ECONOMIA E SOCIETA' |
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LA MADRE TERRA DELLA COLOMBIA
Non è solo il pianeta sul quale la razza umana vive e trae sostentamento. E' innanzitutto un essere vivente che ospita altri esseri viventi, tra cui l’uomo. La concezione occidentale utilitaristica secondo cui la Terra deve piegarsi ai voleri umani lasciandosi depredare di ciò che possiede è dunque diventata ormai un problema davvero molto serio sia per il pianeta che per i suoi abitanti. Se n’è parlato al Forum internazionale "Colombia vive!" organizzato a Treviso dal Coordinamento enti nazionali per la pace e dalla Regione Veneto e legato alla 4^ Assemblea dell’Onu dei Popoli e all’Edizione 2001 della Marcia per la Pace Perugina-Assisi. Un convegno per denunciare al mondo intero una guerra civile in Colombia che si trascina da ormai 40 anni con una scia di sangue di circa 40 mila morti l’anno e con circa 2 milioni di profughi. Ma soprattutto un incontro tra fratelli per annunciare che chi non si arrende alle ingiustizie prima o poi avrà pace, così come hanno anche dimostrato i rappresentanti delle Comunidad de Paz, comunità rurali e indigene spesso vittime dello sfollamento forzato ma che rifiutando in toto qualsiasi provocazione hanno cominciato a riorganizzarsi in forma non violenta secondo criteri di mutua solidarietà. Molti i relatori che si sono alternati per parlare della questione colombiana, della situazione dei minori, della terra come risorsa, dell'impunità e della tutela dei diritti umani, del gemellaggio con i comuni italiani e dell'approvazione di un documento finale da presentare all'Assemblea dell'Onu dei Popoli: Alfredo Molano Bravo (sociologo e giornalista, attualmente esule a causa di minacce da parte di formazioni paramilitari), Monica Gondoy (portavoce delle istanze della gioventù colombiana), Gloria Cuartas (simbolica figura di donna sindaco in zona di scontri armati), Javier Sanchez e Jeronimo Perez (rappresentanti delle Comunidades de paz), Gianni Tamino (docente di biologia generale allUniversità di Padova), Padre Sante Cervellin (scalabriniano vicentino, da 5 anni Coordinatore della sezione Mobilità umana nella Conferenza episcopale della Colombia) e molti altri ancora. "Oggi abbiamo un grossissimo problema, cioè come utilizzare la Terra perché sia rinnovabile… - ha spiegato Gianni Tamino - La vita in essa esiste da almeno qualche miliardo di anni ma in soli 10 mila anni di ‘utilizzo’ l’uomo ha prodotto conseguenze rilevantissime con picchi enormi negli ultimi anni. Un esempio? Nel giro di qualche secolo la superficie coperta di foreste si è drammaticamente dimezzata, mettendo a repentaglio interi equilibri…". Se prima vi era infatti un utilizzo ciclico dove ogni organismo trovava la sua collocazione (il pianeta Terra scambiava energia esterna grazie al Sole, mentre gli animali e l’uomo mangiavano materia organica che poi degradavano restituendola alla Terra e reintegrandone così le risorse), ora il prelievo delle risorse è divenuto una vera e propria rapina, che diventa ancor più incomprensibile in Paesi come la Colombia dove la Terra è soprattutto Madre Terra: "Gli scarti derivati dall’estrazione di carbone e petrolio - ha aggiunto il biologo - non sono forme di energia ripristinabili ma creano solo degrado e inquinamento. Ecco dunque che quanto prelevato invece di reintegrare le risorse originarie secondo il ciclo biologico va a degradare la Terra. Ci lamentiamo che il petrolio costa 30 dollari al barile eppure paghiamo l’acqua minerale al litro molto più cara: il prezzo del petrolio in realtà non è quello reale, non costa nulla perché è gratis. Diamo forse qualcosa in cambio alla Terra se non lo scarto inquinante?" La concezione utilitaristica dei Paesi industrializzati raggiunge il suo apice intorno agli anni ’60-’70 quando si da il via all’industrializzazione dell’agricoltura. L’obiettivo diviene dunque la massima produttività e non importa se a discapito della biodiversità di piante e animali che assumono così il ruolo di oggetti da compravendita. "Ci hanno detto che per risolvere i problemi della fame nel mondo era necessaria la ‘rivoluzione verde’. Sapete cosa significa? Significa che non si sceglie più la pianta più adatta all’ambiente ma si adatta l’ambiente alla pianta, irrorando il Pianeta di numerosi veleni. A questo va ad aggiungersi poi un accordo generale su commercio e tariffe, il Wto, secondo cui il cibo diventa ‘merce’, intendendo ovviamente con questo tutti gli organismi viventi e, perché no? tanto la strada è breve… - anche l’uomo. E così dal 1995 il cibo viene prodotto dove costa meno per essere acquistato solo da chi ha soldi. Risolta la fame nel mondo? Diciamo invece come stanno davvero le cose: è la povertà a causare la fame, non la mancanza di cibo. Non serve aumentare la produzione, ma mettere ordine in un sistema dove un miliardo e più di persone soffre la fame mentre un altro miliardo e più si ammala perché mangia tre volte più del necessario”. La Terra non è per l’Occidente la Madre Terra della Colombia o di molti altri Paesi nel mondo: poche multinazionali sguinzagliano per il pianeta ricercatori che raccolgano e brevettino, sentite un po’, sementi, organismi e uomini pretendendo il pagamento dei diritti come di recente gli Usa con l’India, alla quale hanno chiesto un indennizzo per l’utilizzo millenario di una pianta che è da sempre il sostentamento primario del popolo. Come uscire allora da questo circolo vizioso smettendola di pensare che tutto questo può anche non riguardarci? La realtà è che la Terra è un essere dal quale tutti noi dipendiamo e la sua sorte è la nostra sorte: "I cittadini europei devono capire cosa sta succedendo e porvi fine. La perdita di biodiversità e l’inquinamento - ha concluso Tamino - sono drammi per i quali saremo presto chiamati a rispondere. Nel giro di qualche generazione - e su questo non c’è dubbio - anche i Paesi ricchi non avranno più nulla da mangiare". La Colombia e i tanti Paesi che rispettano la Terra come organismo vivente, interagendo con essa alla pari hanno dunque molto da insegnarci e la soluzione potrebbe essere davvero molto vicina. Abbiamo solo bisogno di metterci umilmente in ascolto… Per informazioni e materiale sul Convegno tel. 0422 886210 (segreteria del sindaco del Comune di Nervesa della Battaglia) oppure Ufficio stampa Koinè Comunicazione tel. 0422 446774. |
Le immagini sono prese dal sito "Foto Mulazzani"