CAPITOLO
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FRASI |
CAPITOLO XVIII - Frase n. 1
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Quello stesso giorno, 13 di novembre, arriva un espresso al signor podestà di Lecco, e gli presenta un dispaccio del signor capitano di giustizia, contenente un ordine di fare ogni possibile e piú opportuna inquisizione, per iscoprire se un certo giovine nominato Lorenzo Tramaglino, filatore di seta, scappato dalle forze praedicti egregii domini capitanei, sia tornato, palam vel clam, al suo paese, ignotum quale per l'appunto, verum in territorio Leuci: quod si compertum fuerit sic esse, cerchi il detto signor podestà, quanta maxima diligentia fieri poterit, d'averlo nelle mani, e, legato a dovere, videlizet con buone manette, attesa l'esperimentata insufficienza de' manichini per il nominato soggetto, lo faccia condurre nelle carceri, e lo ritenga lí, sotto buona custodia, per farne consegna a chi sarà spedito a prenderlo; e tanto nel caso del sí, come nel caso del no, accedatis ad domum praedicti Laurentii Tramaliini; et, facta debita diligentia, quidquid ad rem repertum fuerit auferatis; et informationes de illius prava qualitate, vita, et complicibus sumatis; e di tutto il detto e il fatto, il trovato e il non trovato, il preso e il lasciato, diligenter referatis.
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CAPITOLO XVIII - Frase n. 2
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Il signor podestà, dopo essersi umanamente cerziorato che il soggetto non era tornato in paese, fa chiamare il console del villaggio, e si fa condur da lui alla casa indicata, con gran treno di notaio e di birri.
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CAPITOLO XVIII - Frase n. 3
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La casa è chiusa; chi ha le chiavi non c'è, o non si lascia trovare.
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CAPITOLO XVIII - Frase n. 4
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Si sfonda l'uscio; si fa la debita diligenza, vale a dire che si fa come in una città presa d'assalto.
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CAPITOLO XVIII - Frase n. 5
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La voce di quella spedizione si sparge immediatamente per tutto il contorno; viene agli orecchi del padre Cristoforo; il quale, attonito non meno che afflitto, domanda al terzo e al quarto, per aver qualche lume intorno alla cagione d'un fatto cosí inaspettato; ma non raccoglie altro che congetture in aria, e scrive subito al padre Bonaventura, dal quale spera di poter ricevere qualche notizia piú precisa.
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CAPITOLO XVIII - Frase n. 6
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Intanto i parenti e gli amici di Renzo vengono citati a deporre ciò che posson sapere della sua prava qualità: aver nome Tramaglino è una disgrazia, una vergogna, un delitto: il paese è sottosopra.
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CAPITOLO XVIII - Frase n. 7
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A poco a poco, si viene a sapere che Renzo è scappato dalla giustizia, nel bel mezzo di Milano, e poi scomparso; corre voce che abbia fatto qualcosa di grosso; ma la cosa poi non si sa dire, o si racconta in cento maniere.
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CAPITOLO XVIII - Frase n. 8
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Quanto piú è grossa, tanto meno vien creduta nel paese, dove Renzo è conosciuto per un bravo giovine: i piú presumono, e vanno susurrandosi agli orecchi l'uno con l'altro, che è una macchina mossa da quel prepotente di don Rodrigo, per rovinare il suo povero rivale.
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CAPITOLO XVIII - Frase n. 9
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Tant'è vero che, a giudicar per induzione, e senza la necessaria cognizione de' fatti, si fa alle volte gran torto anche ai birbanti.
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CAPITOLO XVIII - Frase n. 10
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Ma noi, co' fatti alla mano, come si suol dire, possiamo affermare che, se colui non aveva avuto parte nella sciagura di Renzo, se ne compiacque però, come se fosse opera sua, e ne trionfò co' suoi fidati, e principalmente col conte Attilio.
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CAPITOLO XVIII - Frase n. 11
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Questo, secondo i suoi primi disegni, avrebbe dovuto a quell'ora trovarsi già in Milano; ma, alle prime notizie del tumulto, e della canaglia che girava per le strade, in tutt'altra attitudine che di ricever bastonate, aveva creduto bene di trattenersi in campagna, fino a cose quiete.
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CAPITOLO XVIII - Frase n. 12
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Tanto piú che, avendo offeso molti, aveva qualche ragion di temere che alcuno de' tanti, che solo per impotenza stavano cheti, non prendesse animo dalle circostanze, e giudicasse il momento buono da far le vendette di tutti.
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CAPITOLO XVIII - Frase n. 13
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Questa sospensione non fu di lunga durata: l'ordine venuto da Milano dell'esecuzione da farsi contro Renzo era già un indizio che le cose avevan ripreso il corso ordinario; e, quasi nello stesso tempo, se n'ebbe la certezza positiva.
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CAPITOLO XVIII - Frase n. 14
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Il conte Attilio partí immediatamente, animando il cugino a persister nell'impresa, a spuntar l'impegno, e promettendogli che, dal canto suo, metterebbe subito mano a sbrigarlo dal frate; al qual affare, il fortunato accidente dell'abietto rivale doveva fare un gioco mirabile.
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CAPITOLO XVIII - Frase n. 15
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Appena partito Attilio, arrivò il Griso da Monza sano e salvo, e riferí al suo padrone ciò che aveva potuto raccogliere: che Lucia era ricoverata nel tal monastero, sotto la protezione della tal signora; e stava sempre nascosta, come se fosse una monaca anche lei, non mettendo mai piede fuor della porta, e assistendo alle funzioni di chiesa da una finestrina con la grata: cosa che dispiaceva a molti, i quali avendo sentito motivar non so che di sue avventure, e dir gran cose del suo viso, avrebbero voluto un poco vedere come fosse fatto.
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CAPITOLO XVIII - Frase n. 16
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Questa relazione mise il diavolo addosso a don Rodrigo, o, per dir meglio, rendé piú cattivo quello che già ci stava di casa.
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CAPITOLO XVIII - Frase n. 17
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Tante circostanze favorevoli al suo disegno infiammavano sempre piú la sua passione, cioè quel misto di puntiglio, di rabbia e d'infame capriccio, di cui la sua passione era composta.
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CAPITOLO XVIII - Frase n. 18
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Renzo assente, sfrattato, bandito, di maniera che ogni cosa diventava lecita contro di lui, e anche la sua sposa poteva esser considerata, in certo modo, come roba di rubello: il solo uomo al mondo che volesse e potesse prender le sue parti, e fare un rumore da esser sentito anche lontano e da persone alte, l'arrabbiato frate, tra poco sarebbe probabilmente anche lui fuor del caso di nuocere.
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CAPITOLO XVIII - Frase n. 19
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Ed ecco che un nuovo impedimento, non che contrappesare tutti que' vantaggi, li rendeva, si può dire, inutili.
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CAPITOLO XVIII - Frase n. 20
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Un monastero di Monza, quand'anche non ci fosse stata una principessa, era un osso troppo duro per i denti di don Rodrigo; e per quanto egli ronzasse con la fantasia intorno a quel ricovero, non sapeva immaginar né via né verso d'espugnarlo, né con la forza, né per insidie.
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CAPITOLO XVIII - Frase n. 21
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Fu quasi quasi per abbandonar l'impresa; fu per risolversi d'andare a Milano, allungando anche la strada, per non passar neppure da Monza; e a Milano, gettarsi in mezzo agli amici e ai divertimenti, per discacciar, con pensieri affatto allegri, quel pensiero divenuto ormai tutto tormentoso.
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CAPITOLO XVIII - Frase n. 22
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Ma, ma, ma, gli amici; piano un poco con questi amici.
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CAPITOLO XVIII - Frase n. 23
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In vece d'una distrazione, poteva aspettarsi di trovar nella loro compagnia, nuovi dispiaceri: perché Attilio certamente avrebbe già preso la tromba, e messo tutti in aspettativa.
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CAPITOLO XVIII - Frase n. 24
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Da ogni parte gli verrebbero domandate notizie della montanara: bisognava render ragione.
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CAPITOLO XVIII - Frase n. 25
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S'era voluto, s'era tentato; cosa s'era ottenuto? S'era preso un impegno: un impegno un po' ignobile, a dire il vero: ma, via, uno non può alle volte regolare i suoi capricci; il punto è di soddisfarli; e come s'usciva da quest'impegno? Dandola vinta a un villano e a un frate! Uh! E quando una buona sorte inaspettata, senza fatica del buon a nulla, aveva tolto di mezzo l'uno, e un abile amico l'altro, il buon a nulla non aveva saputo valersi della congiuntura, - e si ritirava vilmente dall'impresa.
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CAPITOLO XVIII - Frase n. 26
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Ce n'era piú del bisogno, per non alzar mai piú il viso tra i galantuomini, o avere ogni momento la spada alle mani.
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CAPITOLO XVIII - Frase n. 27
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E poi, come tornare, o come rimanere in quella villa, in quel paese, dove, lasciando da parte i ricordi incessanti e pungenti della passione, si porterebbe lo sfregio d'un colpo fallito? dove, nello stesso tempo, sarebbe cresciuto l'odio pubblico, e scemata la riputazion del potere? dove sul viso d'ogni mascalzone, anche in mezzo agl'inchini, si potrebbe leggere un amaro: l'hai ingoiata, ci ho gusto? La strada dell'iniquità, dice qui il manoscritto, è larga; ma questo non vuol dire che sia comoda: ha i suoi buoni intoppi, i suoi passi scabrosi; è noiosa la sua parte, e faticosa, benché vada all'ingiú.
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CAPITOLO XVIII - Frase n. 28
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A don Rodrigo, il quale non voleva uscirne, né dare addietro, né fermarsi, e non poteva andare avanti da sé, veniva bensí in mente un mezzo con cui potrebbe: ed era di chieder l'aiuto d'un tale, le cui mani arrivavano spesso dove non arrivava la vista degli altri: un uomo o un diavolo, per cui la difficoltà dell'imprese era spesso uno stimolo a prenderle sopra di sé.
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CAPITOLO XVIII - Frase n. 29
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Ma questo partito aveva anche i suoi inconvenienti e i suoi rischi, tanto piú gravi quanto meno si potevano calcolar prima; giacché nessuno avrebbe saputo prevedere fin dove anderebbe, una volta che si fosse imbarcato con quell'uomo, potente ausiliario certamente, ma non meno assoluto e pericoloso condottiere.
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CAPITOLO XVIII - Frase n. 30
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Tali pensieri tennero per piú giorni don Rodrigo tra un sí e un no, l'uno e l'altro piú che noiosi.
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CAPITOLO XVIII - Frase n. 31
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Venne intanto una lettera del cugino, la quale diceva che la trama era ben avviata.
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CAPITOLO XVIII - Frase n. 32
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Poco dopo il baleno, scoppiò il tuono; vale a dire che, una bella mattina, si sentí che il padre Cristoforo era partito dal convento di Pescarenico.
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CAPITOLO XVIII - Frase n. 33
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Questo buon successo cosí pronto, la lettera d'Attilio che faceva un gran coraggio, e minacciava di gran canzonature, fecero inclinar sempre piú don Rodrigo al partito rischioso: ciò che gli diede l'ultima spinta, fu la notizia inaspettata che Agnese era tornata a casa sua: un impedimento di meno vicino a Lucia.
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CAPITOLO XVIII - Frase n. 34
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Rendiam conto di questi due avvenimenti, cominciando dall'ultimo.
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CAPITOLO XVIII - Frase n. 35
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Le due povere donne s'erano appena accomodate nel loro ricovero, che si sparse per Monza, e per conseguenza anche nel monastero, la nuova di quel gran fracasso di Milano; e dietro alla nuova grande, una serie infinita di particolari, che andavano crescendo e variandosi ogni momento.
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CAPITOLO XVIII - Frase n. 36
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La fattoressa, che, dalla sua casa, poteva tenere un orecchio alla strada, e uno al monastero, raccoglieva notizie di qui, notizie di lí, e ne faceva parte all'ospiti.
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CAPITOLO XVIII - Frase n. 37
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- Due, sei, otto, quattro, sette ne hanno messi in prigione; gl'impiccheranno, parte davanti al forno delle grucce, parte in cima alla strada dove c'è la casa dd vicario di provvisione...
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CAPITOLO XVIII - Frase n. 38
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Ehi, ehi, sentite questa! n'è scappato uno, che è di Lecco, o di quelle parti.
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CAPITOLO XVIII - Frase n. 39
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Il nome non lo so; ma verrà qualcheduno che me lo saprà dire; per veder se lo conoscete.
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CAPITOLO XVIII - Frase n. 40
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Quest'annunzio, con la circostanza d'esser Renzo appunto arrivato in Milano nel giorno fatale, diede qualche inquietudine alle donne, e principalmente a Lucia; ma pensate cosa fu quando la fattoressa venne a dir loro: - e proprio del vostro paese quello che se l'è battuta, per non essere impiccato; un filatore di seta, che si chiama Tramaglino: lo conoscete?
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CAPITOLO XVIII - Frase n. 41
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A Lucia, ch'era a sedere, orlando non so che cosa, cadde il lavoro di mano; impallidí, si cambiò tutta, di maniera che la fattoressa se ne sarebbe avvista certamente, se le fosse stata piú vicina.
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CAPITOLO XVIII - Frase n. 42
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Ma era ritta sulla soglia con Agnese; la quale, conturbata anche lei, però non tanto, poté star forte; e, per risponder qualcosa, disse che, in un piccolo paese, tutti si conoscono, e che lo conosceva; ma che non sapeva pensare come mai gli fosse potuta seguire una cosa simile; perché era un giovine posato.
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CAPITOLO XVIII - Frase n. 43
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Domandò poi se era scappato di certo, e dove.
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CAPITOLO XVIII - Frase n. 44
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- Scappato, lo dicon tutti; dove, non si sa; può essere che l'accalappino ancora, può essere che sia in salvo; ma se gli torna sotto l'unghie, il vostro giovine posato...
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CAPITOLO XVIII - Frase n. 45
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Qui, per buona sorte, la fattoressa fu chiamata, e se n'andò: figuratevi come rimanessero la madre e la figlia.
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CAPITOLO XVIII - Frase n. 46
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Piú d'un giorno, dovettero la povera donna e la desolata fanciulla stare in una tale incertezza, a mulinare sul come, sul perché, sulle conseguenze di quel fatto doloroso, a commentare, ognuna tra sé, o sottovoce tra loro, quando potevano, quelle terribili parole.
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CAPITOLO XVIII - Frase n. 47
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Un giovedí finalmente, capitò al monastero un uomo a cercar d'Agnese.
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CAPITOLO XVIII - Frase n. 48
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Era un pesciaiolo di Pescarenico, che andava a Milano, secondo l'ordinario, a spacciar la sua mercanzia; e il buon frate Cristoforo l'aveva pregato che, passando per Monza, facesse una scappata al monastero, salutasse le donne da parte sua, raccontasse loro quel che si sapeva del tristo caso di Renzo, raccomandasse loro d'aver pazienza, e confidare in Dio; e che lui povero frate non si dimenticherebbe certamente di loro, e spierebbe l'occasione di poterle aiutare; e intanto non mancherebbe, ogni settimana, di far loro saper le sue nuove, per quel mezzo, o altrimenti.
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CAPITOLO XVIII - Frase n. 49
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Intorno a Renzo, il messo non seppe dir altro di nuovo e di certo, se non la visita fattagli in casa, e le ricerche per averlo nelle mani; ma insieme ch'erano andate tutte a voto, e si sapeva di certo che s'era messo in salvo sul bergamasco.
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CAPITOLO XVIII - Frase n. 50
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Una tale certezza, e non fa bisogno di dirlo, fu un gran balsamo per Lucia: d'allora in poi le sue lacrime scorsero piú facili e piú dolci; provò maggior conforto negli sfoghi segreti con la madre; e in tutte le sue preghiere, c'era mescolato un ringraziamento.
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CAPITOLO XVIII - Frase n. 51
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Gertrude la faceva venire spesso in un suo parlatorio privato, e la tratteneva talvolta lungamente, compiacendosi dell'ingenuità e della dolcezza della poverina, e nel sentirsi ringraziare e benedire ogni momento.
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CAPITOLO XVIII - Frase n. 52
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Le raccontava anche, in confidenza, una parte (la parte netta) della sua storia, di ciò che aveva patito, per andar lí a patire; e quella prima maraviglia sospettosa di Lucia s'andava cambiando in compassione.
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CAPITOLO XVIII - Frase n. 53
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Trovava in quella storia ragioni piú che sufficienti a spiegar ciò che c'era d'un po' strano nelle maniere della sua benefattrice; tanto piú con l'aiuto di quella dottrina d'Agnese su' cervelli de' signori.
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CAPITOLO XVIII - Frase n. 54
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Per quanto però si sentisse portata a contraccambiare la confidenza che Gertrude le dimostrava, non le passò neppur per la testa di parlarle delle sue nuove inquietudini, della sua nuova disgrazia, di dirle chi fosse quel filatore scappato; per non rischiare di spargere una voce cosí piena di dolore e di scandolo.
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CAPITOLO XVIII - Frase n. 55
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Si schermiva anche, quanto poteva, dal rispondere alle domande curiose di quella, sulla storia antecedente alla promessa; ma qui non eran ragioni di prudenza.
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CAPITOLO XVIII - Frase n. 56
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Era perché alla povera innocente quella storia pareva piú spinosa, piú difficile da raccontarsi, di tutte quelle che aveva sentite, e che credesse di poter sentire dalla signora.
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CAPITOLO XVIII - Frase n. 57
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In queste c'era tirannia, insidie, patimenti; cose brutte e dolorose, ma che pur si potevan nominare: nella sua c'era mescolato per tutto un sentimento, una parola, che non le pareva possibile di proferire, parlando di sé; e alla quale non avrebbe mai trovato da sostituire una perifrasi che non le paresse sfacciata: l'amore!
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CAPITOLO XVIII - Frase n. 58
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Qualche volta, Gertrude quasi s'indispettiva di quello star cosí sulle difese; ma vi traspariva tanta amorevolezza, tanto rispetto, tanta riconoscenza, e anche tanta fiducia! Qualche volta forse, quel pudore cosí delicato, cosí ombroso, le dispiaceva ancor piú per un altro verso; ma tutto si perdeva nella soavità d'un pensiero che le tornava ogni momento, guardando Lucia: " a questa fo del bene ".
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CAPITOLO XVIII - Frase n. 59
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Ed era vero; perché, oltre il ricovero, que' discorsi, quelle carezze famigliari erano di non poco conforto a Lucia.
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CAPITOLO XVIII - Frase n. 60
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Un altro ne trovava nel lavorar di continuo; e pregava sempre che le dessero qualcosa da fare: anche nel parlatorio, portava sempre qualche lavoro da tener le mani in esercizio: ma, come i pensieri dolorosi si caccian per tutto! cucendo, cucendo, ch'era un mestiere quasi nuovo per lei, le veniva ogni poco in mente il suo aspo; e dietro all'aspo, quante cose!
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CAPITOLO XVIII - Frase n. 61
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Il secondo giovedí, tornò quel pesciaiolo o un altro messo, co' saluti del padre Cristoforo, e con la conferma della fuga felice di Renzo.
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CAPITOLO XVIII - Frase n. 62
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Notizie piú positive intorno a' suoi guai, nessuna; perché, come abbiam detto al lettore, il cappuccino aveva sperato d'averle dal suo confratello di Milano, a cui l'aveva raccomandato; e questo rispose di non aver veduto né la persona, né la lettera; che uno di campagna era bensí venuto al convento, a cercar di lui; ma che, non avendocelo trovato, era andato via, e non era piú comparso.
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CAPITOLO XVIII - Frase n. 63
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Il terzo giovedí, non si vide nessuno; e, per le povere donne, fu non solo una privazione d'un conforto desiderato e sperato, ma, come accade per ogni piccola cosa a chi è afflitto e impicciato, una cagione d'inquietudine, di cento sospetti molesti.
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CAPITOLO XVIII - Frase n. 64
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Già prima d'allora, Agnese aveva pensato a fare una scappata a casa; questa novità di non vedere l'ambasciatore promesso, la fece risolvere.
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CAPITOLO XVIII - Frase n. 65
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Per Lucia era una faccenda seria il rimanere distaccata dalla gonnella della madre; ma la smania di saper qualche cosa, e la sicurezza che trovava in quell'asilo cosí guardato e sacro, vinsero le sue ripugnanze.
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CAPITOLO XVIII - Frase n. 66
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E fu deciso tra loro che Agnese anderebbe il giorno seguente ad aspettar sulla strada il pesciaiolo che doveva passar di lí, tornando da Milano; e gli chiederebbe in cortesia un posto sul baroccio, per farsi condurre a' suoi monti.
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CAPITOLO XVIII - Frase n. 67
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Lo trovò in fatti, gli domandò se il padre Cristoforo non gli aveva data qualche commissione per lei: il pesciaiolo, tutto il giorno avanti la sua partenza era stato a pescare, e non aveva saputo niente del padre.
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CAPITOLO XVIII - Frase n. 68
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La donna non ebbe bisogno di pregare, per ottenere il piacere che desiderava: prese congedo dalla signora e dalla figlia, non senza lacrime, promettendo di mandar subito le sue nuove, e di tornar presto; e partí.
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CAPITOLO XVIII - Frase n. 69
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Nel viaggio, non accadde nulla di particolare.
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CAPITOLO XVIII - Frase n. 70
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Riposarono parte della notte in un'osteria, secondo il solito; ripartirono innanzi giorno; e arrivaron di buon'ora a Pescarenico.
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CAPITOLO XVIII - Frase n. 71
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Agnese smontò sulla piazzetta del convento, lasciò andare il suo conduttore con molti: Dio ve ne renda merito; e giacché era lí, volle, prima d'andare a casa, vedere il suo buon frate benefattore.
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CAPITOLO XVIII - Frase n. 72
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Sonò il campanello; chi venne a aprire, fu fra Galdino, quel delle noci.
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CAPITOLO XVIII - Frase n. 73
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- Oh! la mia donna, che vento v'ha portata?
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CAPITOLO XVIII - Frase n. 74
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- Vengo a cercare il padre Cristoforo.
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CAPITOLO XVIII - Frase n. 75
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- Il padre Cristoforo? Non c'è.
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CAPITOLO XVIII - Frase n. 76
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- Oh! starà molto a tornare?
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CAPITOLO XVIII - Frase n. 77
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- Ma...? - disse il frate, alzando le spalle, e ritirando nel cappuccio la testa rasa.
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CAPITOLO XVIII - Frase n. 78
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- Dov'è andato?
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CAPITOLO XVIII - Frase n. 79
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- A Rimini.
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CAPITOLO XVIII - Frase n. 80
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- A?
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CAPITOLO XVIII - Frase n. 81
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- A Rimini.
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CAPITOLO XVIII - Frase n. 82
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- Dov'è questo paese?
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CAPITOLO XVIII - Frase n. 83
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- Eh eh eh! - rispose il frate, trinciando verticalmente l'aria con la mano distesa, per significare una gran distanza.
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CAPITOLO XVIII - Frase n. 84
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- Oh povera me! Ma perché è andato via cosí all'improvviso?
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CAPITOLO XVIII - Frase n. 85
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- Perché ha voluto cosí il padre provinciale.
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CAPITOLO XVIII - Frase n. 86
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- E perché mandarlo via? che faceva tanto bene qui? Oh Signore!
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CAPITOLO XVIII - Frase n. 87
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- Se i superiori dovessero render conto degli ordini che dànno, dove sarebbe l'ubbidienza, la mia donna?
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CAPITOLO XVIII - Frase n. 88
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- Sí; ma questa e la mia rovina.
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CAPITOLO XVIII - Frase n. 89
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- Sapete cosa sarà? Sarà che a Rimini avranno avuto bisogno d'un buon predicatore (ce n'abbiamo per tutto; ma alle volte ci vuol quell'uomo fatto apposta); il padre provinciale di là avrà scritto al padre provinciale di qui, se aveva un soggetto cosí e cosí; e il padre provinciale avrà detto: qui ci vuole il padre Cristoforo.
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CAPITOLO XVIII - Frase n. 90
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Dev'esser proprio cosí, vedete.
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CAPITOLO XVIII - Frase n. 91
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- Oh poveri noi! Ouand'è partito?
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CAPITOLO XVIII - Frase n. 92
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- Ierlaltro.
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CAPITOLO XVIII - Frase n. 93
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- Ecco! s'io davo retta alla mia ispirazione di venir via qualche giorno prima! E non si sa quando possa tornare? cosí a un di presso?
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CAPITOLO XVIII - Frase n. 94
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- Eh la mia donna! lo sa il padre provinciale; se lo sa anche lui.
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CAPITOLO XVIII - Frase n. 95
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Quando un nostro padre predicatore ha preso il volo, non si può prevedere su che ramo potrà andarsi a posare.
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CAPITOLO XVIII - Frase n. 96
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Li cercan di qua, li cercan di là: e abbiamo conventi in tutte le quattro parti del mondo.
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CAPITOLO XVIII - Frase n. 97
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Supponete che, a Rimini, il padre Cristoforo faccia un gran fracasso col suo quaresimale: perché non predica sempre a braccio, come faceva qui, per i pescatori e i contadini: per i pulpiti delle città, ha le sue belle prediche scritte; e fior di roba.
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CAPITOLO XVIII - Frase n. 98
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Si sparge la voce, da quelle parti, di questo gran predicatore; e lo possono cercare da...
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CAPITOLO XVIII - Frase n. 99
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da che so io? E allora, bisogna mandarlo; perché noi viviamo della carità di tutto il mondo, ed è giusto che serviamo tutto il mondo.
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CAPITOLO XVIII - Frase n. 100
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Oh Signore! Signore! - esclamò di nuovo Agnese, quasi piangendo: - come devo fare, senza quell'uomo? Era quello che ci faceva da padre! Per noi è una rovina.
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CAPITOLO XVIII - Frase n. 101
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- Sentite, buona donna; il padre Cristoforo era veramente un uomo; ma ce n'abbiamo degli altri, sapete? pieni di carità e di talento, e che sanno trattare ugualmente co' signori e co' poveri.
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CAPITOLO XVIII - Frase n. 102
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Volete il padre Atanasio? volete il padre Girolamo? volete il padre Zaccaria? È un uomo di vaglia, vedete, il padre Zaccaria.
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CAPITOLO XVIII - Frase n. 103
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E non istate a badare, come fanno certi ignoranti, che sia cosí mingherlino, con una vocina fessa, e una barbetta misera misera: non dico per predicare, perché ognuno ha i suoi doni; ma per dar pareri, è un uomo, sapete?
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CAPITOLO XVIII - Frase n. 104
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- Oh per carità! - esclamò Agnese, con quel misto di gratitudine e d'impazienza, che si prova a un'esibizione in cui si trovi piú la buona volontà altrui, che la propria convenienza: - cosa m'importa a me che uomo sia o non sia un altro, quando quel pover'uomo che non c'è piú, era quello che sapeva le nostre cose, e aveva preparato tutto per aiutarci?
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CAPITOLO XVIII - Frase n. 105
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- Allora, bisogna aver pazienza.
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CAPITOLO XVIII - Frase n. 106
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- Questo lo so, - rispose Agnese: - scusate dell'incomodo.
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CAPITOLO XVIII - Frase n. 107
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- Di che cosa, la mia donna? mi dispiace per voi.
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CAPITOLO XVIII - Frase n. 108
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E se vi risolvete di cercar qualcheduno de' nostri padri, il convento è qui che non si move.
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CAPITOLO XVIII - Frase n. 109
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Ehi, mi lascerò poi veder presto, per la cerca dell'olio.
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CAPITOLO XVIII - Frase n. 110
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- State bene, - disse Agnese; e s'incamminò verso il suo paesetto, desolata, confusa, sconcertata, come il povero cieco che avesse perduto il suo bastone.
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CAPITOLO XVIII - Frase n. 111
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Un po' meglio informati che fra Galdino, noi possiamo dire come andò veramente la cosa.
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CAPITOLO XVIII - Frase n. 112
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Attilio, appena arrivato a Milano, andò, come aveva promesso a don Rodrigo, a far visita al loro comune zio del Consiglio segreto.
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CAPITOLO XVIII - Frase n. 113
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(Era una consulta, composta allora di tredici personaggi di toga e di spada, da cui il governatore prendeva parere, e che, morendo uno di questi, o venendo mutato, assumeva temporaneamente il governo).
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CAPITOLO XVIII - Frase n. 114
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Il conte zio, togato, e uno degli anziani del consiglio, vi godeva un certo credito; ma nel farlo valere, e nel farlo rendere con gli altri, non c'era il suo compagno.
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CAPITOLO XVIII - Frase n. 115
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Un parlare ambiguo, un tacere significativo, un restare a mezzo, uno stringer d'occhi che esprimeva: non posso parlare; un lusingare senza promettere, un minacciare in cerimonia; tutto era diretto a quel fine; e tutto, o piú o meno, tornava in pro.
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CAPITOLO XVIII - Frase n. 116
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A segno che fino a un: io non posso niente in questo affare: detto talvolta per la pura verità, ma detto in modo che non gli era creduto, serviva ad accrescere il concetto, e quindi la realtà del suo potere: come quelle scatole che si vedono ancora in qualche bottega di speziale, con su certe parole arabe, e dentro non c'è nulla; ma servono a mantenere il credito alla bottega.
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CAPITOLO XVIII - Frase n. 117
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Quello del conte zio, che, da gran tempo, era sempre andato crescendo a lentissimi gradi, ultimamente aveva fatto in una volta un passo, come si dice, di gigante, per un'occasione straordinaria, un viaggio a Madrid, con una missione alla corte; dove, che accoglienza gli fosse fatta, bisognava sentirlo raccontar da lui.
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CAPITOLO XVIII - Frase n. 118
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Per non dir altro, il conte duca l'aveva trattato con una degnazione particolare, e ammesso alla sua confidenza, a segno d'avergli una volta domandato, in presenza, si può dire, di mezza la corte come gli piacesse Madrid, e d'avergli un'altra volta detto a quattr'occhi, nel vano d'una finestra, che il duomo di Milano era il tempio piú grande che fosse negli stati del re.
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CAPITOLO XVIII - Frase n. 119
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Fatti i suoi complimenti al conte zio, e presentatigli quelli del cugino, Attilio, con un suo contegno serio, che sapeva prendere a tempo, disse: - credo di fare il mio dovere, senza mancare alla confidenza di Rodrigo, avvertendo il signore zio d'un affare che, se lei non ci mette una mano, può diventar serio, e portar delle conseguenze...
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CAPITOLO XVIII - Frase n. 120
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- Qualcheduna delle sue, m'immagino.
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CAPITOLO XVIII - Frase n. 121
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- Per giustizia, devo dire che il torto non è dalla parte di mio cugino.
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CAPITOLO XVIII - Frase n. 122
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Ma è riscaldato; e, come dico, non c'è che il signore zio, che possa...
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CAPITOLO XVIII - Frase n. 123
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- Vediamo, vediamo.
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CAPITOLO XVIII - Frase n. 124
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- C'è da quelle parti un frate cappuccino che l'ha con Rodrigo e la cosa è arrivata a un punto che...
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CAPITOLO XVIII - Frase n. 125
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- Quante volte v'ho detto, all'uno e all'altro, che i frati bisogna lasciarli cuocere nel loro brodo? Basta il da fare che dànno a chi deve...
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CAPITOLO XVIII - Frase n. 126
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a chi tocca...
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CAPITOLO XVIII - Frase n. 127
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- E qui soffiò.
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CAPITOLO XVIII - Frase n. 128
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- Ma voi altri che potete scansarli...
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CAPITOLO XVIII - Frase n. 129
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- Signore zio, in questo, è mio dovere di dirle che Rodrigo l'avrebbe scansato, se avesse potuto.
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CAPITOLO XVIII - Frase n. 130
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E il frate che l'ha con lui, che l'ha preso a provocarlo in tutte la maniere...
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CAPITOLO XVIII - Frase n. 131
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- Che diavolo ha codesto frate con mio nipote?
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CAPITOLO XVIII - Frase n. 132
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- Prima di tutto, è una testa inquieta, conosciuto per tale, e che fa professione di prendersela coi cavalieri.
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CAPITOLO XVIII - Frase n. 133
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Costui protegge, dirige, che so io? una contadinotta di là; e ha per questa creatura una carità, una carità...
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CAPITOLO XVIII - Frase n. 134
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non dico pelosa, ma una carità molto gelosa, sospettosa, permalosa.
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CAPITOLO XVIII - Frase n. 135
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- Intendo, - disse il conte zio; e sur un certo fondo di goffaggine, dipintogli in viso dalla natura, velato poi e ricoperto, a piú mani, di politica, balenò un raggio di malizia, che vi faceva un bellissimo vedere.
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CAPITOLO XVIII - Frase n. 136
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- Ora, da qualche tempo, - continuò Attilio, - s'è cacciato in testa questo frate, che Rodrigo avesse non so che disegni sopra questa...
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CAPITOLO XVIII - Frase n. 137
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- S'è cacciato in testa, s'è cacciato in testa: lo conosco anch'io il signor don Rodrigo; e ci vuol altro avvocato che vossignoria, per giustificarlo in queste materie.
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CAPITOLO XVIII - Frase n. 138
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- Signore zio, che Rodrigo possa aver fatto qualche scherzo a quella creatura, incontrandola per la strada, non sarei lontano dal crederlo: è giovine, e finalmente non è cappuccino; ma queste son bazzecole da non trattenerne il signore zio; il serio è che il frate s'è messo a parlar di Rodrigo come si farebbe d'un mascalzone, cerca d'aizzargli contro tutto il paese...
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CAPITOLO XVIII - Frase n. 139
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- E gli altri frati?
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CAPITOLO XVIII - Frase n. 140
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- Non se ne impicciano, perché lo conoscono per una testa calda, e hanno tutto il rispetto per Rodrigo; ma, dall'altra parte, questo frate ha un gran credito presso i villani, perché fa poi anche il santo, e...
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CAPITOLO XVIII - Frase n. 141
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- M'immagino che non sappia che Rodrigo è mio nipote.
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CAPITOLO XVIII - Frase n. 142
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- Se lo sa! Anzi questo è quel che gli mette piú il diavolo addosso.
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CAPITOLO XVIII - Frase n. 143
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- Come? Come?
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CAPITOLO XVIII - Frase n. 144
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- Perché, e lo va dicendo lui, ci trova piú gusto a farla vedere a Rodrigo, appunto perché questo ha un protettor naturale, di tanta autorita come vossignoria: e che lui se la ride de' grandi e de' politici, e che il cordone di san Francesco tien legate anche le spade, e che...
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CAPITOLO XVIII - Frase n. 145
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- Oh frate temerario! Come si chiama costui?
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CAPITOLO XVIII - Frase n. 146
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- Fra Cristoforo da *** - disse Attilio; e il conte zio, preso da una cassetta del suo tavolino, un libriccino di memorie, vi scrisse, soffiando, soffiando, quel povero nome.
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CAPITOLO XVIII - Frase n. 147
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Intanto Attilio seguitava: - è sempre stato di quell'umore, costui: si sa la sua vita.
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CAPITOLO XVIII - Frase n. 148
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Era un plebeo che, trovandosi aver quattro soldi, voleva competere coi cavalieri del suo paese; e, per rabbia di non poterla vincer con tutti, ne ammazzò uno; onde, per iscansar la forca, si fece frate.
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CAPITOLO XVIII - Frase n. 149
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- Ma bravo! ma bene! La vedremo, la vedremo, - diceva il conte zio, seguitando a soffiare.
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CAPITOLO XVIII - Frase n. 150
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- Ora poi, - continuava Attilio, - è piú arrabbiato che mai, perché gli è andato a monte un disegno che gli premeva molto molto: e da questo il signore zio capirà che uomo sia.
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CAPITOLO XVIII - Frase n. 151
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Voleva costui maritare quella sua creatura: fosse per levarla dai pericoli del mondo, lei m'intende, o per che altro si fosse, la voleva maritare assolutamente; e aveva trovato il...
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CAPITOLO XVIII - Frase n. 152
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l'uomo: un'altra sua creatura, un soggetto, che, forse e senza forse, anche il signore zio lo conoscerà di nome; perché tengo per certo che il Consiglio segreto avrà dovuto occuparsi di quel degno soggetto.
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CAPITOLO XVIII - Frase n. 153
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- Chi è costui?
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CAPITOLO XVIII - Frase n. 154
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- Un filatore di seta, Lorenzo Tramaglino, quello che...
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CAPITOLO XVIII - Frase n. 155
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- Lorenzo Tramaglino! - esclamò il conte zio.
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CAPITOLO XVIII - Frase n. 156
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- Ma bene! ma bravo, padre! Sicuro...
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CAPITOLO XVIII - Frase n. 157
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infatti..., aveva una lettera per un...
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CAPITOLO XVIII - Frase n. 158
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Peccato che...
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CAPITOLO XVIII - Frase n. 159
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Ma non importa; va bene.
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CAPITOLO XVIII - Frase n. 160
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E perché il signor don Rodrigo non mi dice nulla di tutto questo? perché lascia andar le cose tant'avanti, e non si rivolge a chi lo può e vuole dirigere e sostenere?
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CAPITOLO XVIII - Frase n. 161
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- Dirò il vero anche in questo, - proseguiva Attilio.
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CAPITOLO XVIII - Frase n. 162
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- Da una parte, sapendo quante brighe, quante cose ha per la testa il signore zio...
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CAPITOLO XVIII - Frase n. 163
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- (questo, soffiando, vi mise la mano, come per significare la gran fatica ch'era a farcele star tutte) - s'è fatto scrupolo di darle una briga di piú.
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CAPITOLO XVIII - Frase n. 164
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E poi, dirò tutto: da quello che ho potuto capire, è cosí irritato, cosí fuor de' gangheri, cosí stucco delle villanie di quel frate, che ha piú voglia di farsi giustizia da sé, in qualche maniera sommaria, che d'ottenerla in una maniera regolare, dalla prudenza e dal braccio del signore zio.
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CAPITOLO XVIII - Frase n. 165
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Io ho cercato di smorzare; ma vedendo che la cosa andava per le brutte, ho creduto che fosse mio dovere d'avvertir di tutto il signore zio, che alla fine è il capo e la colonna della casa...
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CAPITOLO XVIII - Frase n. 166
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- Avresti fatto meglio a parlare un poco prima.
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CAPITOLO XVIII - Frase n. 167
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- È vero; ma io andavo sperando che la cosa svanirebbe da sé, o che il frate tornerebbe finalmente in cervello, o che se n'anderebbe da quel convento, come accade di questi frati, che ora sono qua, ora sono là; e allora tutto sarebbe finito.
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CAPITOLO XVIII - Frase n. 168
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Ma...
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CAPITOLO XVIII - Frase n. 169
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- Ora toccherà a me a raccomodarla.
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CAPITOLO XVIII - Frase n. 170
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- Cosí ho pensato anch'io.
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CAPITOLO XVIII - Frase n. 171
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Ho detto tra me: il signore zio, con la sua avvedutezza, con la sua autorità, saprà lui prevenire uno scandolo, e insieme salvar l'onore di Rodrigo, che è poi anche il suo.
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CAPITOLO XVIII - Frase n. 172
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Questo frate, dicevo io, l'ha sempre col cordone di san Francesco; ma per adoprarlo a proposito, il cordone di san Francesco, non è necessario d'averlo intorno alla pancia.
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CAPITOLO XVIII - Frase n. 173
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Il signore zio ha cento mezzi ch'io non conosco: so che il padre provinciale ha, com'è giusto, una gran deferenza per lui; e se il signore zio crede che in questo caso il miglior ripiego sia di far cambiar aria al frate, lui con due parole...
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CAPITOLO XVIII - Frase n. 174
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- Lasci il pensiero a chi tocca, vossignoria, - disse un po' ruvidamente il conte zio.
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CAPITOLO XVIII - Frase n. 175
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- Ah è vero! - esclamò Attilio, con una tentennatina di testa, e con un sogghigno di compassione per sé stesso.
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CAPITOLO XVIII - Frase n. 176
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- Son io l'uomo da dar pareri al signore zio! Ma è la passione che ho della riputazione del casato che mi fa parlare.
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CAPITOLO XVIII - Frase n. 177
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E ho anche paura d'aver fatto un altro male, - soggiunse con un'aria pensierosa: - ho paura d'aver fatto torto a Rodrigo nel concetto del signore zio.
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CAPITOLO XVIII - Frase n. 178
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Non mi darei pace, se fossi cagione di farle pensare che Rodrigo non abbia tutta quella fede in lei, tutta quella sommissione che deve avere.
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CAPITOLO XVIII - Frase n. 179
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Creda, signore zio, che in questo caso è proprio...
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CAPITOLO XVIII - Frase n. 180
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- Via, via; che torto, che torto tra voi altri due? che sarete sempre amici, finché l'uno non metta giudizio.
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CAPITOLO XVIII - Frase n. 181
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Scapestrati, scapestrati, che sempre ne fate una; e a me tocca di rattopparle: che...
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CAPITOLO XVIII - Frase n. 182
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mi fareste dire uno sproposito, mi date piú da pensare voi altri due, che, - e qui immaginatevi che soffio mise, - tutti questi benedetti affari di stato.
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CAPITOLO XVIII - Frase n. 183
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Attilio fece ancora qualche scusa, qualche promessa, qualche complimento; poi si licenziò, e se n'andò, accompagnato da un - e abbiamo giudizio, - ch'era la formola di commiato del conte zio per i suoi nipoti.
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