QUANDO L'ASTRATTO DIVENTA SUBLIME


IL QUADRATO NERO

Nel quadrato nero - Black square di Kandinsky

Dipinto all'olio nel 1923, Misure: cm. 96 x cm. 92. Appartiene al Museo Salomon Guggenheim di New York.

Descrizione: un gran rettangolo nero all'interno del quale è inscritto un altro bianco più piccolo, ed anche delle figure geometriche colorate, linee verticali, orizzontali, oblique ed ondulate.

Analisi formale: Kandinsky vuol presentare, in questo periodo artistico, opere "in un involucro gelato", che avessero "un contenuto ardente". In effetti, applicando la sua teoria estetica, notiamo in questo quadro una rigorosa organizzazione geometrica (circoli, triangoli, rettangoli e frammenti di essi), che enfatizza la qualità e il senso intrinseco di ogni elemento, in accordo con la sua collocazione: la linea orizzontale emana un senso caldo; quella verticale, freddo; il punto, silenzio e immobilità. La linea, successione di punti, è dinamica; la curva è materialmente instabile per poterla fissare, però è la più stabile spiritualmente come spazio circoscritto. Il giallo è caldo ed irritante, e si relazione col triangolo e l'angolo acuto; l'azzurro è freddo, severo e si relaziona col circolo e con l'angolo ottuso; il bianco è silenzio che racchiude potere, mentre il nero è silenzio senza futuro.
In questa maniera egli crea composizioni pittoriche strettamente relazionate con quelle della musica (o così credette di fare), che avrebbero dovuto provocare relazioni emotive simili nelle persone che osservano il quadro.

Giudizio critico: Kandinsky crea un mondo ideale al di fuori di ogni imitazione o relazione con quello che noi captiamo con i nostri sensi, convinto che in pittura la tematica è superflua, anzi molesta, e limita la sua potenzialità espressiva. Crede anche che gli elementi pittorici, come quelli musicali, possiedono la loro propria qualità e che l'artista li mescola e li utilizza in modo adeguato (ritmo, equilibrio, armonia), per far coincidere la loro forza espressiva totale, nelle loro molteplici combinazioni, con quelle che ognuno di essi possiede individualmente. In tal modo essi rivelano tutta la forza espressiva che comunicano allo spettatore.

Traduzione dallo spagnolo in italiano dallo stesso autore del libro "Corrientes Pictóricas de los siglos XIX e XX" del prof. Giancarlo Nacher Malvaioli


Si ringrazia per la collaborazione Luisanna Fiorini

Web Homolaicus

Enrico Galavotti - Homolaicus - Sezione Arte
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Aggiornamento: 27/08/2015