Greece
Le differenze tra la civiltà micenea e la Grecia posteriore

The world which comes into view in the historical period is completely different from the Mycenaean world. In Mycenaean times, there was cultural unity (physical remains in all sites are similar), and all signs indicate that everyone spoke a single dialect related to the later Arcado-Cyprian dialect. Now there are major intrusions of Dorians into the NW and Peloponnesus.

Il mondo che viene alla luce con l'inizio del periodo storico è completamente diverso da quello miceneo. Ai tempi di quest'ultimo infatti, vi era un'unità culturale di fondo (i resti archeologici infatti sono simili in tutte le zone), e tutti gli indizi ci portano a credere che ogni regione parlasse un dialetto specifico, affine peraltro a quello arcadico e cipriota più tardo [gli Achei cacciati dalle loro sedi dalle popolazioni entranti, si trasferirono infatti - come ha già detto sopra - in parte nell'entroterra peloponesiaco, in parte invece sull'isola di Cipro, n.d.r.] Ora invece, troviamo nelle regioni di nord ovest e nel Peloponneso le maggiori intrusioni doriche.

Furthermore, Classical Greece is extremely parochial, being divided into many small regions that fiercely defended their independence. We'll talk about the characteristic of these settlements in a minute. First, what was the government of these early areas like?

Inoltre, la Grecia classica è estremamente frazionata, divisa cioè in molte piccole unità regionali che difendono con fierezza la propria autonomia. Parleremo ora molto brevemente delle caratteristiche di questi insediamenti. Prima di tutto, a cosa somigliò il governo di queste antiche regioni?

We know that in the earliest part of the post-Mycenaean resettlement the Greek communities were ruled by kings (basileus; note the difference from the term wanax attested for the king in the Linear B tablets). In a few areas kings survived into the historical period (e.g, Sparta, Athens). Furthermore there is the disputed evidence from Homer.

Sappiamo che nelle zone meno arcaiche del ripopolamento post-miceneo, le comunità greche furono governate dal sovrano (il "basileus" - si noti inoltre la differenza con il termine "wanax", con cui questi viene designato nelle tavolette in lineare B). Solo in poche aree i Re sopravvissero anche nel periodo storico (ad esempio Sparta e Atene).
Oltre a ciò, dobbiamo poi vagliare anche le evidenze che ci fornisce Omero. 

Homer - Omero

In order to assess the information given to us by Homer, it is necessary to know something about how his work was composed. Antiquity thought that Homer was the name of the author of the Iliad and Odyssey (the former about the siege of Troy, the latter about Odysseus's attempt to return home following that war) but knew nothing for certain about him. Milman Parry demonstrated in 1928 that the poems preserved under Homer's name were composed in an oral tradition. This refers to poetical practices in non-literate societies whereby a poet extemporaneously recites a known story before an audience using a stock of previously learned formulas that he manipulates to create the poetry as he goes along. This means that the Iliad and Odyssey were not the spontaneous creations of a single man who used writing as his method of composition. Instead, whatever the reality of the person called Homer, the poems stood at the end of a long tradition of oral composition (there is much dispute about how these originally oral poems came to be preserved in the written form in which we have them).The poems we have are generally thought to have reached their present form in about 750 -- reasoning not very convincing, basically that's the date after which scenes from them appear on works of art. So, what society is portrayed in them? Is it modelled on the Dark Age period that immediately precedes the one in which Homer lived, or does it preserve memories of the Mycenaean world? It seems that the poems have a mixture of both.

Per accedere alla informazioni che Omero ci fornisce, dobbiamo prima conoscere qualcosa sul modo in cui il suo lavoro fu composto. Gli antichi pensavano che Omero fosse il nome dell'autore sia dell'Iliade che dell'Odissea (il primo un testo che trattava la vicenda di Troia; l'altro le imprese di Odisseo per tornare a casa al termine della guerra), senza sapere però nulla di certo su di lui. Milman Parry dimostrò nel 1928 che i poemi conservatici sotto il nome di Omero furono frutto di una tradizione compositiva orale. Ciò rimanda alle attività poetiche proprie delle società non letterarie, nelle quali il poeta ri-compone in modo estemporaneo delle storie già note all'uditorio, usando una serie di formule pregresse manipolando le quali riesce a creare via via il suo stesso testo.
Il che significa che Iliade e Odissea non furono le creazioni autonome di un singolo personaggio che utilizzò la scrittura come mezzo di composizione. Al contrario, nonostante l'effettiva esistenza di colui che viene chiamato Omero, tali poemi sorsero al termine di una lunga tradizione orale (e si discute molto su come queste opere originariamente orali accedettero, al fine di venir preservati, alla forma scritta nella quale oggi li possediamo).
Si crede generalmente che essi ottennero la forma attuale attorno al 750 - ma tale convinzione si fonda su indizi non molto convincenti, essenzialmente cioè sul fatto che le scene, riprese da esse, raffigurate nelle opere d'arte datino più o meno a quel periodo. Dunque, che tipo di società viene rappresentata in tali opere? Una società modellata sul periodo oscuro che precede immediatamente l'età [arcaica] in cui visse Omero, o piuttosto il ricordo del più antico periodo miceneo? Sembra che esse riportino a qualcosa di intermedio tra i due.

  • Ostensibly the Iliad deals with the sack of Troy. The Greek tradition dated this to ca. 1184, and in fact Troy seems to have been sacked shortly before 1200. The poems do preserve Mycenaean features. For example, it describes a kind of helmet made of boar's tusks which is known archaeologically only from the Mycenaean period and was apparently unknown in Homer's time; also the poem mentions only weapons made of bronze, something true of Mycenaean period, but in the later period much use was made of iron.
  • Concretamente, l'Iliade tratta del sacco della città di Troia. La tradizione greca data al 1180 circa questo evento, e difatti Ilio sembra essere stata saccheggiata poco prima del 1200. Il poema preserva alcune caratteristiche micenee. Ad esempio, descrive un genere di elmo fatto di zanne di cinghiale conosciuto archeologicamente solo nel periodo miceneo, e che pare fosse sconosciuto al tempo di Omero. Inoltre esso parla solo di armi in bronzo, cosa vera per il periodo miceneo, dal momento che nel periodo successivo si usarono prevalentemente quelle in ferro.
  • Yet the poems clearly aren't an accurate description of Mycenaean period. They show no knowledge of the palaces and their complicated bureaucracy and economic system. Chariots are mentioned, but the poet no longer knows how they are used in battle (they serve as a sort of taxi service to get the heroes to the front line where they jump off to fight). There is also no knowledge in the poems of writing. Furthermore, the society portrayed seems to bear little resemblance to what one would expect of Mycenaean times. There is no powerful king, only weak leaders who are challenged by the warriors supposedly under their command (the main plot of the Iliad concerns Agamemnon's inability to control Achilles). The kings summon assemblies and listen to the advice given to them by the leading warriors. This seems to be a reflection of what the kings in the early Dark Ages were like: much weakened compared to their followers. Interestingly, the old title for "king" (wanax) used in the Linear B tablets is preserved only as a title of the god Apollo and has been replaced by the later word basileus.
  • Dunque, i due poemi non sono certamente delle descrizioni accurate del mondo miceneo. Essi dimostrano di non conoscere i palazzi, la loro complicata burocrazia interna e il loro sistema economico. I carri vengono menzionati, ma il poeta non sa come essi venissero usati in battaglia (servono infatti per una sorta di servizio-taxi, per portare cioè gli eroi sul luogo della battaglia, dopodichè essi ne scendono). Né appare in essi alcun ricordo della presenza della scrittura.
    Di più, la società descritta sembra avere scarse relazioni con quella che ci aspetteremmo dai tempi di Micene. Non esiste un potere monarchico forte, ma solo deboli leader sfidati dagli stessi guerrieri che dovrebbero essere al loro servizio (filo conduttore dell'Iliade è l'incapacità di Agamennone a tenere a freno Achille). I sovrani convocano le assemblee e ascoltano i pareri dati loro dai principali uomini d'armi. Il che sembra appunto un riflesso di ciò che furono i re nell'età oscura, ovvero molto più deboli rispetto ai loro predecessori. Ed è interessante notare che il termine antico "wanax", usato dalle tavolette in lineare B, rimanga come titolo solo per il dio Apollo e sia rimpiazzato per il resto dal termine "basileus".

Aristocratic rule - Il dominio dell'aristocrazia

It seems that by around 800 most kings had generally been ousted in favor of rule by aristocracy. This means wealthy landowners. In antiquity land was the only form of investment, generally passed on to sons. Hence a hereditary aristocracy naturally arose, and over time, as a natural result of mortality and the dying out of various families, the land came to be concentrated in the possession of a limited number of families, who formed an aristocracy. The landowners provided the military force, and eventually threw out the kings. They then monopolized political power. This period sees an increase in wealth and trade and at the same time the growth of the characteristic form of Greek community, the polis.

Pare che attorno all'800 la maggior parte delle monarchie fosse stata sostituita da un nuovo tipo di dominio, quello cioè dell'aristocrazia. Il che significa, dalla grande proprietà terriera!
In antico, la terra era l'unica forma di investimento economico, di solito tramandata ai figli. Per tale ragione, sorse col tempo un'aristocrazia ereditaria della terra, prodotto immediato della mortalità e della scomparsa di varie famiglie, col risultato che la terra rimase concentrata nelle mani di poche casate, le quali formarono appunto la nobiltà. I proprietari terrieri fornivano la forza militare, e alle volte eleggevano anche i sovrani. Essi finirono insomma per avere il monopolio della vita politica.
Questo periodo vide inoltre un notevolissimo incremento della ricchezza e del commercio, nonché al tempo stesso la formazione di quella che sarebbe stata la forma tradizionale delle comunità greche: la polis.

Polis - La città-stato (= poliϚ)

For the Classical period, Greek communities can be divided into two categories. One kind is called an ethnos and the other a polis. An ethnos is a settled community which

  • is descended (theoretically) from a common ancestry
  • is subject to no other and
  • has no single urban center.

Nel periodo classico, le comunità greche possono essere divise tra due categorie. Una è chiamata ethnos, l'altra polis. La prima è una comunità stanziale la quale

  • discende (teoricamente) da una stirpe comune
  • non è soggetta che a se stessa
  • non possiede un centro urbano stabile.

The ethnos was considered by the later Greeks to be a primitive form of political organization, but is presumably what Greece was originally like once the migrations following the collapse of Mycenaean society settled down. There was a tendency in the historical period for the ethne (pl. of ethnos) to turn themselves into poleis (plural of polis). It is not known exactly when the transition to urban organization began, but certainly by the eighth century it was well established, and all the colonies sent out in that century adopted the form of the polis.

L'ethnos fu considerato dai Greci dei periodi successivi come una forma alquanto primitiva di organizzazione politica, ma esso fu presumibilmente la forma politica assunta dalla Grecia in seguito al collasso dei regni micenei e all'insediamento dei popoli migranti.
Nel periodo storico vi fu la tendenza delle ethne (= plurale di ethnos) a trasformarsi in poleis (= plurale di polis). Non si sa quando esattamente una tale trasformazione verso le organizzazioni urbane prese avvio, ma è certo che verso l'ottavo secolo queste fossero giunte già ad uno stadio di sviluppo avanzato; d'altra parte, le colonie formatesi in quel secolo, adottarono tutte la forma politica della polis.

The polis then is the characteristic form of Greek community in the historical period. Polis originally means "citadel", and so it would seem that in some of the early ethne a permanent central urban area grew up around an easily defended raised area. Greece came to be covered with hundreds of poleis. Most were small, some large. Plato said 5000 was the perfect population (large enough to be viable yet still small enough that the adult males could pretty much know each other). To this central polis all the surrounding countryside was subordinated, all political activity taking place in the polis itself. Hence, the polis can in some ways be considered a city state. Some had surrounding villages, but these had no political significance. Generally, people lived in the polis and went out during the day to work the land.

La polis dunque è la forma caratteristica della comunità greca nel periodo storico. Il termine in origne significava "ciittadella", e sembrerebbe quindi che nelle più giovani ethne vi fosse un centro stabile cresciuto attorno a un territorio soprelevato debolmente difeso. La Grecia si coprì di centinaia di poleis. La maggior parte molto piccole, alcune invece più ampie.
Platone disse che 5000 era il numero perfetto dei suoi cittadini (larga abbastanza quindi perché fosse percorribile, e abbastanza piccola da permettere a tutti i cittadibni maschi di conoscersi). A tale centro rimanevano subordinate le campagne circostanti, dal momento che tutte le attività politiche avevano luogo in esso. Quindi, la polis poteva a volte essere considerata come una città-stato. Alcune poleis poi avevano anche dei villaggi periferici, i quali tuttavia non detenevano alcun potere politico. In generale, la gente viveva nella polis, uscendone di giorno per lavorare le terre.

There was no form of political organization common to all poleis. Around 800 BC aristocracies (arrangements restricting political control to the landowners) prevailed, but even they had no uniformity in constitution. Greek history is characterized till the time of Philip of Macedon by the experimentation in the government of the poleis and by their interactions.

Non vi fu mai una forma di organizzazione politica che accomunasse tra loro le diverse poleis. Attorno all'800 a.C. le classi aristocratiche (attraverso disposizioni che restringevano il potere politico ai proprietari terrieri) finirono per prevalere, ma esse non ebbero mai una qualche uniformità a livello costituzionale.
La storia greca fu caratterizzata fino al tempo di Filippo il Macedone, dalla sperimentazione di una forma di organizzazione politica fondata sulle poleis e sulla loro interazione.

Writing - La scrittura

It would appear that sometime not very long before 750 the Greeks developed the alphabet (this being a system in which each symbol represents a single sound). Greek mythological tradition ascribes this development to a borrowing from the Phoenicians (Canaanites) and this seems to be basically true.

Sembrerebbe che non molto prima del 750, i Greci sviluppassero a volte un loro alfabeto (un sistema nel quale ogni simbolo rappresentava uno specifico suono). La tradizione mitologica ellenica attribuisce questa invenzione a influenze fenicie (Canaaniti), il che pare essere fondamentalmente vero.

Ca. 1700 Semites in Egypt developed an "acrophonic" alphabet based on hieroglypic signs: each sound was represented by the picture of an object beginning with that sound ("apple is for A, ball is for B, cow is for C..."). By 1200 it had become a linear script (no longer pictorial). The new alphabet only had 27 (later 22) characters -- huge improvement over the clumsy hieroglyphic and cuneiform systems of writing. This system spread to the eastern coast of the Mediterranean. But like hieroglyphics the system represented only consonants (perfectly reasonable practice for Semitic languages). The Greeks took this system, and represented vowels with some of the signs for Semitic consonants not appearing in the Greek language. (Semitic languages have many more fricative sounds than does Greek). The Romans got their alphabet from a variant Greek alphabet, and we use the Roman alphabet.

Circa nel 1700 i Semiti, in Egitto, svilupparono un alfabeto acrofonico basato su segni geroglifici: ogni suono difatti era rappresentato con il disegno di qualcosa che iniziasse con quello stesso suono! ("Apple" stava per A, "Ball" per B, e così via). Dal 1200 esso divenne una scrittura di tipo lineare (e non più pittografica). Il nuovo alfabeto possedeva 27 (poi 22) caratteri - era già un enorme ridimensionamento rispetto ai farraginosi sistemi di scrittura geroglifico e cuneiforme. Esso attecchì nelle zone costiere asiatiche del Mediterraneo. Come quello geroglifico, però, esso rappresentava soltanto le consonanti (cosa perfettamente praticabile per i linguaggi semitici). I Greci ripresero questo sistema e vi rappresentarono le vocali con alcuni dei segni destinati alle consonanti nelle lingue semitiche, quelle che non comparivano nella loro lingua. (Le lingue semitiche possiedono maggiori suoni fricativi rispetto a quella greca). I Romani presero il loro alfabeto da una delle varianti di quello greco, e noi usiamo appunto l'alfabeto romano.

The earliest inscriptions are poems inscribed on pottery (examples from around 750 are preserved on an island of the west coast of Italy called Pithecusae and at Athens). Semitic scholars claim that the Semitic forms most similar to those borrowed by the Greeks date to about 1200-1050. This is very unlikely. Why would it have been borrowed in such an impoverished period? Why no record of it for hundreds of years? Furthermore, while most of the Greek forms do resemble the earlier Semitic forms, the distinctive sign for K shows that the script that gave rise to the Greek script was one used in Phoenicia in the 800s BC. The well formed shapes of the earliest Greek letters suggests that the system had been used for a certain while before. Hence, an adaptation around 800 or a little earlier is plausible.

La iscrizioni più antiche sono dei poemi scritti su vasellame (alcuni esempi, a partire dal 750 circa, sono conservati su un isola della parte occidentale della costa italiana e ad Atene). Gli studiosi della lingua semitica sostengono che le forme semitiche più simili a quelle prese a prestito dai Greci datino a circa il 1200-1050 a.C.
Ma ciò è altamente improbabile. Perché infatti gli Elleni avrebbero dovuto imitare queste ultime proprio in un periodo di forte impoverimento fonetico? [Come è scritto anche nel nostro testo infatti, il periodo tra XIII e XII secolo segnò un forte arretramento un po' in tutto il bacino mediterraneo orientale; n.d.r.] E perché poi non sarebbe rimasta per alcuni secoli alcuna traccia della sua presenza? […si ricordi che tra 1200 e 800 scompare qualsiasi traccia di scrittura greca; n.d.r.] Inoltre, mentre la maggior parte dei caratteri greci ricorda quelli semitici più antichi, il caratteristico segno usato per la K dimostra che la scrittura che diede inizio a quella greca fu una di quelle usate in Fenicia nell'800 a.C. circa.
La forma armoniosa dei caratteri greci più antichi ci induce, d'altra parte, a pensare che tale sistema grafico fosse stato usato già per un certo lasso di tempo. Dunque, è plausibile che esso fosse stato adattato già attorno all'800, o anche qualche tempo prima.

Apart from the utilitarian advantages of the new script (comparatively easy, hence much greater spread of literacy, no need for professional scribes) it allowed for much easier composition and dissemination of literary works. The sense of a common culture was a major element of Greek identity and writing played a major role in this. Writing also allowed for the drawing up of fixed law codes.

A parte i vantaggi legati all'utilizzo di questo nuovo tipo di scrittura (più semplice, che quindi diede adito a un'esplosione letteraria, e che non richiedeva l'uso di scribi professionisti), essa rese più facile la composizione e la diffusione di opere letterarie. Il senso di un'unità culturale comune fu poi un elemento fondante dell'identità greca, e la scrittura giocò un ruolo fondamentale in ciò. Essa inoltre rese possibile il fissare le leggi attraverso dei codici scritti.


©2001 Christopher S. Mackay


a cura di Adriano Torricelli

Web Homolaicus

Enrico Galavotti - Homolaicus - Sezione Storia - Antica
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Aggiornamento: 01/05/2015