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AGNIZIONE.
Designa il riconoscimento della effettiva identità di un personaggio, presentato sotto
altro statuto. |
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AIUTANTE.
Impersona un ruolo di collaborazione con il protagonista, nel superamento di determinate
prove, oppure può coadiuvare l'antagonista nell'opporre ostacoli alle imprese del
personaggio principale. |
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ANALESSI.
Provoca una anacronia rispetto al piano narrativo giacché ripropone avvenimenti accaduti
in un'epoca anteriore relativamente al tempo in cui si svolgono i fatti proposti dalla
storia. |
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ANALISI.
Costituisce un rallentamento del tempo narrativo rispetto al tempo reale e consente di
registrare le riflessioni o le emozioni di un personaggio. |
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ANTAGONISTA.
E' l'oppositore che frappone ostacoli alla realizzazione dei piani e dei desideri del
protagonista. |
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ASSE
PARADIGMATICO. Rappresenta il repertorio di termini, affini per significato, ma
diversi per significante, tra i quali l'autore opera la selezione delle parole più
consone ai fini della formulazione del proprio messaggio. |
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ASSE
SINTAGMATICO. Crea l'associazione degli elementi linguistici che danno luogo ad un
enunciato. |
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AUTORE
IMPLICITO. E' l'immagine che il lettore ricostruisce a proposito dello scrittore,
derivandola dalla lettura di un testo; i tratti ideologici, psicologici e morali così
desunti possono coincidere con la reale personalità dell'artista o non coincidere
affatto. |
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AUTORE
REALE. Si identifica con lo scrittore che ha redatto il testo; è l'emittente che,
in un certo contesto storico-sociale, ha elaborato il messaggio destinato al lettore.
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AZIONE
COMPLICANTE. Equivalente dell'esordio, corrisponde a
quell'elemento del reticolo narrativo che enuncia un avvenimento, sovvertendo l'equilibrio
iniziale. |
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COMPARSA.
Corrisponde ad un personaggio il cui ruolo è irrilevante nello sviluppo dell'azione. |
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CONNOTAZIONE. Esprime la
potenzialità semantica di una parola o di una frase, che può assumere significato
specifico in rapporto al testo di riferimento, spesso avulso dalla accezione usuale. |
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DANNEGGIAMENTO.
Causa la perdita dell'oggetto del desiderio agognato dal protagonista. |
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DENOTAZIONE. Individua il significato fondamentale di una
parola. |
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DIGRESSIONE.
Costituisce un elemento non essenziale per la ricostruzione della fabula, ma
significativo per l'arricchimento espositivo dell'intreccio. |
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DISCORSO
DIRETTO. Consente al personaggio di esprimersi in prima persona, senza subire
l'ingerenza di un narratore che si renda portavoce delle sue parole. |
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DISCORSO
INDIRETTO. Riproduce le opinioni di personaggio attraverso la mediazione di una
voce narrante. |
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DISCORSO
INDIRETTO LIBERO. Riferisce i discorsi di un personaggio, mediante un narratore,
senza introdurli con l'ausilio dei verbi dichiarativi. |
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DISCORSO
NARRATIVIZZATO. Cfr.: discorso raccontato. |
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DISCORSO
RACCONTATO. Riformula, ad opera della voce narrante, discorsi oppure opinioni di un
personaggio e può riassumerli in maniera piuttosto arbitraria. |
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DURATA.
Stabilisce che rapporto intercorre tra il tempo narrativo e
il tempo reale: si vale pertanto di espedienti che accelerano
o rallentano il ritmo della storia, riassumendo certi archi cronologici o esponendo
dettagliatamente episodi durati solo pochi istanti. E' denominata anche velocità di trattazione. |
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ELLISSI.
Provoca un taglio cronologico di avvenimenti ritenuti irrilevanti ai fini dello
svolgimento della vicenda narrata. |
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EPILOGO.
Equivalente dello scioglimento, determina la conclusione
dell'intreccio, ricomponendo l'equilibrio iniziale oppure costituendo una nuova condizione
di stabilità. |
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ESORDIO.
Cfr.: azione complicante. |
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FABULA. Costituisce la successione degli accadimenti di una
storia, ordinati in modo cronologico e in rapporto di causa-effetto. |
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FASCI
DI CARATTERIZZAZIONE. Consentono di rilevare i tratti più salienti di un
personaggio secondo caratteristiche fisiche, antropologiche, sociali, culturali e
psicologiche. |
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FLASH-BACK.
Cfr.: analessi. |
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FLUSSO
DI COSCIENZA. Equivalente della espressione inglese stream of consciousness,
consente di esporre il susseguirsi dei pensieri di un personaggio per libere associazioni
di idee e di mettere in risalto, in tal modo, le sue dinamiche psicologiche. |
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FOCALIZZAIZONE.
Determina un numero massimo oppure minimo di informazioni che il narratore fornisce la
lettore. Si distingue in tre tipi fondamentali: focalizzazione zero,
allorché il narratore onnisciente, conosce più notizie, a riguardo degli episodi che
narra, di quante non ne sappiano i personaggi; focalizzaizone
interna, quando narratore e personaggi possiedono le medesime conoscenze; focalizzazione esterna, nel caso in cui le informazioni della voce
narrante siano più ristrette di quelle dei personaggi.
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INCIPIT. Con questa parola latina viene designato l'inizio di
un testo. |
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INTRECCIO.
Costituisce la struttura narrativa prescelta dall'autore per redigere il testo; comprende
anche motivi tematici minori, cioè non essenziali alla dinamica della storia; la
presentazione degli eventi non segue necessariamente l'ordinamento logico-cronologico
della fabula, ma è soggetta a possibili scarti di tempo, operando anticipazioni o
posticipazioni rispetto all'ordine di accadimento dei fatti della storia.
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INTRODUZIONE.
Presenta in linee generali la situazione iniziale di una storia; talvolta il reticolo
narrativo ne è privo: in questo caso si dice che il testo ha inizio ex abrupto,
perché esordisce senza una esposizione preliminare. |
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LETTORE
IMPLICITO. E' il lettore ideale, presupposto dallo scrittore come destinatario del
proprio messaggio, desumibile dalle caratteristiche stilistiche dell'opera. |
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LETTORE
REALE. Coincide con l'effettivo ricevente del messaggio redatto dallo scrittore. |
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MACROSEQUENZA.
Racchiude un insieme di sequenze che, pur rappresentando nuclei narrativi distinti,
partecipano di uno stesso carattere unitario, dando luogo, ad esempio, ad un episodio. |
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MONOLOGO
INTERIORE. Introduce stati d'animo e considerazioni di un personaggio senza la
mediazione del narratore. |
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NARRATARIO.
E' il ricevente del messaggio narrativo, cui lo scrittore si rivolge esplicitamente,
mediante appelli diretti, presenti nel testo. |
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NARRATORE.
Costituisce la voce narrante e la sorgente comunicativa del messaggio. Si dice narratore interno o omodiegetico,
quando è partecipe del tempo e dello spazio della diegesi, ossia dell'azione
narrativa, che egli racconta; si dice narratore esterno o eterodiegetico, allorché non prende parte alla vicenda che espone. |
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OGGETTO
DEL DESIDERIO. Può identificarsi con il possesso di un bene materiale, ma anche
con l'acquisizione di uno stato sociale o di una condizione morale, la cui mancanza o
perdita dà luogo alle azioni dei personaggi che lo agognano, provocando, a volte,
situazioni di conflittualità. |
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ORDINE.
Consente di valutare, nel piano narrativo, l'isocronia o l'anacronia di trattazione degli avvenimenti. Si rileva isocronia, allorché i fatti vengono presentati in progressione
logico-cronologica, anacronia quando invece compaiono analessi o prolessi. |
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PAUSA.
Provoca un rallentamento del tempo narrativo rispetto al tempo reale e riproduce la descrizione di un ambiente e di un
personaggio. |
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PROLESSI.
Determina l'anticipazione di un episodio che si verificherà in un arco di tempo
posteriore, rispetto al piano cronologico dei fatti, narrati dall'autore fino a quel
momento. |
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PROTAGONISTA.
Riveste il ruolo del personaggio principale della storia; gestisce le azioni ed è
coinvolto negli accadimenti che costituiscono la vicenda narrativa. |
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PUNTO
DI VISTA. Può essere interno, quando i sentimenti e
le opinioni di un personaggio vengono esplicitati a tal punto, da indurre il lettore ad
immedesimarsi nella sua ottica. E' invece esterno, quando il
narratore vuole presentare le emozioni dei personaggi in modo più oggettivo. |
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RETICOLO
NARRATIVO. Comprende alcuni motivi di spicco, mediante i quali enunciato il
racconto, distinguibili in introduzione, esordio, Spannung ed
epilogo, che non sono necessariamente presenti all'unisono. |
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RIMEDIO.
È l'espediente che permette di sanare una precedente situazione di danneggiamento;
in molti casi coincide con un raggiungimento, anche se temporaneo, dell'oggetto del desiderio. |
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SCENA.
Costituisce una funzione durante la quale tempo reale e tempo narrativo coincidono e si articola secondo le modalità del
dialogo. |
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SCIOGLIMENTO.
Cfr.: epilogo. |
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SEQUENZA.
Rappresenta un nucleo narrativo all'interno di un testo, distinguibile da altri grazie
alla presenza di precisi indicatori, quali l'entrata o l'uscita di scena di un
personaggio, il cambiamento di tempo o spazio o la modificazione delle stesse modalità
espositive (ex.: il passaggio dal discorso diretto all'indiretto e viceversa). |
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SIGNIFICANTE.
Indica la componente acustica della parola mediante l'associazione delle vocali e
consonanti, che la caratterizzano. |
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SIGNIFICATO.
Rappresenta, a seconda dei casi, un concetto, una immagine astratta, oppure un elemento
concreto espresso da una parola. In relazione ad un preciso contesto rievoca
l'applicazione d'uso, cui il segno linguistico inerisce. (Ex.: la parola operazione assume significato diverso in rapporto all'ambiente e
alla situazione, sala operatoria, sportello bancario, aula di matematica, ecc.). |
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SISTEMA
DEI PERSONAGGI. Nell'ambito narrativo i personaggi si distinguono in principali e
secondari. Tenuto conto delle interazioni che si stabiliscono tra loro, determinano
appunto il sistema dei personaggi che comprende i diversi ruoli: protagonista,
antagonista, aiutante, oggetto del desiderio. |
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SITUAZIONE
INIZIALE. Cfr.: introduzione. |
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SOMMARIO.
Designa una funzione durante la quale il tempo narrativo
risulta inferiore al tempo reale, infatti il narratore è
delegato a riassumere sinteticamente i fatti, pertanto il ritmo del racconto subisce una
accelerazione. |
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SOSPENSIONE
D'INCREDULITA'. Implica un coinvolgimento del lettore reale
a riguardo del testo, che presuppone un patto narrativo di
natura convenzionale, grazie al quale il ricevente presta fede alle invenzioni
dell'autore, soprannominato dal critico Cesare Segre "bugiardo autorizzato".
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SOTTOCODICE.
Rappresenta una specializzazione del codice, relativa a linguaggi settoriali applicati a
specifiche discipline (ex.: economia, medicina, politica, ecc.).
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SPANNUNG. Sostantivo femminile tedesco, significa tensione e
corrisponde infatti, nell'ambito del reticolo narrativo, all'acme espositivo, cioè al
momento culminante della vicenda. |
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STILEMA.
Indica una locuzione o un enunciato, ricorrente nell'opera di uno scrittore, la cui
frequenza testimonia un tratto caratterizzante lo stile. |
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STRANIAMENTO.
Comporta una percezione della realtà secondo canoni rappresentativi, che la rendono
inusuale e divergente dall'ordinario. |
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SUSPENSE.
Sostantivo femminile inglese, esprime un sentimento di angoscia e turbamento emotivo, che
condiziona il lettore mediante l'esposizione di situazioni enigmatiche o inquietanti. |
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TEMPO
DELLA NARRAZIONE. Si riferisce al tempo che lo scrittore stabilisce per esporre
l'azione narrativa, dedicando maggiore o minore ampiezza agli avvenimenti,
indipendentemente dalla loro effettiva durata reale, ma in relazione alla importanza ad
essi attribuita. |