ABBASSARE. "Oh,
abbassati!", espressione che si usa quando uno si vanta, si gasa (p.es. quando parla
ad alta voce). Vedi anche "Non sborrare", "Camomillati",
"Pollegiati", "Vola basso", "Fly down", "Stai
cagato", "Anche meno", "Scavati due dita o la fossa" (cioè
sotterrati). In dialetto: "A t' sbas aglj eli", "Sbasa aglj eli"
("Abbassa le ali"),"Sta bas", "Sta zò", "Sbasa la
cresta". |
ABBATTILA.
(I)"Abbattila!", esclamazione perentoria per togliersi di torno qualcuno. Dicesi
anche "Emigra", "Còitla". Espressione dialettale equivalente:
"Va a caghì (o "a scurzè") int e' rémal" cioè "Va a cagare
nella crusca", oppure "Va a vendere le susine", "Piantala!",
"Dai un tai!" ("Dacci un taglio!"), "Va int e' fium" (annega
nel fiume). Molto usato: "Va int e' casein!" |
ABBIOCCO. (I) "Che
abbiocco!", "Sono abbioccato duro", espressioni usate per indicare uno
stato di torpore o di sonnolenza generale, come se si "desse il collo". Vedi
COLLASSARSI. |
ADÒS. (I) "Cs' ét (o
csa jét) adòs!", cioè "Coshai addosso?", espressione usata quando
si vede una persona molto agitata. Si dice anche "T' ci tarantulè!" (in
riferimento al morso da tarantola). L'espressione "A t' dagh adòs" si usa per
intimorire qualcuno. |
ADDOSSO. (I) "Ti do
addosso!", espressione che significa "Ti monto" o "Ti zompo", ma
anche "Ti meno". |
AFFAMATO. (D) "Quanto
sei affamato!", espressione usata per indicare una persona che cerca assiduamente un
partner. Vedi ALLUPATO, SBAVATO, IMPASTURATO. |
AFFRONTARE. "Non si
affronta", espressione che significa: "Non si guarda da quanto è brutto",
oppure "Non ci si scontra". In questo senso la persona brutta "SPACCA I
MURI". In dialetto si dice: "U n' s' po guardè da quant l'è brót"
("Non si può guardare da quanto è brutto"). |
AIRBAG. (F) "Che airbag
che hai!", espressione usata per indicare una ragazza dal seno prosperoso. Si dice
anche "Che davanzale!". Vedi BOCCE, ZINNE, POPPE, PERE, CACIOTTE, CIOCCE,
PARAURTI, BICILINDRICA, LATTERIA. |
ALCE. (I) "Puzzi come
un alce", espressione che indica una persona molto sudicia. In luogo di
"alce" si possono usare altri animali: "porco", "capra",
"caprone", "muflone", "mucca", "cammello". Si usa
infatti dire: "Puzzi come una capra dopo tre giorni al sole". Il termine
"Alce" indica anche un "ragazzo cornificato dalla morosa". "Vado
via con lalce" (oppure col "cervo"). In tal senso si dice anche:
"Il mio moroso è un cesto di lumache" oppure "non passa più dalla
porta". |
ALITO. (I) "Hai un
alito che stende un cavallo in corsa", oppure "Hai un alito che stende le
mosche", "Cos'hai mangiato, un bambino morto?", "Hai mangiato la pelle
del coniglio?", "Lasci la scia verde", sono tutte espressioni che
significano "Hai lalito pesante". |
ALLOCCO. (I) "Che
allocco!", espressione usata per indicare una persona che non arriva a comprendere un
concetto elementare. Vedi INVURNì, STUPID; SCEMO CHE CUZZA, SUMÀR. |
AMIG. (I) "Amigh,
amigh, amigh e caz", espressione usata per indicare un falso amico (o "di
plastica"). Vedi Amico di gomma. |
ANDARE. Termine che indica,
a seconda che venga detto una o due volte, un bacio con la lingua oppure latto
sessuale conclusivo del rapporto con una ragazzo/a. Tipiche espressioni: "Ci sei
andato/a?". "Sì". "Ma ci sei andato/a andato/a?". Tra i maschi a
volte si usa l'espressione: "L'hai rettificata?". |
ANTENNA FRUSTAPOPOLO. (M)
Tipica antenna delle automobili dei "birri" o "gasati", alta da 3 a 5
metri. Vedi BIRRO, GERBALE. |
ANTIPATICO. (D) "Ades a
i sem propi tót. Ciudì al porti!", cioè "Adesso ci siamo proprio tutti.
Chiudete la porta!", espressione usata quando dalla porta entra qualcuno che sta
antipatico a un gruppo. In dialetto: "L'è arivè". |
ANTONE. (I) Termine che
significa "tonto". In dialetto l'espressione è: "Sel, at coz?" |
APPICCIARE. Termine che
significa "accendere uno spinello". "Toh appiccia, se no appiccio io",
tipica espressione di chi accende uno spinello. "Chi appiccia arriccia, chi arriccia
spiccia", espressione usata per indicare che chi accende lo spinello è chi l'ha
fatto ed è quindi lui che lo paga. Si dice anche: "Chi arriccia appiccia, chi
appiccia ammazza", perché chi lo prepara lo accende e chi lo accende lo spegne. Vedi
RULLARE, ARRICCIARE. |
APRIRE. "Se mia mamma
lo viene a sapere, mi apre" (o "mi apre in due"), nel senso di "Mi
sgrida". Espressione dialettale: "At squerch", cioè "Ti
scoperchio". Si usano anche altre espressioni: "Ti svango", "Ti
sdereno", "Ti sventro", "Ti apro come un armadietto". Vedi COZZA,
POVERAZZA. |
ARDÒT. "Ta t' ci
ardot?", cioè "Sei tornato?". |
ARDÙS. "Ardùs cla
roba a l'è", cioè "Raccogli quella roba lì". |
ARRAPARE. "Quel tipo
marrapa un casino", espressione usata per indicare che qualcuno stimola
sessualmente. Altre espressioni equivalenti: "Mattizza",
"M'acchiappa", "Mi tira", "Mispira", "Mi
prende", "Me gusta", "Ce nè". |
ARRICCIARE. Termine che
significa "preparare uno spinello". "Chi arriccia appiccia",
espressione che significa: "Chi chiude la canna, la accende e dà la prima
fumata". Vedi APPICCIARE, RULLARE. |
ARVNÙ. "Ste furmai
l'è arvnù", cioè "Questo formaggio è scaduto" (in dialetto: "è
fraido"). |
ASCELLA. (I) "Tha
ceduto lascella?", espressione che indica lalone di sudore che si vede (e
si sente) nella camicia. |
ASÉDA. (I) "T' ci
fórt cme laséda", cioè "Sei forte come laceto". Espressione
per indicare una persona simpatica. Al posto di "aséda" in certe zone si usa
"aseida". |
ASSO. (M) "Sei un
asso!", espressione che indica un grande giocatore di poker. |
ATTIZZARE. Dicesi quando una
persona attira in modo particolarmente forte. Es.: "Quella ragazza mattizza un
casino" (vedi anche "Mi tira").. |