LA GRECIA TRA ORIENTE E OCCIDENTE
Storia ed evoluzione della Grecia classica


Condizioni della pace e bilancio finale del conflitto

Ma, per quanto umilianti, tali condizioni erano certamente meglio della distruzione totale della città, e della deportazione e uccisione dei suoi abitanti, secondo quelle che erano le intenzioni delle più tradizionali nemiche di Atene: Tebe e Corinto.

Il timore di Sparta, era infatti che il vuoto di potere che una tale misura avrebbe comportato si sarebbe tradotto successivamente in un'ulteriore potenziamento delle città vicine, a tutto sfavore ovviamente del proprio predominio in Grecia. Per tale motivo - oltre che per rispetto verso quella che comunque era stata, per svariati decenni, la "seconda colonna" del mondo ellenico -, Atene venne risparmiata dalla distruzione.

Le veniva imposto però, di : rinunciare a tutti i propri possedimenti extra-urbani (quelli compresi cioè al di fuori dell'Attica), non escluse le cleruchìe; di smantellare la sua flotta marittima, con la sola eccezione di dodici navi; di demolire le fortificazioni che cingevano la città e il porto del Pireo; e infine, di entrare a fare parte della coalizione degli stati spartani.

L'impero marittimo ateniese veniva così (anche ufficialmente) abolito, e Atene, pur restando ancora una grande potenza commerciale e il più prestigioso centro culturale del mondo ellenico, veniva privata di qualsiasi strumento di carattere militare e, quindi, di una reale centralità politica!

Nel 404, per merito delle trattative intavolate da Teramene (politico ateniese) al fine di salvare la città, il generale spartano Lisandro faceva pacificamente ingresso nel porto del Pireo, mentre già si cominciavano a distruggere le mura difensive dalla città.

Ma la vera vincitrice del conflitto non era stata in realtà Sparta, e nemmeno gli stati della sua coalizione (ora enormemente allargatasi), bensì la Persia.

Pur senza un effettivo intervento militare infatti, essa era riuscita a ottenere ciò che non aveva ottenuto con l'estenuante guerra diretta che aveva condotto molti anni prima (481-478). Ciò perché la Grecia, oramai divisa al suo interno come mai era stata prima (Sparta difatti non aveva né la forza materiale, né l'abilità politica per costituire veramente un centro direttivo per il mondo greco), diveniva una facile preda per i suoi maneggi e i suoi ricatti.

Né sarebbe trascorso molto tempo, prima che essa si decidesse a riscuotere il debito che aveva aperto con Sparta - e con la Grecia intera - sovvenzionandone la guerra!

Ancora una volta, l'ombra minacciosa della grande potenza orientale calava sui piccoli stati indipendenti dell'Occidente.


a cura di Adriano Torricelli

Web Homolaicus

Enrico Galavotti - Homolaicus - Sezione Storia - Antica
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Aggiornamento: 01/05/2015