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Parte II: Le carte geografiche: Mercatore e Peters - Parte I

Fino al XVI sec. chi faceva una carta geografica cercava di unire la maggiore fedeltà possibile alla superficie con la maggiore isogonia possibile (cioè fedeltà nella riproduzione degli angoli). Ma queste carte in realtà non erano fedeli né alla superficie né alla isogonia (quest'ultima peraltro è possibile solo su una superficie tridimensionale come p.es. quella di un mappamondo).

Sicché nel 1569 Gerard Kremer (in latino Mercatore), un cartografo fuggito dalle Fiandre perché condannato a morte come eretico e rifugiatosi in Germania, a Duisburg, decise di realizzare una carta di completa isogonia, rinunciando del tutto alla fedeltà alla superficie.

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I vantaggi di questa carta, nonostante le evidenti deformazioni di grandezza, forma e posizione dei paesi e dei continenti, non furono pochi: 1. si riconosceva la forma sferica della terra, che Magellano aveva dimostrato col suo viaggio di circumnavigazione; 2. era fedele all'asse, nel senso che, dato un qualunque punto della mappa, il nord e il sud si trovavano, rispettivamente, verticali sopra o sotto quel punto; 3. era sufficientemente fedele alla posizione, in quanto tutti i punti della terra caratterizzati dallo stesso angolo di incidenza dei raggi solari potevano essere rappresentati su di una linea di latitudine parallela all'equatore; 4. veniva usato un reticolo rettangolare che chi viaggiava trovava molto comodo.

Tuttavia Mercatore non poté essere fedele alla superficie, poiché non sapeva ch'era possibile una proiezione di questo tipo su una carta piatta in virtù di precisi calcoli matematici.

La sua carta, pur dopo 30 anni di rifiuti, fu unanimemente accettata nel sec. XVII, in quanto rispondeva agli interessi delle potenze coloniali europee. Il motivo era semplice: l'Europa era nel centro ottico della mappa e nel punto focale dei meridiani; le zone abitate dai bianchi venivano rappresentate molto più grandi di quelle del resto del mondo; l'equatore si trovava così in basso che ben 2/3 della mappa erano destinati all'emisfero nord della terra.

Tale impostazione di principio, pur corretta successivamente in varie parti, rimase inalterata per 400 secoli. Ancora oggi si trovano atlanti geografici in cui gli Stati extra-europei sono disegnati in una scala decisamente inferiore a quella usata per gli Stati europei, e non ci si può fare un'idea della loro individualità, in quanto vengono rappresentati sempre in una visione sinottica.

Nella carta di Mercatore l'Europa, coi suoi 9,7 milioni di kmq, risultava quasi uguale al Sudamerica, che invece è quasi il doppio per grandezza. L'Africa, coi suoi 30 milioni di kmq, risultava, fino alla carta di Peters, più piccola della ex-Urss. L'India, se si fossero rispettare le grandezze di superficie, avrebbe dovuto risultare tre volte più grande della Scandinavia, la Cina quattro volte più grande della Groenlandia, la Somalia due volte più grande dell'Italia, il Madagascar due volte più grande della Gran Bretagna, il Niger due volte più grande della Francia ecc.

Tutte gli aggiustamenti operati alla carta di Mercatore (p.es. la sostituzione del reticolo rettangolare con uno arrotondato) non hanno fatto altro che far perdere la fedeltà all'asse e alla posizione.

L'idea di Peters (1) è stata invece di basarsi su dei complessi calcoli matematici relativi alle superfici effettive dei paesi, spostando il meridiano 0 da Greenwich allo stretto di Bering, al fine di ottenere una carta divisa sia in senso orizzontale che verticale in 100 parti uguali, cioè in 10.000 quadrangoli piani invece che in 360 gradi.

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(map n. 2)

Nella regione dell'equatore i quadrangoli sono in realtà dei rettangoli verticali che, avvicinandosi ai poli, si trasformano in quadrati e poi, progressivamente, in rettangoli orizzontali.

In pratica si aveva una scala di 1:635.500.000 in cui 1 cmq equivaleva a 63.500 kmq di superficie reale.

Peter inoltre decise di mettere un colore base per ogni continente, con le sue varianti per ogni singolo Stato di appartenenza.

In sintesi la sua mappa vuole essere fedele:

  • alla superficie: ogni area (paese, continente, mare) è rappresentata secondo le sue reali dimensioni;
  • all'asse: tutte le linee Nord-Sud sono verticali. La posizione di ciascun punto è immediatamente verificabile in termini di meridiano o fuso orario (la fedeltà all'asse si trovava già nella carta di Eratostene più di duemila anni fa);
  • alla posizione: tutte le linee Est-Ovest sono parallele e orizzontali. Il rapporto di qualsiasi punto della carta con la sua distanza dall'equatore è subito identificabile;
  • alla scala: rende numericamente l'esatto rapporto tra la rappresentazione (sufficientemente piccola della carta) e l'originale: p.es. 1:75.000 kmq:
  • alla proporzionalità: il grado di deformazione longitudinale lungo il margine superiore della carta è uguale a quello lungo il suo margine inferiore, il che significa rendere regolare la distribuzione degli errori, che così non vengono concentrati tutti nelle aree più lontane dall'Europa;
  • all'universalità: permette di costruire reticoli cartografici per ogni parte della superficie terrestre e per l'intera superficie, permettendo di rappresentare qualunque contenuto cartografico;
  • alla totalità: la terra è completamente rappresentata, senza "tagli" o doppie rappresentazioni (la carta di Mercatore non poteva rappresentare le zone polari);
  • alla integrabilità: permette di separare intere sezioni terrestri dal margine sinistro e di riunirle alla carta sul margine destro (e viceversa); questo significa che la forma dei continenti e dei mari rimane invariata qualunque sia l'area del globo rappresentata nella zona centrale;
  • alla chiarezza: la forma rettangolare del reticolo riesce a evitare deformazioni oblique, cioè le proporzioni sono armoniche e ben comprensibili;
  • alla adattabilità: la carta si può adeguare a particolari esigenze di contenuti cartografici generali.

Naturalmente egli ha dato per scontato che su una superficie piana sia impossibile essere fedeli alle forme, alle distanze e agli angoli delle superfici terrestri.


(1) Arno Peters nasce nel 1916 a Berlino. Nel 1952 scrisse un libro molto innovativo: Storia del mondo otticamente sincronica, e nel 1973 pubblicò la sua proiezione della mappa terrestre. La sintesi sopra riportata è presa dal suo volume, La nuova cartografia, ed. Asal, Roma 1988. Sul piano della filosofia della storia ha scritto La periodizzazione della storia e l'immagine del mondo storico dell'uomo. (torna su)

La carta di Peters può essere richiesta qui oppure direttamente alla casa editrice ASAL, Via Tacito, 10 - 00193 Roma (Tel. 06 3235389 - Fax 06 3235388)

Un altro libro di Frigerio Salvatore - Peters Arno, Dalle carte di fra' Mauro alla carta di Peters, Editore Camaldoli, puoi comprarlo qui.

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Enrico Galavotti

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I contenuti di questo ipertesto sono della docente
Agnese Visconti - SILSIS - Università di Pavia
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Ultimo aggiornamento: 25-giu-2005