CAPITOLO

FRASI

CAPITOLO XXXV - Frase n. 1

S'immagini il lettore il recinto del lazzeretto, popolato di sedici mila appestati; quello spazio tutt'ingombro, dove di capanne e di baracche, dove di carri, dove di gente; quelle due interminate fughe di portici, a destra e a sinistra, piene, gremite di languenti o di cadaveri confusi, sopra sacconi, o sulla paglia; e su tutto quel quasi immenso covile, un brulichío, come un ondeggiamento; e qua e là, un andare e venire, un fermarsi, un correre, un chinarsi, un alzarsi, di convalescenti, di frenetici, di serventi.

CAPITOLO XXXV - Frase n. 2

Tale fu lo spettacolo che riempí a un tratto la vista di Renzo, e lo tenne lí, sopraffatto e compreso.

CAPITOLO XXXV - Frase n. 3

Questo spettacolo, noi non ci proponiam certo di descriverlo a parte a parte, né il lettore lo desidera; solo, seguendo il nostro giovine nel suo penoso giro, ci fermeremo alle sue fermate, e di ciò che gli toccò di vedere diremo quanto sia necessario a raccontar ciò che fece, e ciò che gli seguí.

CAPITOLO XXXV - Frase n. 4

Dalla porta dove s'era fermato, fino alla cappella del mezzo, e di là all'altra porta in faccia, c'era come un viale sgombro di capanne e d'ogni altro impedimento stabile; e alla seconda occhiata, Renzo vide in quello un tramenío di carri, un portar via roba, per far luogo; vide cappuccini e secolari che dirigevano quell'operazione, e insieme mandavan via chi non ci avesse che fare.

CAPITOLO XXXV - Frase n. 5

E temendo d'essere anche lui messo fuori in quella maniera, si cacciò addirittura tra le capanne, dalla parte a cui si trovava casualmente voltato, alla diritta.

CAPITOLO XXXV - Frase n. 6

Andava avanti, secondo che vedeva posto da poter mettere il piede, da capanna a capanna, facendo capolino in ognuna, e osservando i letti ch'eran fuori allo scoperto, esaminando volti abbattuti dal patimento, o contratti dallo spasimo, o immobili nella morte, se mai gli venisse fatto di trovar quello che pur temeva di trovare.

CAPITOLO XXXV - Frase n. 7

Ma aveva già fatto un bel pezzetto di cammino, e ripetuto piú e piú volte quel doloroso esame, senza veder mai nessuna donna: onde s'immaginò che dovessero essere in un luogo separato.

CAPITOLO XXXV - Frase n. 8

E indovinava; ma dove fosse, non n'aveva indizio, né poteva argomentarlo.

CAPITOLO XXXV - Frase n. 9

Incontrava ogni tanto ministri, tanto diversi d'aspetto e di maniere e d'abito, quanto diverso e opposto era il principio che dava agli uni e agli altri una forza uguale di vivere in tali servizi: negli uni l'estinzione d'ogni senso di pietà, negli altri una pietà sovrumana.

CAPITOLO XXXV - Frase n. 10

Ma né agli uni né agli altri si sentiva di far domande, per non procacciarsi alle volte un inciampo; e deliberò d'andare, andare, fin che arrivasse a trovar donne.

CAPITOLO XXXV - Frase n. 11

E andando non lasciava di spiare intorno; ma di tempo in tempo era costretto a ritirare lo sguardo contristato, e come abbagliato da tante piaghe.

CAPITOLO XXXV - Frase n. 12

Ma dove rivolgerlo, dove riposarlo, che sopra altre piaghe?

CAPITOLO XXXV - Frase n. 13

L'aria stessa e il cielo accrescevano, se qualche cosa poteva accrescerlo, l'orrore di quelle viste.

CAPITOLO XXXV - Frase n. 14

La nebbia s'era a poco a poco addensata e accavallata in nuvoloni che, rabbuiandosi sempre piú, davano idea d'un annottar tempestoso; se non che, verso il mezzo di quel cielo cupo e abbassato, traspariva, come da un fitto velo, la spera del sole, pallida, che spargeva intorno a sé un barlume fioco e sfumato, e pioveva un calore morto e pesante.

CAPITOLO XXXV - Frase n. 15

Ogni tanto, tra mezzo al ronzío continuo di quella confusa moltitudine, si sentiva un borbottar di tuoni, profondo, come tronco, irresoluto; né, tendendo l'orecchio, avreste saputo distinguere da che parte venisse; o avreste potuto crederlo un correr lontano di carri, che si fermassero improvvisamente.

CAPITOLO XXXV - Frase n. 16

Non si vedeva, nelle campagne d'intorno, moversi un ramo d'albero, né un uccello andarvisi a posare, o staccarsene: solo la rondine, comparendo subitamente di sopra il tetto del recinto, sdrucciolava in giú con l'ali tese, come per rasentare il terreno del campo; ma sbigottita da quel brulichío, risaliva rapidamente, e fuggiva.

CAPITOLO XXXV - Frase n. 17

Era uno di que' tempi, in cui, tra una compagnia di viandanti non c'è nessuno che rompa il silenzio; e il cacciatore cammina pensieroso, con lo sguardo a terra; e la villana, zappando nel campo, smette di cantare, senza avvedersene; di que' tempi forieri della burrasca, in cui la natura, come immota al di fuori, e agitata da un travaglio interno, par che opprima ogni vivente, e aggiunga non so quale gravezza a ogni operazione, all'ozio, all'esistenza stessa.

CAPITOLO XXXV - Frase n. 18

Ma in quel luogo destinato per sé al patire e al morire, si vedeva l'uomo già alle prese col male soccombere alla nuova oppressione; si vedevan centinaia e centinaia peggiorar precipitosamente; e insieme, l'ultima lotta era piú affannosa, e nell'aumento de' dolori, i gemiti piú soffogati: né forse su quel luogo di miserie era ancor passata un'ora crudele al par di questa.

CAPITOLO XXXV - Frase n. 19

Già aveva il giovine girato un bel pezzo, e senza frutto, per quell'andirivieni di capanne, quando, nella varietà de' lamenti e nella confusione del mormorío, cominciò a distinguere un misto singolare di vagiti e di belati; fin che arrivò a un assito scheggiato e sconnesso, di dentro il quale veniva quel suono straordinario.

CAPITOLO XXXV - Frase n. 20

Mise un occhio a un largo spiraglio, tra due asse, e vide un recinto con dentro capanne sparse, e, cosí in quelle, come nel piccol campo, non la solita infermeria, ma bambinelli a giacere sopra materassine, o guanciali, o lenzoli distesi, o topponi; e balie e altre donne in faccende; e, ciò che piú di tutto attraeva e fermava lo sguardo, capre mescolate con quelle, e fatte loro aiutanti: uno spedale d'innocenti, quale il luogo e il tempo potevan darlo.

CAPITOLO XXXV - Frase n. 21

Era, dico, una cosa singolare a vedere alcune di quelle bestie, ritte e quiete sopra questo e quel bambino, dargli la poppa; e qualche altra accorrere a un vagito, come con senso materno, e fermarsi presso il piccolo allievo, e procurar d'accomodarcisi sopra, e belare, e dimenarsi, quasi chiamando chi venisse in aiuto a tutt'e due.

CAPITOLO XXXV - Frase n. 22

Qua e là eran sedute balie con bambini al petto; alcune in tal atto d'amore, da far nascer dubbio nel riguardante, se fossero state attirate in quel luogo dalla paga, o da quella carità spontanea che va in cerca de' bisogni e de' dolori.

CAPITOLO XXXV - Frase n. 23

Una di esse, tutta accorata, staccava dal suo petto esausto un meschinello piangente, e andava tristamente cercando la bestia, che potesse far le sue veci.

CAPITOLO XXXV - Frase n. 24

Un'altra guardava con occhio di compiacenza quello che le si era addormentato alla poppa, e baciatolo mollemente, andava in una capanna a posarlo sur una materassina.

CAPITOLO XXXV - Frase n. 25

Ma una terza, abbandonando il suo petto al lattante straniero, con una cert'aria però non di trascuranza, ma di preoccupazione, guardava fisso il cielo: a che pensava essa, in quell'atto, con quello sguardo, se non a un nato dalle sue viscere, che, forse poco prima, aveva succhiato quel petto, che forse c'era spirato sopra? Altre donne piú attempate attendevano ad altri servizi.

CAPITOLO XXXV - Frase n. 26

Una accorreva alle grida d'un bambino affamato, lo prendeva, e lo portava vicino a una capra che pascolava a un mucchio d'erba fresca, e glielo presentava alle poppe, gridando l'inesperto animale e accarezzandolo insieme, affinché si prestasse dolcemente all'ufizio.

CAPITOLO XXXV - Frase n. 27

Questa correva a prendere un poverino, che una capra tutt'intenta a allattarne un altro, pestava con una zampa: quella portava in qua e in la il suo, ninnandolo, cercando, ora d'addormentarlo col canto, ora d'acquietarlo con dolci parole, chiamandolo con un nome ch'essa medesima gli aveva messo.

CAPITOLO XXXV - Frase n. 28

Arrivò in quel punto un cappuccino con la barba bianchissima, portando due bambini strillanti, uno per braccio, raccolti allora vicino alle madri spirate; e una donna corse a riceverli, e andava guardando tra la brigata e nel gregge, per trovar subito chi tenesse lor luogo di madre.

CAPITOLO XXXV - Frase n. 29

Piú d'una volta il giovine, spinto da quello ch'era il primo, e il piú forte de' suoi pensieri, s'era staccato dallo spiraglio per andarsene; e poi ci aveva rimesso l'occhio, per guardare ancora un momento.

CAPITOLO XXXV - Frase n. 30

Levatosi di lí finalmente, andò costeggiando l'assito, fin che un mucchietto di capanne appoggiate a quello, lo costrinse a voltare.

CAPITOLO XXXV - Frase n. 31

Andò allora lungo le capanne, con la mira di riguadagnar l'assito, d'andar fino alla fine di quello, e scoprir paese nuovo.

CAPITOLO XXXV - Frase n. 32

Ora, mentre guardava innanzi, per studiar la strada, un'apparizione repentina, passeggiera, istantanea, gli ferí lo sguardo, e gli mise l'animo sottosopra.

CAPITOLO XXXV - Frase n. 33

Vide, a un cento passi di distanza, passare e perdersi subito tra le baracche un cappuccino, un cappuccino che, anche cosí da lontano e cosí di fuga, aveva tutto l'andare, tutto il fare, tutta la forma del padre Cristoforo.

CAPITOLO XXXV - Frase n. 34

Con la smania che potete pensare, corse verso quella parte; e lí, a girare, a cercare, innanzi, indietro, dentro e fuori, per quegli andirivieni, tanto che rivide, con altrettanta gioia, quella forma, quel frate medesimo; lo vide poco lontano, che, scostandosi da una caldaia, andava, con una scodella in mano, verso una capanna; poi lo vide sedersi sull'uscio di quella, fare un segno di croce sulla scodella che teneva dinanzi; e, guardando intorno, come uno che stia sempre all'erta, mettersi a mangiare.

CAPITOLO XXXV - Frase n. 35

Era proprio il padre Cristoforo.

CAPITOLO XXXV - Frase n. 36

La storia del quale, dal punto che l'abbiam perduto di vista, fino a quest'incontro, sarà raccontata in due parole.

CAPITOLO XXXV - Frase n. 37

Non s'era mai mosso da Rimini, né aveva pensato a moversene, se non quando la peste scoppiata in Milano gli offrí occasione di ciò che aveva sempre tanto desiderato, di dar la sua vita per il prossimo.

CAPITOLO XXXV - Frase n. 38

Pregò, con grand'istanza, d'esserci richiamato, per assistere e servire gli appestati.

CAPITOLO XXXV - Frase n. 39

Il conte zio era morto; e del resto c'era piú bisogno d'infermieri che di politici: sicché fu esaudito senza difficoltà.

CAPITOLO XXXV - Frase n. 40

Venne subito a Milano; entrò nel lazzeretto; e c'era da circa tre mesi.

CAPITOLO XXXV - Frase n. 41

Ma la consolazione di Renzo nel ritrovare il suo buon frate, non fu intera neppure un momento: nell'atto stesso d'accertarsi ch'era lui, dovette vedere quant'era mutato.

CAPITOLO XXXV - Frase n. 42

Il portamento curvo e stentato; il viso scarno e smorto; e in tutto si vedeva una natura esausta, una carne rotta e cadente, che s'aiutava e si sorreggeva, ogni momento, con uno sforzo dell'animo.

CAPITOLO XXXV - Frase n. 43

Andava anche lui fissando lo sguardo nel giovine che veniva verso di lui, e che, col gesto, non osando con la voce, cercava di farsi distinguere e riconoscere.

CAPITOLO XXXV - Frase n. 44

- Oh padre Cristoforo! - disse poi, quando gli fu vicino da poter esser sentito senza alzar la voce.

CAPITOLO XXXV - Frase n. 45

- Tu qui! - disse il frate, posando in terra la scodella, e alzandosi da sedere.

CAPITOLO XXXV - Frase n. 46

- Come sta, padre? come sta?

CAPITOLO XXXV - Frase n. 47

- Meglio di tanti poverini che tu vedi qui, - rispose il frate: e la sua voce era fioca, cupa, mutata come tutto il resto.

CAPITOLO XXXV - Frase n. 48

L'occhio soltanto era quello di prima, e un non so che piú vivo e piú splendido; quasi la carità, sublimata nell'estremo dell'opera, ed esultante di sentirsi vicina al suo principio, ci rimettesse un fuoco piú ardente e piú puro di quello che l'infermità ci andava a poco a poco spegnendo.

CAPITOLO XXXV - Frase n. 49

- Ma tu, - proseguiva, - come sei qui? perché vieni cosí ad affrontar la peste?

CAPITOLO XXXV - Frase n. 50

- L'ho avuta, grazie al cielo.

CAPITOLO XXXV - Frase n. 51

Vengo...

CAPITOLO XXXV - Frase n. 52

a cercar di...

CAPITOLO XXXV - Frase n. 53

Lucia.

CAPITOLO XXXV - Frase n. 54

- Lucia! è qui Lucia?

CAPITOLO XXXV - Frase n. 55

- È qui: almeno spero in Dio che ci sia ancora.

CAPITOLO XXXV - Frase n. 56

- È tua moglie?

CAPITOLO XXXV - Frase n. 57

- Oh caro padre! no che non è mia moglie.

CAPITOLO XXXV - Frase n. 58

Non sa nulla di tutto quello che è accaduto?

CAPITOLO XXXV - Frase n. 59

- No, figliuolo: da che Dio m'ha allontanato da voi altri, io non n'ho saputo piú nulla; ma ora ch'Egli mi ti manda, dico la verità che desidero molto di saperne.

CAPITOLO XXXV - Frase n. 60

Ma...

CAPITOLO XXXV - Frase n. 61

e il bando?

CAPITOLO XXXV - Frase n. 62

- Le sa dunque, le cose che m'hanno fatto?

CAPITOLO XXXV - Frase n. 63

- Ma tu, che avevi fatto?

CAPITOLO XXXV - Frase n. 64

- Senta, se volessi dire d'aver avuto giudizio, quel giorno in Milano, direi una bugia; ma cattive azioni non n'ho fatte punto.

CAPITOLO XXXV - Frase n. 65

- Te lo credo, e lo credevo anche prima.

CAPITOLO XXXV - Frase n. 66

- Ora dunque le potrò dir tutto.

CAPITOLO XXXV - Frase n. 67

- Aspetta, - disse il frate; e andato alcuni passi fuor della capanna, chiamò: - padre Vittore! - Dopo qualche momento, comparve un giovine cappuccino, al quale disse: - fatemi la carità, padre Vittore, di guardare anche per me, a questi nostri poverini, intanto ch'io me ne sto ritirato; e se alcuno però mi volesse, chiamatemi.

CAPITOLO XXXV - Frase n. 68

Quel tale principalmente! se mai desse il piú piccolo segno di tornare in sé, avvisatemi subito, per carità.

CAPITOLO XXXV - Frase n. 69

- Non dubitate, - rispose il giovine; e il vecchio, tornato verso Renzo, - entriamo qui, - gli disse.

CAPITOLO XXXV - Frase n. 70

- Ma...

CAPITOLO XXXV - Frase n. 71

- soggiunse subito, fermandosi, - tu mi pari ben rifinito: devi aver bisogno di mangiare.

CAPITOLO XXXV - Frase n. 72

- È vero, - disse Renzo: - ora che lei mi ci fa pensare, mi ricordo che sono ancora digiuno.

CAPITOLO XXXV - Frase n. 73

- Aspetta, - disse il frate; e, presa un'altra scodella, l'andò a empire alla caldaia: tornato, la diede, con un cucchiaio, a Renzo; lo fece sedere sur un saccone che gli serviva di letto; poi andò a una botte ch'era in un canto, e ne spillò un bicchier di vino, che mise sur un tavolino, davanti al suo convitato; riprese quindi la sua scodella, e si mise a sedere accanto a lui.

CAPITOLO XXXV - Frase n. 74

- Oh padre Cristoforo! - disse Renzo: - tocca a lei a far codeste cose? Ma già lei è sempre quel medesimo.

CAPITOLO XXXV - Frase n. 75

La ringrazio proprio di cuore.

CAPITOLO XXXV - Frase n. 76

- Non ringraziar me, - disse il frate: - è roba de' poveri; ma anche tu sei un povero, in questo momento.

CAPITOLO XXXV - Frase n. 77

Ora dimmi quello che non so, dimmi di quella nostra poverina; e cerca di spicciarti; ché c'è poco tempo, e molto da fare, come tu vedi.

CAPITOLO XXXV - Frase n. 78

Renzo principiò, tra una cucchiaiata e l'altra, la storia di Lucia: com'era stata ricoverata nel monastero di Monza, come rapita...

CAPITOLO XXXV - Frase n. 79

All'immagine di tali patimenti e di tali pericoli, al pensiero d'essere stato lui quello che aveva indirizzata in quel luogo la povera innocente, il buon frate rimase senza fiato; ma lo riprese subito, sentendo com'era stata mirabilmente liberata, resa alla madre, e allogata da questa presso a donna Prassede.

CAPITOLO XXXV - Frase n. 80

- Ora le racconterò di me, - proseguí Renzo; e raccontò in succinto la giornata di Milano, la fuga; e come era sempre stato lontano da casa, e ora, essendo ogni cosa sottosopra, s'era arrischiato d'andarci; come non ci aveva trovato Agnese; come in Milano aveva saputo che Lucia era al lazzeretto.

CAPITOLO XXXV - Frase n. 81

- E son qui, - concluse, - son qui a cercarla, a veder se è viva, e se...

CAPITOLO XXXV - Frase n. 82

mi vuole ancora...

CAPITOLO XXXV - Frase n. 83

perché...

CAPITOLO XXXV - Frase n. 84

alle volte...

CAPITOLO XXXV - Frase n. 85

- Ma, - domandò il frate, - hai qualche indizio dove sia stata messa, quando ci sia venuta?

CAPITOLO XXXV - Frase n. 86

- Niente, caro padre; niente se non che è qui, se pur la c'è, che Dio voglia!

CAPITOLO XXXV - Frase n. 87

- Oh poverino! ma che ricerche hai tu finora fatte qui?

CAPITOLO XXXV - Frase n. 88

- Ho girato e rigirato; ma, tra l'altre cose, non ho mai visto quasi altro che uomini.

CAPITOLO XXXV - Frase n. 89

Ho ben pensato che le donne devono essere in un luogo a parte, ma non ci sono mai potuto arrivare: se è cosí, ora lei me l'insegnerà.

CAPITOLO XXXV - Frase n. 90

- Non sai, figliuolo, che è proibito d'entrarci agli uomini che non abbiano qualche incombenza?

CAPITOLO XXXV - Frase n. 91

- Ebbene, cosa mi può accadere?

CAPITOLO XXXV - Frase n. 92

- La regola è giusta e santa, figliuolo caro; e se la quantità e la gravezza de' guai non lascia che si possa farla osservar con tutto il rigore, è una ragione questa perché un galantuomo la trasgredisca?

CAPITOLO XXXV - Frase n. 93

- Ma, padre Cristoforo! - disse Renzo: - Lucia doveva esser mia moglie; lei sa come siamo stati separati; son venti mesi che patisco, e ho pazienza; son venuto fin qui, a rischio di tante cose, l'una peggio dell'altra, e ora...

CAPITOLO XXXV - Frase n. 94

- Non so cosa dire, - riprese il frate, rispondendo piuttosto a' suoi pensieri che alle parole del giovine: - tu vai con buona intenzione; e piacesse a Dio che tutti quelli che hanno libero l'accesso in quel luogo, ci si comportassero come posso fidarmi che farai tu.

CAPITOLO XXXV - Frase n. 95

Dio, il quale certamente benedice questa tua perseveranza d'affetto, questa tua fedeltà in volere e in cercare colei ch'Egli t'aveva data; Dio, che è piú rigoroso degli uomini, ma piú indulgente, non vorrà guardare a quel che ci possa essere d'irregolare in codesto tuo modo di cercarla.

CAPITOLO XXXV - Frase n. 96

Ricordati solo, che, della tua condotta in quel luogo, avremo a render conto tutt'e due; agli uomini facilmente no, ma a Dio senza dubbio.

CAPITOLO XXXV - Frase n. 97

Vien qui -.

CAPITOLO XXXV - Frase n. 98

In cosí dire, s'alzò, e nel medesimo tempo anche Renzo; il quale, non lasciando di dar retta alle sue parole, s'era intanto consigliato tra sé di non parlare, come s'era proposto prima, di quella tal promessa di Lucia.

CAPITOLO XXXV - Frase n. 99

" Se sente anche questo, - aveva pensato, - mi fa dell'altre difficoltà sicuro.

CAPITOLO XXXV - Frase n. 100

O la trovo; e saremo sempre a tempo a discorrerne; o...

CAPITOLO XXXV - Frase n. 101

e allora! che serve? "

CAPITOLO XXXV - Frase n. 102

Tiratolo sull'uscio della capanna, ch'era a settentrione, il frate riprese: - Senti; il nostro padre Felice, che è il presidente qui del lazzeretto, conduce oggi a far la quarantina altrove i pochi guariti che ci sono.

CAPITOLO XXXV - Frase n. 103

Tu vedi quella chiesa lí nel mezzo...

CAPITOLO XXXV - Frase n. 104

- e, alzando la mano scarna e tremolante, indicava a sinistra nell'aria torbida la cupola della cappella, che torreggiava sopra le miserabili tende; e proseguí: - là intorno si vanno ora radunando, per uscire in processione dalla porta per la quale tu devi essere entrato.

CAPITOLO XXXV - Frase n. 105

- Ah! era per questo dunque, che lavoravano a sbrattare la strada.

CAPITOLO XXXV - Frase n. 106

- Per l'appunto: e tu devi anche aver sentito qualche tocco di quella campana.

CAPITOLO XXXV - Frase n. 107

- N'ho sentito uno.

CAPITOLO XXXV - Frase n. 108

- Era il secondo: al terzo saran tutti radunati: il padre Felice farà loro un piccolo discorso; e poi s'avvierà con loro.

CAPITOLO XXXV - Frase n. 109

Tu, a quel tocco, portati là; cerca di metterti dietro quella gente, da una parte della strada, dove, senza disturbare, né dar nell'occhio, tu possa vederli passare; e vedi...

CAPITOLO XXXV - Frase n. 110

vedi...

CAPITOLO XXXV - Frase n. 111

se la ci fosse.

CAPITOLO XXXV - Frase n. 112

Se Dio non ha voluto che la ci sia; quella parte, - e alzò di nuovo la mano, accennando il lato dell'edifizio che avevan dirimpetto: - quella parte della fabbrica, e una parte del terreno che è lí davanti, è assegnata alle donne.

CAPITOLO XXXV - Frase n. 113

Vedrai uno stecconato che divide questo da quel quartiere, ma in certi luoghi interrotto, in altri aperto, sicché non troverai difficoltà per entrare.

CAPITOLO XXXV - Frase n. 114

Dentro poi, non facendo tu nulla che dia ombra a nessuno, nessuno probabilmente non dirà nulla a te.

CAPITOLO XXXV - Frase n. 115

Se però ti si facesse qualche ostacolo, dí che il padre Cristoforo da *** ti conosce, e renderà conto di te.

CAPITOLO XXXV - Frase n. 116

Cercala lí; cercala con fiducia e...

CAPITOLO XXXV - Frase n. 117

con rassegnazione.

CAPITOLO XXXV - Frase n. 118

Perché, ricordati che non è poco ciò che tu sei venuto a cercar qui: tu chiedi una persona viva al lazzeretto! Sai tu quante volte io ho veduto rinnovarsi questo mio povero popolo! quanti ne ho veduti portar via! quanti pochi uscire!...

CAPITOLO XXXV - Frase n. 119

Va' preparato a fare un sacrifizio...

CAPITOLO XXXV - Frase n. 120

- Già; intendo anch'io, - interruppe Renzo stravolgendo gli occhi, e cambiandosi tutto in viso; - intendo! Vo: guarderò, cercherò, in un luogo, nell'altro, e poi ancora, per tutto il lazzeretto, in lungo e in largo...

CAPITOLO XXXV - Frase n. 121

e se non la trovo!...

CAPITOLO XXXV - Frase n. 122

- Se non la trovi? - disse il frate, con un'aria di serietà e d'aspettativa, e con uno sguardo che ammoniva.

CAPITOLO XXXV - Frase n. 123

Ma Renzo, a cui la rabbia riaccesa dall'idea di quel dubbio aveva fatto perdere il lume degli occhi, ripeté e seguitò: - se non la trovo, vedrò di trovare qualchedun altro.

CAPITOLO XXXV - Frase n. 124

O in Milano, o nel suo scellerato palazzo, o in capo al mondo, o a casa del diavolo, lo troverò quel furfante che ci ha separati; quel birbone che, se non fosse stato lui, Lucia sarebbe mia, da venti mesi; e se eravamo destinati a morire, almeno saremmo morti insieme.

CAPITOLO XXXV - Frase n. 125

Se c'è ancora colui, lo troverò...

CAPITOLO XXXV - Frase n. 126

- Renzo! - disse il frate, afferrandolo per un braccio, e guardandolo ancor piú severamente.

CAPITOLO XXXV - Frase n. 127

- E se lo trovo, - continuò Renzo, cieco affatto dalla collera, - se la peste non ha già fatto giustizia...

CAPITOLO XXXV - Frase n. 128

Non è piú il tempo che un poltrone, co' suoi bravi d'intorno, possa metter la gente alla disperazione, e ridersene: è venuto un tempo che gli uomini s'incontrino a viso a viso: e...

CAPITOLO XXXV - Frase n. 129

la farò io la giustizia!

CAPITOLO XXXV - Frase n. 130

- Sciagurato! - gridò il padre Cristoforo, con una voce che aveva ripresa tutta l'antica pienezza e sonorità: - sciagurato! - e la sua testa cadente sul petto s'era sollevata; le gote si colorivano dell'antica vita; e il fuoco degli occhi aveva un non so che di terribile.

CAPITOLO XXXV - Frase n. 131

- Guarda, sciagurato! - E mentre con una mano stringeva e scoteva forte il braccio di Renzo, girava l'altra davanti a sé, accennando quanto piú poteva della dolorosa scena all'intorno.

CAPITOLO XXXV - Frase n. 132

- Guarda chi è Colui che gastiga! Colui che giudica, e non è giudicato! Colui che flagella e che perdona! Ma tu, verme della terra, tu vuoi far giustizia! Tu lo sai, tu, quale sia la giustizia! Va', sciagurato, vattene! Io, speravo...

CAPITOLO XXXV - Frase n. 133

sí, ho sperato che, prima della mia morte, Dio m'avrebbe data questa consolazione di sentir che la mia povera Lucia fosse viva; forse di vederla, e di sentirmi prometter da lei che rivolgerebbe una preghiera là verso quella fossa dov'io sarò.

CAPITOLO XXXV - Frase n. 134

Va', tu m'hai levata la mia speranza.

CAPITOLO XXXV - Frase n. 135

Dio non l'ha lasciata in terra per te; e tu, certo, non hai l'ardire di crederti degno che Dio pensi a consolarti.

CAPITOLO XXXV - Frase n. 136

Avrà pensato a lei, perché lei è una di quell'anime a cui son riservate le consolazioni eterne.

CAPITOLO XXXV - Frase n. 137

Va'! non ho piú tempo di darti retta.

CAPITOLO XXXV - Frase n. 138

E cosí dicendo, rigettò da sé il braccio di Renzo, e si mosse verso una capanna d'infermi.

CAPITOLO XXXV - Frase n. 139

- Ah padre! - disse Renzo, andandogli dietro in atto supplichevole: - mi vuol mandar via in questa maniera?

CAPITOLO XXXV - Frase n. 140

- Come! - riprese, con voce non meno severa, il cappuccino.

CAPITOLO XXXV - Frase n. 141

- Ardiresti tu di pretendere ch'io rubassi il tempo a questi afflitti, i quali aspettano ch'io parli loro del perdono di Dio, per ascoltar le tue voci di rabbia, i tuoi proponimenti di vendetta? T'ho ascoltato quando chiedevi consolazione e aiuto; ho lasciata la carità per la carità; ma ora tu hai la tua vendetta in cuore: che vuoi da me? vattene.

CAPITOLO XXXV - Frase n. 142

Ne ho visti morire qui degli offesi che perdonavano; degli offensori che gemevano di non potersi umiliare davanti all'offeso: ho pianto con gli uni e con gli altri; ma con te che ho da fare?

CAPITOLO XXXV - Frase n. 143

- Ah gli perdono! gli perdono davvero, gli perdono per sempre! - esclamò il giovine.

CAPITOLO XXXV - Frase n. 144

- Renzo! - disse, con una serietà piú tranquilla, il frate: pensaci; e dimmi un poco quante volte gli hai perdonato.

CAPITOLO XXXV - Frase n. 145

E, stato alquanto senza ricever risposta, tutt'a un tratto abbassò il capo, e, con voce cupa e lenta, riprese: - tu sai perché io porto quest'abito.

CAPITOLO XXXV - Frase n. 146

Renzo esitava.

CAPITOLO XXXV - Frase n. 147

- Tu lo sai! - riprese il vecchio.

CAPITOLO XXXV - Frase n. 148

- Lo so, - rispose Renzo.

CAPITOLO XXXV - Frase n. 149

- Ho odiato anch'io: io, che t'ho ripreso per un pensiero, per una parola, l'uomo ch'io odiavo cordialmente, che odiavo da gran tempo, io l'ho ucciso.

CAPITOLO XXXV - Frase n. 150

- Sí, ma un prepotente, uno di quelli...

CAPITOLO XXXV - Frase n. 151

- Zitto! - interruppe il frate: - credi tu che, se ci fosse una buona ragione, io non l'avrei trovata in trent'anni? Ah! s'io potessi ora metterti in cuore il sentimento che dopo ho avuto sempre, e che ho ancora, per l'uomo ch'io odiavo! S'io potessi! io? ma Dio lo può: Egli lo faccia!...

CAPITOLO XXXV - Frase n. 152

Senti, Renzo: Egli ti vuol piú bene di quel che te ne vuoi tu: tu hai potuto macchinar la vendetta; ma Egli ha abbastanza forza e abbastanza misericordia per impedirtela; ti fa una grazia di cui qualchedun altro era troppo indegno.

CAPITOLO XXXV - Frase n. 153

Tu sai, tu l'hai detto tante volte, ch'Egli può fermar la mano d'un prepotente; ma sappi che può anche fermar quella d'un vendicativo.

CAPITOLO XXXV - Frase n. 154

E perché sei povero, perché sei offeso, credi tu ch'Egli non possa difendere contro di te un uomo che ha creato a sua immagine? Credi tu ch'Egli ti lascerebbe fare tutto quello che vuoi? No! ma sai tu cosa puoi fare? Puoi odiare, e perderti; puoi, con un tuo sentimento, allontanar da te ogni benedizione.

CAPITOLO XXXV - Frase n. 155

Perché, in qualunque maniera t'andassero le cose, qualunque fortuna tu avessi, tien per certo che tutto sarà gastigo, finché tu non abbia perdonato in maniera da non poter mai piú dire: io gli perdono.

CAPITOLO XXXV - Frase n. 156

- Sí, sí, - disse Renzo, tutto commosso, e tutto confuso: capisco che non gli avevo mai perdonato davvero; capisco che ho parlato da bestia, e non da cristiano: e ora, con la grazia del Signore, sí, gli perdono proprio di cuore.

CAPITOLO XXXV - Frase n. 157

- E se tu lo vedessi?

CAPITOLO XXXV - Frase n. 158

- Pregherei il Signore di dar pazienza a me, e di toccare il cuore a lui.

CAPITOLO XXXV - Frase n. 159

- Ti ricorderesti che il Signore non ci ha detto di perdonare a' nostri nemici, ci ha detto d'amarli? Ti ricorderesti ch'Egli lo ha amato a segno di morir per lui?

CAPITOLO XXXV - Frase n. 160

- Sí, col suo aiuto.

CAPITOLO XXXV - Frase n. 161

- Ebbene, vieni con me.

CAPITOLO XXXV - Frase n. 162

Hai detto: lo troverò; lo troverai.

CAPITOLO XXXV - Frase n. 163

Vieni, e vedrai con chi tu potevi tener odio, a chi potevi desiderar del male, volergliene fare, sopra che vita tu volevi far da padrone.

CAPITOLO XXXV - Frase n. 164

E, presa la mano di Renzo, e strettala come avrebbe potuto fare un giovine sano, si mosse.

CAPITOLO XXXV - Frase n. 165

Quello, senza osar di domandar altro, gli andò dietro.

CAPITOLO XXXV - Frase n. 166

Dopo pochi passi, il frate si fermò vicino all'apertura d'una capanna, fissò gli occhi in viso a Renzo, con un misto di gravità e di tenerezza; e lo condusse dentro.

CAPITOLO XXXV - Frase n. 167

La prima cosa che si vedeva, nell'entrare, era un infermo seduto sulla paglia nel fondo; un infermo però non aggravato, e che anzi poteva parer vicino alla convalescenza; il quale, visto il padre, tentennò la testa, come accennando di no: il padre abbassò la sua, con un atto di tristezza e di rassegnazione.

CAPITOLO XXXV - Frase n. 168

Renzo intanto, girando, con una curiosità inquieta, lo sguardo sugli altri oggetti, vide tre o quattro infermi, ne distinse uno da una parte sur una materassa, involtato in un lenzolo, con una cappa signorile indosso, a guisa di coperta: lo fissò, riconobbe don Rodrigo, e fece un passo indietro; ma il frate, facendogli di nuovo sentir fortemente la mano con cui lo teneva, lo tirò appiè del covile, e, stesavi sopra l'altra mano, accennava col dito l'uomo che vi giaceva.

CAPITOLO XXXV - Frase n. 169

Stava l'infelice, immoto; spalancati gli occhi, ma senza sguardo; pallido il viso e sparso di macchie nere; nere ed enfiate le labbra: l'avreste detto il viso d'un cadavere, se una contrazione violenta non avesse reso testimonio d'una vita tenace.

CAPITOLO XXXV - Frase n. 170

Il petto si sollevava di quando in quando, con un respiro affannoso; la destra, fuor della cappa, lo premeva vicino al cuore, con uno stringere adunco delle dita, livide tutte, e sulla punta nere.

CAPITOLO XXXV - Frase n. 171

- Tu vedi! - disse il frate, con voce bassa e grave.

CAPITOLO XXXV - Frase n. 172

- Può esser gastigo, può esser misericordia.

CAPITOLO XXXV - Frase n. 173

Il sentimento che tu proverai ora per quest'uomo che t'ha offeso, sí; lo stesso sentimento, il Dio, che tu pure hai offeso, avrà per te in quel giorno.

CAPITOLO XXXV - Frase n. 174

Benedicilo, e sei benedetto.

CAPITOLO XXXV - Frase n. 175

Da quattro giorni è qui come tu lo vedi, senza dar segno di sentimento.

CAPITOLO XXXV - Frase n. 176

Forse il Signore è pronto a concedergli un'ora di ravvedimento; ma voleva esserne pregato da te: forse vuole che tu ne lo preghi con quella innocente; forse serba la grazia alla tua sola preghiera, alla preghiera d'un cuore afflitto e rassegnato.

CAPITOLO XXXV - Frase n. 177

Forse la salvezza di quest'uomo e la tua dipende ora da te, da un tuo sentimento di perdono, di compassione...

CAPITOLO XXXV - Frase n. 178

d'amore!

CAPITOLO XXXV - Frase n. 179

Tacque; e, giunte le mani, chinò il viso sopra di esse, e pregò: Renzo fece lo stesso.

CAPITOLO XXXV - Frase n. 180

Erano da pochi momenti in quella positura, quando scoccò la campana.

CAPITOLO XXXV - Frase n. 181

Si mossero tutt'e due, come di concerto; e uscirono.

CAPITOLO XXXV - Frase n. 182

Né l'uno fece domande, né l'altro proteste: i loro visi parlavano.

CAPITOLO XXXV - Frase n. 183

- Va' ora, - riprese il frate, - va' preparato, sia a ricevere una grazia, sia a fare un sacrifizio; a lodar Dio, qualunque sia l'esito delle tue ricerche.

CAPITOLO XXXV - Frase n. 184

E qualunque sia, vieni a darmene notizia; noi lo loderemo insieme.

CAPITOLO XXXV - Frase n. 185

Qui, senza dir altro, si separarono; uno tornò dond'era venuto; l'altro s'avviò alla cappella, che non era lontana piú d'un cento passi.