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I KURDI TRA GUERRA E TERREMOTO
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A - B
- C

PROLOGO
A) Il 7 Ottobre 2011, il Partito della Pace e della Democrazia (BDP),
legittimo rappresentante della popolazione del Kurdistan turco, ha
comunicato il numero delle persone in stato di detenzione e che sono
state arrestate nel corso delle cosiddette operazioni KCK sin
dall’Aprile 2009.
L’Unione delle Comunità del Kurdistan (KCK) intende organizzare il
popolo curdo e comprende anche il partito armato fuorilegge PKK.
Secondo il comunicato del BDP, 7748 dirigenti e militanti sono in stato
di detenzione e 3895 sono stati arrestati tra l’Aprile 2009 ed il 6
Ottobre 2011.
B) Il Governo turco ha, comunque, un occhio di riguardo per le/i
Deputate/i :
un totale di 150 anni di reclusione sono stati chiesti per la/il
Deputata/o del BDP Leyla Zana, Nursel Aydogan, nonché per il candidato
indipendente Aysel Tuğluk, per i discorsi che hanno tenuto prima delle
elezioni e durante la cerimonia funebre di un guerrigliero.
C) Naturalmente, si può fare anche di meglio:
Venerdì, 7 ottobre 2011, Mesh’al Tammo, esponente di primo piano della
minoranza curda della Siria e cofondatore del Consiglio nazionale, la
neonata opposizione politica, è stato ucciso da sconosciuti a Qamishly,
nei pressi del confine con la Turchia.
Nell’agguato, sono rimasti gravemente feriti il figlio di Mesh’al Tammo,
Marcel, nonché un’attivista curda, Zaheda Rashkilo.
Gli attivisti siriani hanno accusato le autorità siriane di aver colpito
Mesh’al Tammo, perché aveva mobilitato la minoranza curda nelle proteste
antigovernative.
Secondo il Governo, ad uccidere colui che è stato definito un “martire”
sono stati “terroristi armati”; è mancato solo che dicesse Mesh’al Tammo
si fosse ucciso da solo per screditare quella Siria “democratica”, che,
secondo Amnesty International, dalla metà di Marzo 2011, ha eliminato da
questa valle di lacrime oltre 2400 persone.
1) LA GUERRA
- Il 19 Ottobre 2011, i guerriglieri del PKK hanno ucciso 24 soldati
turchi e ne hanno feriti 18 durante attacchi simultanei a Cukurca e
Yuksekova, nella provincia di Hakkari, al confine con l’Iraq; si tratta
del più alto numero di vittime in un singolo episodio da diversi anni a
questa parte per le forze turche.
- Sull’onda delle promesse di vendetta del Primo Ministro turco, Erdoğan,
nonché del Presidente della Repubblica,Gül, hanno preso il via attacchi
fascisti contro gli edifici del BDP in molte province della Turchia.
Un gruppo di circa 50 dimostranti nazionalisti ha tentato di appendere
una bandiera turca sull’edificio dove ha sede l’Ufficio centrale del BDP
ad Ankara, sfruttando il pretesto di una protesta per gli scontri di
Çukurca della notte precedente.
Attacchi e provocazioni fasciste sono state riscontrate anche a Antep,
dove un gruppo ha cercato di attaccare l’edificio del BDP, nonché a
Kırklareli, dove gli studenti nazionalisti hanno costretto tutti gli
studenti dell’Università a cantare l’inno nazionale turco ed hanno
insultato chi non vi ha preso parte con l’accusa di essere un
“sostenitore del PKK”.
Azioni simili sono state riferite anche a Nazilli ed a Bornova , dove
sono stati attaccati e demoliti edifici del BDP da gruppi razzisti, con
l’avvertimento “i Kurdi non hanno la sicurezza della vita”.
Almeno due studenti curdi presso la Facoltà di Giurisprudenza
dell’Università di Istanbul sono stati feriti a seguito di un attacco di
un gruppo di Fascisti, che sono entrati nel campus e hanno attaccato
diversi studenti curdi.
Gli addetti alla sicurezza hanno osservato gli eventi senza
intervenire, mentre poliziotti in borghese presso l’Università sono
stati coinvolti nell’attacco.
Nel frattempo, ci sono state irruzioni in molte case ad Uludere, a
Bulanık, a Malazgirt ed a Varto.
Si riferisce che numerose persone sono state arrestate a seguito di
perquisizioni eseguite da soldati, da squadre speciali mascherate e da
ufficiali di polizia delle unità operative, oltre alle perquisizioni
minuziose operate negli edifici municipali e negli uffici del BDP.
- Il 24 Ottobre, l’esercito turco è entrato nel Kurdistan del sud,
ovvero in Iraq: decine di veicoli militari e carri armati hanno
attraversato il confine; ponti sospesi sono stati posti sull’acqua dell’Hezil;
la regione è sotto intenso bombardamento e le reti telefoniche sono
state tagliate nella regione di Kanimasi.
2) IL TERREMOTO
Dal Coordinamento Kurdistan:
“ Il terremoto di magnitudo 7.2 ha colpito la provincia di Van all’ora
locale delle 1.41 del pomeriggio del 23 Ottobre ed è stato seguito da
più di 200 scosse di assestamento, come riportato sul sito web
dell’osservatorio di Kandili.
La scossa, 5 kilometri sotto la superficie terrestre, è stata una della
più grandi dal 1976 e la più consistente del Paese da quella che, nel
1999, uccise oltre 1800 persone ad Izmir.
E’ stata seguita da diverse scosse, anche localizzate al nord di Van,
tra cui due di magnitudo 5.6 subito dopo il terremoto e una di 6.0 più
tardi nella Domenica.
Le fonti ufficiali dicono che temono intorno ai 573 morti, 1300dispersi,
2608 feriti; circa 1100 edifici sono crollati.
…
Più o meno 1500 persone si trovano sotto le strutture crollate e più di
250.000 sono rimaste senza casa.
Durante l’inverno, migliaia di persone non avranno l’opportunità di
vivere in case permanenti.
In particolare i villaggi nei dintorni di Van sono pesantemente
danneggiate e non c’è sufficiente sostegno da parte del governo.
Secondo la Municipalità di Van, il governatore di Van non sta cooperando
con le autorità locali.
La città di Ercis è la più duramente afflitta, con un numero vicino ai
700 di palazzi distrutti nell’area colpita.
C’è un grande sforzo … che va avanti con scavatrici, gru e uomini che si
arrampicano sugli edifici, che scavano con le loro mani, cercando di
trovare persone che pensano potrebbero essere ancora vive.
Gli abitanti di Van e Ercis hanno passato le ultime notti accendendo
fuochi intorno al campo all’aria aperta, temendo nuove scosse.
… Decine di migliaia hanno dormito fuori in condizioni climatiche
ghiacciate.
Il grande problema al momento è la notte fredda.
Van è ad alta quota, 1500 metri sopra il livello del mare.
La temperatura sta intorno agli 0 gradi centigradi, chiaramente non è un
posto dove dormire fuori.
I rifiuti ottenuti dal governo non suonano come nuovi, in particolare
quando queste calamità colpiscono il popolo kurdo.
… aiuti rapidi, da chiunque e in qualsiasi momento, sono fortemente
necessari ed è per questo che ci rivolgiamo alle istituzioni
internazionali come le Onlus,ai Paesi europei ed a tutti coloro che si
sentono vicino al popolo kurdo , affinché rispondano velocemente al
nostro appello.
Migliaia di persone, che hanno perso tutto, sono in una situazione
disperata; i bisogni stanno crescendo e noi abbiamo bisogno che venga
fatto di più per le persone che hanno bisogno di:
cibo, coperte, aiuti medici, acqua e sanitari, generatori, cappotti,
tende e cibo per bambini.
Ma soprattutto hanno bisogno delle case prefabbricate, per risolvere
il problema a lungo termine.
Allo scopo di evitare perdite di aiuti preziosi, indichiamo qua sotto i
riferimenti bancari per supportare le vittime colpite dal terremoto.
In questo momento, la gente di Van ha bisogno dell’aiuto globale più che
mai.
… Per offrire immediatamente un aiuto è possibile contribuire con un
versamento sul conto corrente bancario intestato all’Associazione EUROPA
LEVANTE, che sta organizzando prime forme di sostegno alla popolazione
in collaborazione con VAN DER (Associazione per la lotta contro la
povertà e per lo sviluppo sostenibile) e con il patrocinio del Comune di
Van.
Per il versamento i dati da utilizzare sono i seguenti:
Associazione Europa Levante
Banca Popolare di Sondrio
Codice IBAN: IT13 G056 9603 2000 0000 8838 X21
Codice BIC/SWIFT: POSOIT22.
Oppure:
Conto corrente bancario intestato ad Associazione onlus “Verso il
Kurdistan”
Istituto Bancario Intesa San Paolo – sede di Alessandria
Codice Iban: IT79 F030 6910 4001 0000 0402 675
Causale: pro terremotati in Kurdistan” [1].
NOTE
[1] Le notizie, presenti in questo testo, sono state prese da:
http://azadiya.blogspot.com
Rete italiana di solidarietà con il popolo kurdo e da
coordinamentokurdistan.
Fonti
-
Newroz. Vita della popolazione del Kurdistan iracheno, 2011,
Camera Chiara Edizioni
- Misuri Andrea,
Cronache del tappeto volante. Il Kurdistan tra passato e presente,
2008, Diple Edizioni
- Sasson Jean P.,
Sui sentieri del Kurdistan. L'avventura di una donna che sfidò
Saddam per amore, 2008, Sperling & Kupfer
- Galletti Mirella; Rahman Fuad,
Kurdistan. Cucina e tradizioni del popolo curdo, 2008, Ananke
- Mauroner Eros,
Curdi. Il popolo negato, 2007, Punto Rosso
- Vartolo Renzo,
I tetti del cielo. Kurdistan: una nazione che non c'è, 2007,
Prospettiva Editrice
- Aziz Fuad,
Kurdistan. Le antiche città tra le montagne, 2005, Sinnos
- Buldan Pervin,
Erano calde le mani. Una memoria sugli scomparsi curdi in Turchia,
2005, Sensibili alle Foglie
- De Bianchi Alessandro,
Viaggi in Armenia, Kurdistan e Lazistan, 2005, Argo
- Galletti Mirella,
Storia dei curdi, 2004, Jouvence
- Galletti Mirella,
I cristiani del Kurdistan, 2003, Jouvence
- Abdul-Malek Zuhair,
I kurdi e il Kurdistan. Tra domande e risposte, 2002, Ediesse
-
Non per fame, prego. Kurdi e kosovari: le ragioni dell'asilo,
2002, EdUP
- Mater Nadire,
Il buon soldato Mehmet. Storie di reclute che hanno combattuto
contro i curdi, 2001, EMI
-
I curdi. Un popolo transnazionale, 2000, EdUP
- Gandolfi Alessandro; Maugeri Massimo,
A est di Hamilton Road. Viaggio nel Kurdistan turco, 2000, EDT
- Frisullo Dino,
La pietra del ritorno. Rawshen, che non era nata nel Duemila e altre
voci dai reclusi del Kurdistan in Turchia, 2000, Sensibili alle
Foglie
- Marinelli Luca; Mastrorillo Massimo,
I kurdi. Un popolo in esilio, 2000, Mazzotta
- Namo Aziz,
Kurdistan. Storia di un popolo e della sua lotta, 1999,
Manifestolibri
- Langendorf Jean-Jacques,
Una sfida nel Kurdistan, 1999, Adelphi
-
Verso il Kurdistan, 1998, L'Epos
- Tawfik Mustafa Jasim,
L'ingerenza umanitaria: il caso dei kurdi. Profilo storico-giuridico,
1997, BFS Edizioni
- Darwish Alan,
Kurdistan, 1996, Ediesse
- Fovanna Enrico, Il pesce elettrico. Una settimana in Kurdistan
alla luce della luna, 1996, Dalai Editore
- Tawfik Mustafa Jasim,
Kurdi. Il dramma di un popolo e la comunità internazionale,
1994, BFS Edizioni
- Froio Felice,
I curdi. Il dramma di un popolo dimenticato, 1991, Ugo Mursia
Editore
- Langendorf Jean-Jacques, Una sfida nel Kurdistan, 1982, Adelphi
-
Storia dei kurdi (pdf)
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