Sintesi sul Grand Tour

IL PIACERE DI VIAGGIARE

sino al Grand Tour

J. Grant, J. Mytton, T. Robinson, T. Wynn di fronte al Colosseo.

"Ho veduto gli affreschi del Domenichino in Sant'Andrea della Valle,
nonché la galleria Farnese dei Carracci.
Sarebbe già troppo per un periodo di mesi:
non parliamo d'un sol giorno!"
(J. W. Goethe)

  • Si intensificavano intanto altri tipi di viaggio: studenti, maestri, letterati ambivano a visitare i più prestigiosi centri di cultura del loro tempo; nobili, ambasciatori, diplomatici intrecciavano più stretti rapporti tra gli Stati tramite numerose visite diplomatiche. Vi erano anche persone con problemi di salute che andavano alla ricerca di cure termali.
  • Grazie ai miglioramenti della rete stradale e dei mezzi di trasporto, nobiltà e gentry britanniche in primo luogo, nonché gli strati superiori della borghesia (mercanti, banchieri, militari, esponenti del clero, magistrati, professori, benestanti) si lanciarono, già nel corso del Seicento, in una scoperta dell'Inghilterra (visita di tombe di poeti, di castelli, di dimore di campagna, rovine medievali e bellezze naturali). Dalla Gran Bretagna il fenomeno dei viaggi istruttivi e di piacere si estese ben presto alle élite di tutta Europa.

Stampata nel 1670, era la guida più usata dai viaggiatori inglesi.

Canaletto, Le chiuse di Dolo sul Brenta (Museo Ashmolean, Oxford)

  • La moda del viaggio si sviluppò a tal punto che, specie nel secondo '700, era considerato essenziale per la formazione umana e culturale di un giovane signore europeo effettuare il Grand Tour nel nostro paese.
  • Statisticamente la nazione che forniva il maggior numero di affezionati del Tour era la Gran Bretagna, che, vittoriosa nelle guerre del XVIII sec., si avviava a diventare la potenza egemone del continente.

Piazza Carignano a Torino nell'800

  • Le grandi ricchezze che arrivavano in Gran Bretagna dal commercio e dallo sfruttamento dell'Impero coloniale, permettevano ai figli di nobili e borghesi di effettuare lunghi viaggi in Italia, in Grecia e in Egitto, durante i quali venivano acquistati, anche a prezzi molto elevati, antichità vere o contraffatte, souvenirs come p.es. ventagli, soprammobili, tabacchiere ecc., riproduzioni in scala di monumenti o capolavori ad opera di abilissimi artigiani...
  • Venezia era molto apprezzata non solo per l'incanto della laguna, ma anche e soprattutto per il carnevale, famoso in tutta Europa. Tanti compitissimi visitatori, amanti della trasgressione, vi giungevano protetti dalla maschera. Molto amata era anche la pittura veneta (specie Canaletto e Guardi).

Rio dei Mendicanti e la Scuola Grande di S. Marco (metà Settecento)

Roma vista dal Tevere (primi '800): sono visibili la cupola di S. Pietro e Castel Sant'Angelo

  • Tuttavia il centro del Grand Tour restava sempre Roma, che rappresentava il simbolo dell'antichità, per la vasta quantità di monumenti, per le grandi collezioni di sculture classiche del Museo Capitolino e del Museo Pio Clementino, ma anche per le grandi opere rinascimentali e barocche, le chiese, i dipinti di Raffaello e Michelangelo, infine per le fastose cerimonie della Corte Pontificia.
  • I "milordi" criticavano molte cose del nostro Paese: le strade (impercorribili), le locande (sporche e disagiate), i vetturini (imbroglioni), le plebi (superstiziose), i ceti dirigenti (indifferenti alla vasta miseria), la divisione dei vari staterelli, gli aspetti più paganeggianti della chiesa cattolica. E tuttavia restavano ammirati nel vedere come potessero convivere gli elementi più raffinati della cultura del passato con una situazione sociale per molti versi ancora arcaica, primitiva.

La Scala di Milano vista da v. Manzoni nell'800

Si raccomanda la lettura e la visione del catalogo Grand Tour: il fascino dell'Italia nel XVIII secolo, ed. Skira.

Testi


Web Homolaicus

Enrico Galavotti - Homolaicus - Sezione Letteratura
 - Stampa pagina
Aggiornamento: 25-04-2015