LA QUESTIONE DEL NATALE

MITI E LEGGENDE DI QUESTA FESTIVITA'


I RACCONTI EVANGELICI DEL NATALE DI CRISTO

Leonardo da Vinci, Annunciazione

La parola "natale" viene dal latino dies natalis solis invicti ("giorno della nascita del sole invitto"), che i romani festeggiavano durante il solstizio invernale, periodo dell'anno in cui le giornate smettono di accorciarsi e iniziano ad allungarsi di nuovo. La metafora è quella della luce che vince la sua battaglia contro le tenebre. Durante le feste che andavano dal 17 al 21 di dicembre ("I Saturnali") e la festa vera e propria del Sol Invictus del 25, il cui culto era stato introdotto dall'imperatore Aureliano, si usavano i simboli dell'eterna giovinezza di Dioniso: mirto, lauro, edera... Il greco Dioniso veniva considerato come il divino bambino nato in maniera miracolosa da una vergine celeste. Dioniso era stato latinizzato col nome di Mitra, dio iraniano dei misteri.

Altre divinità pagane festeggiate in questo periodo erano l'egizio Osiride e suo figlio Oro; l'orientale Buddha (nato da una vergine); lo scandinavo Freir, figlio di Odino e di Frigga.

La chiesa cristiana scelse la data del 25 dicembre come giorno di nascita del Cristo semplicemente per cristianizzare una festa pagana molto sentita dalle masse popolari. "Cristo è il nostro nuovo sole", scrisse Ambrogio da Milano.

Si menziona per la prima volta la festa cristiana del Natale al 25 di dicembre in un calendario liturgico romano del 354. Tuttavia la celebrazione del Natale è già attestata a Roma intorno al 336, dopo che la festa antica dell'Epifania era stata trapiantata dall'Oriente in Occidente. Da Roma il Natale si diffonde in Africa, in Spagna e nel Nord Italia. Giovanni Crisostomo ne attesta la celebrazione ad Antiochia come festa separata dall'Epifania. Ma è solo sotto l'imperatore Giustiniano (527- 565 d.C.) che il Natale viene riconosciuto come festa legale per l'Occidente.

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Enrico Galavotti - Homolaicus - Religioni - Nuovo Testamento
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