ECONOMIA E SOCIETA' |
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SULLA CORRUZIONE POLITICA
La nostra epoca è caratterizzata dal dominio del capitale. E' nata -come dice il marxismo- nel XVI sec. e, se ogni civiltà dura mediamente un migliaio di anni, essa non morirà tanto presto, anche se i sintomi della sua decadenza si vedono chiaramente sin da ora. Con le due guerre mondiali (soprattutto con l'ultima) abbiamo sperimentato di quanta distruzione sia capace il capitalismo. Una terza potrebbe esserci per una nuova ripartizione delle colonie voluta da eventuali Paesi del Terzo Mondo o dell'ex "socialismo reale" divenuti capitalisti, oppure per impedire che questi Paesi diventino veramente "socialisti". Si può addirittura prevedere che il futuro capitalismo, alla luce di quanto è già successo col nazismo e col fascismo, che si richiamavano alle idee del socialismo, avrà tratti assai simili allo stalinismo, benché dal punto di vista borghese. Il socialismo occidentale si affermerà come forma di razionalizzazione del capitale. Naturalmente, perché ciò avvenga, occorrerà una base popolare di consenso molto più ampia di quella che riuscì ad ottenere il nazi-fascismo: non basterà la piccola borghesia, ci vorranno anche gli operai. Per conseguire un obiettivo del genere sarà necessaria una corruzione particolarmente sofisticata. Attualmente la corruzione dei partiti occidentali che si richiamano, in maniera distorta, al socialismo, facendo gli interessi del capitale, è fondamentalmente di tipo economico, cioè fondata sulla possibilità di ottenere dei vantaggi materiali. In Occidente ancora non si concepisce una corruzione "ideale", senza profitto: se esiste, essa viene considerata o stupida o poco pericolosa. Con lo stalinismo invece si è inaugurata una nuova forma di corruzione, quella politica, cioè del dominio allo stato puro, del potere per il potere, dell'egemonia assoluta su tutto, anche sul capitale, in nome di un'ideologia apparentemente favorevole alle masse. Lo Stato era uno strumento non della borghesia, ma di un partito. Hitler e Mussolini sono stati il prodotto della classe borghese e senza l'appoggio dei monopoli non avrebbero potuto fare niente. Stalin invece è stato il prodotto di un'idea, che prima si è affermata in seno a un partito di governo e poi è dilagata in tutto lo Stato. La superiorità della corruzione politica dello stalinismo è dimostrata anche dal fatto ch'essa è durata tantissimo, anche dopo la morte di Stalin e persino dopo la destalinizzazione del XX Congresso del Pcus: praticamente essa ha cominciato a entrare in crisi solo con la filosofia della perestrojka, ufficializzata dall'ex-partito di Gorbaciov nell'aprile del 1985. Forse gli storici si dovrebbero chiedere se il socialismo di stato non abbia vinto il nazi-fascismo anche per questa sua più alta forma di corruzione. Spesso infatti si dice che il socialismo ha vinto il capitalismo, nella II guerra mondiale, nonostante lo stalinismo. Eppure lo stalinismo ha rappresentato, benché negativamente, una più alta forma di organizzazione statale. Un collettivismo forzato può portare a risultati peggiori dell'affermazione individualistica dell'uomo, ma i fatti hanno dimostrato che ai tempi di Stalin esso costituiva un'organizzazione più razionale. Il fallimento totale di questa organizzazione si è verificato non in tempo di guerra ma in tempo di pace. La ragione sta nel fatto che nel mentre la si costruiva, gli uomini erano convinti che con essa avrebbero potuto realizzare gli ideali del socialismo. Essi in realtà stavano realizzando gli ideali del socialismo di stato, burocratico e amministrato. Ecco perché oggi, nei paesi est-europei, molti vedono l'affermazione dell'individualismo anche in funzione anti-socialista. Ecco perché dobbiamo fare in modo che l'ideale del collettivismo libero non vada perduto. Solo con l'edificazione di questa forma di collettivismo l'umanità potrà risparmiarsi i disastri sia del capitalismo che del socialismo di stato. |
Le immagini sono prese dal sito "Foto Mulazzani"