LA GRECIA TRA ORIENTE E OCCIDENTE
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2- La civiltà micenea
- Introduzione: struttura monarchica e centralistica delle società micenee, zone di diffusione e centri principali Come si è già accennato, la società micenea si distingue profondamente da quella minoica per ciò che concerne gli aspetti culturali e di sentire, meno tuttavia riguardo a quelli organizzativi e istituzionali. Mentre difatti il mondo minoico pare esser caratterizzato da un generale benessere e da uno spirito gaudente e raffinato, estraneo quindi ai valori tipicamente guerrieri e in generale ad idealità basate su qualità 'virili' (come attesta anche il ruolo primario che in essa detiene la donna, al centro non solo della società ma anche della religione: si pensi alla Potnia, la Grande madre, che costituiva il fulcro dell'antica religiosità minoica, e più in generale di quella egea!), il mondo miceneo ci appare al contrario contraddistinto da valori e idealità guerresche peculiarmente maschili. A cosa sia dovuta una tale differenza non è facile a dirsi, quantomeno in modo certo. E' probabile però che fattori quali il clima e la conformazione geografica del territorio continentale (più aspro e ostile alla presenza umana) abbiano contribuito a foggiare l'animo dell'uomo greco in modo molto differente da quello cretese. A ciò si aggiunga inoltre il senso di insicurezza dovuto alla costante possibilità di invasioni da nord (quale appunto quella Achea), e si capirà - anche se in via del tutto ipotetica - il perché di tali profonde diversità. Resta il fatto però, che la civiltà achea farà proprie molte componenti della civiltà minoica : dalla scrittura alla navigazione, alla pratica del commercio su basi marittime (ovvero sulle lunghe distanze). Un altro elemento che accomunerà queste due civiltà, infine, sarà la struttura stessa della società, essenzialmente palaziale e 'asiatica' (seppure, come si vedrà, con delle componenti che la avvicinano già alle future formazioni occidentali e greche). Ma quali zone della Grecia continentale furono maggiormente interessate dal fenomeno miceneo? Come avverrà per i successivi sviluppi del mondo greco, anche in questo periodo le zone di maggiore sviluppo saranno quelle situate nella parte sud-orientale di esso: in quell'area cioè che partendo dall'Etolia (nella parte centro occidentale) giunge fino alla Laconia (in quella sud orientale). Il tutto, in questi anni, con particolare riferimento alla zona dell'Argolide. In essa difatti si trovarono i maggiori centri della civiltà micenea : da Micene (da cui essa prende il nome), a Argo e a Tirinto. Altri importanti centri micenei furono poi Atene nell'Attica, Orcomeno e Tebe nella zona beotica, Pilo in quella peloponnesiaca più meridionale. E' evidente inoltre che, dato il superiore livello di sviluppo dell'area in questione rispetto alle zone circostanti, essa abbia esercitato una forte influenza ed egemonia su di esse … oltre che - quantomeno a partire dal XV sec. circa - sull'isola di Creta. - Rapporti tra Cretesi e Micenei Intendiamo, qui avanti, analizzare la relazione esistente tra queste due civiltà sia da un punto di vista astratto (cercando cioè di individuare tra esse i fattori di fondo di somiglianza e di dissomiglianza), sia dal punto di vista delle loro concrete relazioni storiche, anche - per quanto possibile - su un piano evenemenziale. Una somiglianza sostanziale tra queste due civiltà la possiamo scorgere nel tipo di organizzazione politica che le caratterizza, di struttura essenzialmente piramidale, tutta convergente cioè nella figura del sovrano; e oltre a ciò, nella loro frammentazione in piccoli stati (i quali, come già si è detto a proposito di Creta, preludono alle future città-stato d'epoca classica). L'unità tra i diversi centri locali si limitò, forse, alla formazione di leghe a scopo militare, che si scioglievano di solito al termine della guerra per cui erano sorte (un fatto chiaramente testimoniato dall'Iliade di Omero). Tali centri infatti tendevano in tempo di pace, per ragioni di ordine geografico, a condurre un'esistenza tra loro fondamentalmente autonoma e indipendente. In questa sostanziale assenza di unità, e quindi nello spirito individualista e 'anarchico' tanto della civiltà minoica che di quella micenea, ci è dato di scorgere anticipatamente i caratteri morali e politici che contraddistingueranno le future organizzazioni statali, il cui stile si può dire già pienamente occidentale, della Grecia! Elementi invece di stridente diversità tra esse sono senza dubbio quelli legati al carattere guerriero degli Achei, in contrasto con quello pacifico e gioioso dei popoli Cretesi del periodo minoico. Non bisogna considerare difatti solo tale diversità spirituale, ma anche le conseguenze a essa connesse: cioè la pratica costante o frequente della guerra, le forti aspirazioni imperialistiche ed espansive (basate spesso su azioni di carattere militare) nonché in generale il carattere predatorio della società micenea, tutti aspetti discendenti appunto dalle sue inclinazioni guerriere. Non infrequenti dovettero essere infatti le azioni belliche ai danni di altre popolazioni, e a volte forse anche tra stati consanguinei, con la conseguenza che presto si sviluppò - attraverso la pratica della riduzione in schiavitù dei vinti - una prima forma di produzione servile o schiavile. Tutti elementi quasi certamente estranei alla società minoica (oltre che a quelle del Vicino oriente asiatico, nelle quali la schiavitù rivestì sempre un carattere marginale), e che inoltre preannunciarono molti dei caratteri dell'economia delle società occidentali future. Vi sono poi dei punti di somiglianza dinamici, in quanto sorti dall'influenza esercitata dai Minoici sulle popolazioni del continente, in particolare su quelle achee. Tra essi troviamo prima di tutto la pratica del commercio e quella della navigazione, attività estranee (soprattutto la seconda) alle popolazioni indoeuropee provenienti dalle zone interne dell'Europa, e comunque poco sviluppate nel mondo pre-miceneo (anche dato il basso livello di produttività, e la scarsa presenza di eccedenze da impegnare nei traffici). E' da notare inoltre che i Micenei, appresa in un certo qual senso fin troppo bene la lezione dei Minoici, arrivarono a soppiantare l'egemonia di questi ultimi sul mare Egeo (definita "talassocrazia"), ereditandone così la missione di civiltà guida dei popoli marittimi circostanti, ed estendendo al tempo stesso il raggio di tale azione anche attraverso la fondazione di colonie, sia in Asia minore che in Italia. La fine della civiltà minoica si fa risalire comunemente all'invasione da parte degli Achei avvenuta nel XV secolo (1475?), con la conseguente distruzione dei Palazzi sedi del potere precedente - in particolare quello di Cnosso. Fu questo molto probabilmente l'evento principale nel quale le due civiltà si incontrarono e si scontrarono, e comunque è l'unico di cui ci sia giunta notizia. Esso - se avvenne - segnò in un certo senso il passaggio di consegne da una civiltà all'altra; altrimenti si deve dedurre che il declino autonomo di Creta abbia favorito o comunque accelerato l'affermazione della civiltà micenea a livello egeo. - La struttura interna della società micenea La società micenea era impostata (come, del resto, tutte le società sorte dal superamento delle fasi associative di carattere gentilizio) su rapporti gerarchici estremamente rigidi, fondati su di una piramide di poteri statica, alle cui estremità si trovavano da una parte delle realtà di tipo locale (damoi), eredità appunto della precedente fase tribale, e dall'altra il sovrano (wanax) che deteneva ruoli amministrativi e militari. Punto controverso è il ruolo detenuto dalla classe intermedia tra il popolo e la corte, ovvero l'aristocrazia (divisa tra il lawaghetas, il nobile principale, e i lawoi, la nobiltà territoriale), e soprattutto il tipo di rapporto che essa intratteneva con i territori (temenoi) su cui era insediata. In altri termini, è in questione l'esistenza o meno di una prima forma di proprietà privata - la quale, seppure esisteva, era comunque certamente in stretta connessione con il potere del sovrano, dal quale derivava. Secondo alcuni storici non si può infatti parlare, per le società micenee, di una esclusiva proprietà della terra da parte del sovrano (come invece accadeva nella maggior parte degli stati orientali: per esempio l'Egitto). Ciò poiché l'invasione dei territori, innestatasi sul precedente possesso territoriale delle popolazioni pelasgiche, avrebbe reso meno definitivo il diritto di proprietà dei conquistatori. Di conseguenza, secondo questa teoria, gli Achei si sarebbero limitati a pretendere dalle popolazioni asservite il pagamento di tributi e il rispetto di vincoli di fedeltà, senza tuttavia espropriarle totalmente dei loro beni: in altri termini, alla "proprietà orientale" del re si sarebbe qui sostituito un concetto per così dire attenuato: quello di "sovranità", i cui futuri sviluppi sarebbero germogliati proprio in occidente. Se una tale teoria è vera, allora è molto probabile che negli stati micenei si sia sviluppata una prima forma di proprietà indipendente dal potere del Principe, sia per ciò che riguarda la nobiltà, sia per ciò che riguarda coloro che - peraltro proprio principalmente sotto l'impulso e per soddisfare le commissioni dei componenti della corte - praticavano attività di scambio con altre regioni. Anche le popolazioni originarie, inoltre, avrebbero goduto di una relativa autonomia rispetto ai poteri del wanax e della sua corte. A prescindere da una tale questione comunque, è indiscutibile che la società achea fosse basata su un potere centrale estremamente forte, dalle cui decisioni dipendevano (forse in modo totale, forse no) i diversi poteri locali. Un altro aspetto caratteristico della civiltà micenea è la pratica frequente di incursioni ai danni delle popolazioni circostanti, specialmente di quelle delle vicine regioni anatoliche. Da tali guerre di conquista derivavano ai nobili e ai sovrani non solo ricchi bottini (come ampiamente attestato dalle loro sepolture), ma anche un notevole apporto di manodopera schiavile - un apporto che col tempo si fece sempre più indispensabile, divenendo così nelle società classiche una delle basi principali (se non la principale) della produzione. Un altro fenomeno connesso alla pratica delle attività belliche fu la fondazione di molteplici colonie, avamposti non soltanto militari ma anche commerciali, diffuse sia sulle coste dell'Asia minore che su quelle dell'Italia meridionale! Tali insediamenti costituiranno inoltre la base dei futuri flussi migratori sia ellenici sia dorici (XII sec.), oltre che di quelli della "Seconda grande colonizzazione", avvenuta tra IX e VIII secolo. (Sul mito del Minotauro e la civiltà cretese clicca qui) |
a cura di Adriano Torricelli