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Le condizioni minime per una riforma della scuola

- abolizione del Ministero e sua sostituzione con una gestione decentrata (da
parte degli enti locali territoriali) del comparto della scuola (a livello
comunale per la scuola dell'obbligo e provinciale per le superiori): questo
contestualmente al federalismo fiscale, altrimenti non ha senso
- sostituzione del concetto di "ruolo" con quello di "contratto a termine",
rinnovabile annualmente, se la dirigenza d'istituto è soddisfatta del lavoro del
docente
- diversificazione sostanziale degli stipendi sulla base dell'effettivo
lavoro svolto e degli impegni assunti
- sostituzione delle graduatorie con i curriculum formativi e di titoli che
ogni docente presenta agli istituti che vuole della provincia/regione che vuole
- nessuna obbligatorietà nell'adozione dei libri di testo
- sostituzione del concetto di "classe" col concetto di "livelli", sulla base
di parametri standard di nozioni e abilità da apprendere (quindi percorsi
diversificati degli allievi sulla base delle capacità)
- no al badandato e sì alla selezione
- particolare riguardo per la conoscenza del territorio locale
- integrazione scuola/territorio (la scuola deve porsi al servizio del territorio)
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