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RECENSIONE CRITICA DEL PROF NACHER SU VAN
GOGH
Influenze ricevute: Van Gogh, soprattutto nei suoi primi periodi, fu influenzato dai pittori olandesi del barocco, da Rubens, Millet,
Daumier, Corot, Delacroix, quindi da Degas, dalle scoperte divisioniste di Seurat e
Signac e dagli incisori giapponesi, le cui opere avevano già lasciato una profonda influenza negli impressionisti. Si sono riscontrati anche certi
scambi d'influenze tra lui e Gauguin.
Poetica: era convinto, come Gauguin, che la pittura fosse un'espressione al
servizio d'un'idea, ma un'idea poteva essere semplicemente un'interpretazione personale, perfino arbitraria, della natura, cercando di
dar libero sfogo alla sua immaginazione. "Realmente mi sentirei mortificato se le mie figure fossero 'ben
fatte'. Non le voglio accademicamente perfette. Il mio più grande desiderio è quello
d'imparare a realizzare tali interpretazioni personali, tali deformazioni,
trasformazioni, cambi della realtà, affinché si convertano, se voglio, in
bugie che, nonostante, sono più reali della realtà stessa". Van Gogh era completamente d'accordo con Gauguin quando questi aveva
affermato: "Perché non dobbiamo creare armonie che corrispondano ai
nostri stati d'animo?"
Tematica: preferendo dipingere dal naturale, la sua tematica principale
consiste in ritratti, autoritratti, nature morte e paesaggi.
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Elementi formali: tipico di van Gogh è l'applicazione di molto colore
grumoso applicato con pennellate irregolari, risaltando l'effetto voluto con la reciproca concordanza della linea e del colore.
Applicando il colore puro, così come esce dal tubetto, violento, appassionato e arbitrario, esprime un senso lirico-religioso che -secondo
lui- rivela il suo significato intrinseco: per esempio il rosso e il verde esprimono le passioni umane; il giallo, l'amore; il nero, tutto ciò che è
negativo. La forma è importantissima, inseparabile dal contenuto, ed è la ragione
principale delle sue sintesi, delle sue deformazioni, dato che il contenuto dipende dal suo stato d'animo in quel preciso momento.
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La sua opera lascia profonde influenze nel fauvismo (Vlaminck, Derain e Dufy), nell'espressionismo tedesco e in
Munch, Soutine ed Utrillo, quindi nell'espressionismo astratto americano.
CORVI SU UN CAMPO DI GRANO
Misure: cm. 50 x cm. 100
Olio su tela, dipinto nel 1890
Museo Reijksmuseum Vincent van Gogh, ad Amsterdam.
Descrizione: un campo di grano maturo, d'un giallo violento, punteggiato di
rosso e ondeggiato dal vento, è solcato da tre sentieri che s'uniscono in primo piano, per poi divergere ognuno in direzioni opposte.
I sentieri si stagliano nettamente a causa delle pennellate marroni, gialle e verdi. Il cielo burrascoso, passa dal celeste al blu, graduato dalle
sfumature intermedie.
Uno stormo di corvi volteggia sul campo di grano, cupe macchie nere che sembrano trascinate e scompigliate dal vento.
Elementi formali: i colori sono accesi, violenti, come violente e differenti
sono le pennellate: nervose, rapide, sovrapposte o giustapposte, in linee brevi, bastoncini, volute, in nastrini
dritti o ritorti.
Non esiste una fonte luminosa unica, né la prospettiva lineare; i piani si alzano verso lo spettatore e si riuniscono in una sola dimensione; solo il
colore azzurro del cielo proporziona un'idea del fondo, a causa della sua freddezza cromatica.
Le direzioni dei sentieri sono segnalate dalla stessa disposizione dell'insieme delle pennellate, che sembrano fluire come acque d'un fiume.
Giudizio critico: considerata da molti critici come la migliore opera di van
Gogh, fu dipinta alla vigilia del suo suicidio: "...ho dipinto tre
immensi campi di grano sotto un cielo intorbidito ed ho cercato d'esprimere liberamente la tristezza e l'estrema
solitudine".
Allo stesso tempo espresse anche l'esplosione tumultuosa d'un'anima che stava per liberarsi finalmente dalla schiavitù della materia, per diventare
energia pura e mischiarsi con l'essenza degli elementi scatenati.
Aveva raggiunto finalmente il suo ideale, aveva 'creato' un mondo tutto suo, nel
quale viveva e in esso si fondeva: "Posso fare a meno di Dio, nella vita e nella pittura, ma come uomo che
soffre non posso fare a meno di qualcosa che è più forte di me, che consiste nella mia vera vita, la potenza
creativa".
Con l'apparizione delle sue ultime creazioni, che sono anche le più sublimi,
terminava la sua stessa vita.
Giancarlo Nacher Malvaioli
La camera di Arles -
Il campo di grano con corvi
Testi
- Guerri Giordano B.,
Follia? Vita di Vincent Van Gogh, 2009, Bompiani
- Patanè Alfio,
Arte e patologia in Vincent Van Gogh, 2008, Aracne
- Recalcati Massimo,
Melanconia e creazione in Vincent Van Gogh, 2009, Bollati Boringhieri
- Metzger Rainer; Walther Ingo F.,
Van Gogh, 2008, Taschen
- Rapelli Paola; Pallavisini Alfredo,
Van Gogh, 2008, Mondadori Electa
- Sirigatti Cristina,
Van Gogh, 2008, Idea Libri
- Van Gogh,
2007, Mondadori Electa
- Thomson Belinda,
Van Gogh. I capolavori, 2007, 5 Continents Editions
- Crispino Enrica,
Van Gogh. Il colore dell'anima, 2007, Giunti Editore
- D'Urso Carlo,
Vincent Willen van Gogh. Gli ultimi anni 1875-1890. Il sangue e il grano,
2008, Bardi
- La
casa gialla. Van Gogh, Gauguin: nove settimane turbolente ad Arles,
2007, Excelsior 1881
-
Van Gogh. Disegni e dipinti. Capolavori dal Kröller-Müller Museum. Catalogo
della mostra (Brescia, 18 ottobre 2008-25 gennaio 2009), 2008, Silvana
- Heugten Sjraar van; Pissarro Joachim; Stolwijk Chris,
Vincent Van Gogh. I colori della notte. Catalogo della mostra (New
York-Amsterdam), 2008, Silvana
- Saltzaman Cynthia,
Ritratto del dottor Gachet. Storia e avventure del capolavoro di Van Gogh,
2009, Einaudi
- Filippetti Roberto,
Van Gogh. Un grande fuoco nel cuore, 2009, Itaca (Castel Bolognese)
- Van Gogh Bonger Johanna,
Vincent Van Gogh, 2007, Abscondita
- Walther Ingo F.; Metzger Rainer,
Van Gogh. Tutti i dipinti, 2006, Taschen
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